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Cooperazione a scuola
In ogni lavoro o attività che si rispetti l’unione fa la forza e il raggiungimento degli obiettivi risulta essere solitamente più efficace. La stessa cosa si può dire per quanto riguarda i bambini e il loro essere studenti.
Oggigiorno le scuole puntano molto su un tipo di didattica laboratoriale incentivando il lavoro di gruppo tra gli alunni e i vantaggi non sono pochi. Si parla di cooperative learning, ovvero apprendimento cooperativo, dove ognuno collabora e dà il meglio di sé per raggiungere lo stesso obiettivo.
Come una piccola azienda il gruppo si confronta, discute, mette in atto una serie di strategie per arrivare alla soluzione utilizzando gli strumenti forniti dalla scuola, ma unendo il proprio bagaglio culturale e gli strumenti di cui è dotato.
Per alcuni genitori è difficile capire una didattica che sembra lontana dal fare scuola in maniera tradizionale. Oggi però si punta su una metodologia del tutto nuova il cui scopo principale è rendere autonomo l’alunno negli apprendimenti.
I bambini sono ben preparati su che cos’è un brainstorming, letteralmente “tempesta di cervelli”, si tratta di una metodologia didattica di gruppo utile per far emergere idee volte alla risoluzione di un problema, così sulla didattica laboratoriale la classe riporta concretamente e attivamente quanto appreso dalle nozioni…dalla teoria alla pratica quindi.
Dewey, uno dei pedagogisti più importanti del Novecento, ha per un lungo periodo concentrato le sue riflessioni sull’azione educativa attiva da parte del bambino. Parlando di cooperazione individuava nella scuola quell’ambiente educativo sociale in cui l’alunno potesse partecipare attivamente e non essere soltanto un contenitore da riempire di nozioni e conoscenze.
Un bambino attivo quindi che dimostrasse all’insegnante quanto il suo contributo potesse essere fondamentale per se stesso e gli altri.
Spesso gli insegnanti organizzano attività in gruppo come la realizzazione di una ricerca con l’ausilio di tablet e pc forniti dalla scuola, la produzione di un cartellone o un plastico, per permettere a chi ha delle difficoltà di poter prendere tutto ciò che di buono possano offrire i compagni e, di conseguenza, quanto lui stesso possa dare agli altri.
A volte il lavoro richiede il proseguimento a casa, ma non tutti i genitori sono concordi su questa iniziativa vista di solito come una perdita di tempo che toglie minuti prezioso allo studio.
Precisiamo che oggigiorno lo studio non va considerato più come una volta dove l’apprendimento tradizionale richiedeva lo stare ore sedute e memorizzare i concetti fondamentali.
Passi avanti la didattica ne ha fatti veramente tanti e gli insegnanti, a seconda degli alunni che si trovano di fronte, mettono in atto una serie di strategie per permettere a tutti i bambini di raggiungere gli obiettivi utilizzando varie strategie e metodologie didattiche, una di questa è proprio il cooperative learning.
Quali sono questi vantaggi?
Insieme è meglio. Intuitivamente non tutti siamo alla stesso livello e mettendo insieme le conoscenze di tutti è più facile arrivare alla soluzione o svolgere un compito.
- I bambini partecipando a questo tipo di attività sono soggetti attivi. I bambini hanno il diritto di vivere pienamente la classe; attraverso il lavoro di gruppo sono liberi di potersi muovere all’interno dell’aula per prendere il materiale, avvicinarsi alla postazione del pc. In pratica agiscono senza la presenza costante dell’insegnante che invece funge semplicemente da supervisore lasciando agli alunni la possibilità di gestire in maniera autonoma il lavoro.
- Si consolida il gruppo. Come ogni gruppo che si rispetti è normale che possano nascere delle tensioni e dei disaccordi. La bravura dello stare insieme sta nel comprendere le necessità e il parere di tutti raggiungendo un punto in comune, senza allontanarsi mai dall’obiettivo finale.
- Ridimensionare i ruoli. L’insegnante dovrebbe strutturare i gruppi tenendo conto dei punti di forza e debolezza di tutti gli alunni in modo tale che non ci siano dislivelli tra gruppi e all’interno del gruppo stesso. Non mancheranno sicuramente quei bambini che per timidezza mostrano difficoltà ad esprimersi così come saranno presenti bambini che per carattere hanno una personalità forte tendente a prevaricare gli altri. L’importante all’inizio di ogni attività è fissare delle regole su come bisogna procedere e lavorare insieme.
- Alunni tutor. Un altro vantaggio del cooperative learning è che i bambini fungono da tutor ai compagni in difficoltà. Abbiamo detto che il docente interviene il meno possibile, in questo caso sono i bambini più preparati che offrono il loro aiuto attraverso un lavoro di peer to peer con un apprendimento reciproco.
- Tutti sono tenuti a partecipare. La partecipazione dev’essere totale da parte di tutti, venire meno da parte di un membro automaticamente danneggia il gruppo e l’attività non viene portata a termine correttamente.
Autovalutazione
Alla fine di ogni compito gli alunni potrebbero compilare una tabella di autovalutazione preparata precedentemente dall’insegnante stabilendo i punti di forza e debolezza che ha riportato il gruppo per poterci ragionare su senza lasciare il lavoro di cooperazione ad una attività fine a se stessa, ma deve diventare strumento importante per i prossimi lavori.
Vivendo in una società individualista dove ognuno tende a primeggiare e apparire, la scuola ha il compito di creare esperienze di questo genere per garantire ai bambini di collaborare tra di loro, ma tale collaborazione non può fermarsi unicamente al tempo scolastico è necessario che anche le famiglie collaborino per permettere ai bambini di studiare insieme.
Esempio di tabella per l'autovalutazione degli alunni
