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Coronavirus e chiusura delle scuole
Sei ancora in classe quando le notizie si rincorrono all’impazzata tra un gruppo whatsapp e l’altro, sembra di essere in un film di fantascienza dove tutto è in pericolo e l’umanità combatte un virus letale. Apprendiamo la conferma ufficiale nel primo pomeriggio quando rientrati a casa siamo intenti a preparare la lezione per il giorno dopo, quando hai del materiale in classe, ma va beh lo prenderai con calma l’indomani e invece…invece durante la conferenza stampa viene deciso, per il bene della comunità, di interrompere tutte le attività didattiche, riunioni e corsi di aggiornamento compresi, fino al quindici marzo. Cosa? Ok, niente panico.
La prima cosa che viene scritta nei gruppi docenti è su per giù la seguente: “e con la didattica come facciamo?”, il primo messaggio che sicuramente sarà arrivato nei gruppi dei genitori “e con i compiti come si fa?”, quello degli studenti sarà stato all’incirca questo: “yheeee!”. A parte gli scherzi, in piena emergenza Coronavirus tutto il corpo docente, scusate la sviolinata, di cui vado enormemente fiera, si è mosso da subito. Dimenticata per un attimo la famiglia, i figli, la cena, siamo stati incollati al pc, a fissare il registro elettronico in attesa delle disposizioni da parte dei dirigenti scolastici. Ok sono state pubblicate, nel registro compare cosa fare e come inviare il materiale e, nel segno dell’inclusione totale, tutti i bambini riceveranno le attività da svolgere.
Virus non ci fermerai!
Ora, prima di gridare alla disperazione dei genitori e degli alunni che speravano di trascorrere dieci giorni di vacanza assoluta (per carità riposatevi pure, ma una sbirciatina ai compiti datela eh e poi si sa, il dovere prima di tutto) cerchiamo di rendere queste vacanze non programmate nella maniera più serena possibile. Diciamo che la sveglia può suonare anche un’ora dopo, ma per rientrare in perfetta forma, virus a parte, cari bambini e ragazzi occorre preparare un piano di lavoro adeguato ed efficiente, insomma, siate i manager di voi stessi!
Tutto e subito anche no.
Disponete del tempo a vostra disposizione per:
- ripassare le discipline in cui non vi sentite sicuri;
- non limitatevi solo ai testi scolastici, ma internet è, a volte, una grande risorsa per effettuare ricerche ed approfondimenti.
- Se il prof lo permette, chiedete dei chiarimenti attraverso video lezioni o scrivendogli una mail, certo, in questo caso, stiamo parlando di scuola secondaria.
- Per la primaria fatevi aiutare dai genitori, nonni, babysitter per fare un bel ripasso. Una ripetizione per niente noiosa, ma date sfogo alla vostra creatività, rileggete l’Impero Romano cantando o mentre ballate.
- Le tabelline sono una dannazione? Ok nessun problema, un quiz per tutta la famiglia potrebbe essere la soluzione. Sfidate nonni, zii e genitori e vi renderete conto che 7 per 8 non fa stare sulle spine solo voi!
- Riflettete sul vostro metodo di studio, se zoppicate in una disciplina forse è necessario rivedere come studiate;
- organizzate video-ripassi con i compagni;
- sfruttate la potenza dei social per condividere con altri studenti argomenti e dubbi.
Consigli per i genitori
Per i genitori che devono fare i conti con l’improvvisa chiusura delle scuole e riorganizzare tutto l’assetto familiare la calma è il vero antidoto. È vero non è per niente facile soprattutto se le restrizioni riguardano ognuno di noi. Se la babysitter a cui facevate riferimento ha preso un comunissimo raffreddore ci penserete due volte a farla entrare in casa. Da giorni gli esperti ci stanno spiegando che non dobbiamo farci prendere dal panico, inutile creare allarmismi e andare in giro a cercare il colpevole. Quello che possiamo sicuramente fare è però provare a vivere in questa nuova quotidianità facendoci forza a vicenda.
Le mie riflessioni da insegnante
Da insegnante mi ritrovo a dover inviare materiale didattico per andare avanti con il lavoro, viviamo nell’epoca di internet e dobbiamo essere pronti ad accogliere e saper gestire ogni imprevisto che la vita ci offre, la storia insegna.
Da pedagogista
Da pedagogista, invece, mi focalizzo sulla tranquillità da trasmettere agli altri mettendo la mia professione a servizio di tutti coloro che ne hanno bisogno.
Da mamma
Da mamma mi impegno a ragionare con la mia bambina sull’importanza di certe abitudini che non dovrebbero mai mancare, perché è vero che è facile lavarsi le mani, ma educare all’igiene e al rispetto dell’altro non è poi così scontato.
Da cittadina e italiana
Infine, da cittadina e italiana ringrazio il personale sanitario tutto per l’immane lavoro che sta svolgendo in questo periodo. In attesa di poter riabbracciare calorosamente i miei alunni e i colleghi mando un abbraccio virtuale a tutti docenti italiani alle prese con la didattica a distanza.
Avanti tutta, ce la faremo!