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Compiti a casa pro e contro
Continua il dibattito, non solo italiano, su pro e contro dei compiti a casa. Sempre più spesso in rete e sui social vengono pubblicati e condivisi pareri e missive dei genitori che dichiarano di essere apertamente contrari ai compiti a casa e qualcuno scrive direttamente agli insegnanti per affermare che i propri figli non faranno più i compiti.
E' quello che è accaduto qualche giorno fa su Facebook, dove la scrittrice Bunmi Laditan ha pubblicato un post nel quale condivideva con i suoi follower una emal che aveva appena mandato alla scuola di sua figlia nella quale dichiarava che la bambina aveva chiuso con i compiti a casa.
Mia figlia è a scuola dalle 8.15 della mattina alle 4 del pomeriggio tutti i giorni", spiega la mamma, "quindi qualcuno può spiegarmi perché deve fare i compiti per altre due o tre ore ogni sera? Fare i compiti fino alle 6.30, poi cenare e rilassarsi per un'ora prima di andare a letto che senso ha?
scrive Bunmi, che ribadisce che il temo impiegato per fare i compiti a casa, fino l'imbrunire, dopo otto ore passate a scuola finiscono con l'impedire alla sua bambina di 10 anni di vivere il suo rapporto con i fratelli, con la famiglia, le impediscono di giocare, rilassarsi, e in generale di essere semplicemente una bambina.
Il post di Bunmi è stato condiviso decine di migliaia di volte e ha scatenato un acceso dibattito sull'effettiva utilità di fare i compiti a casa.
Bunmi, ad esempio, cita come esempio la Finlandia, nota per essere uno dei Paesi che vantano uno dei modelli scolastici migliori del mondo, e dove i compiti a casa non sono previsti.
Ma davvero i compiti a casa sono dannosi?
Se lo chiede una mamma come tante altre che ha un bambino a scuola a tempo pieno. Anche lui esce alle quattro tutti i giorni e le maestre assegnano compiti a casa.
Tuttavia per noi questa mole di lavoro a casa non ha rappresentato, almeno fino ad ora, un impedimento per il gioco, lo sport o il riposo. Le maestre non assegnano mai i compiti per il giorno dopo, ma distribuiscono le cose da ripetere e gli esercizi da fare su più giorni, addirittura a volte per la settimana successiva, e in questo modo riusciamo tranquillamente ad organizzarci per dedicare ai compiti qualche ora durante la settimana o il fine settimana.
Si tratta, per quanto mi riguarda, di ore che non vengono sottratte allo sport, alla lettura per puro piacere, al gioco o al riposo, ma magari ai videogiochi, che pure trovano il giusto spazio nella vita di mio figlio.
Detto questo si sprecano i pareri sull'efficacia e la validità dei compiti a casa.
Contro i compiti a casa
Esistono dei veri e propri movimenti di genitori che combattono per cancellare i compiti.
Maurizio Parodi, insegnante e genitore, ha addirittura aperto una petizione su Change per dire basta ai compiti e per abolirli visto che, secondo lui e i suoi sostenitori, sono inutili e anche dannosi.
Ad essere da sempre contrario ai compiti è anche il pediatra Italo Farnetani che da anni porta avanti una battaglia per ridurre il carico del lavoro da fare a casa e per eliminare del tutto i compiti per le vacanze.
Gli svantaggi dei compiti a casa sarebbero:
- un eccessivo carico di compiti rischia di annoiare il bambino e ridurre il suo naturale desiderio di apprendimento;
- i compiti allontanano i bambini dall'amore per la scuola e riducono il tempo che si può spendere giocando riposandosi e facendo sport.
I pro dei compiti a casa
Molti pediatri e pedagogisti sono, però, a favore dei compiti a casa. Secondo Anna Maria Roncoroni, psicologa e Presidente dell’Associazione Italiana per lo Sviluppo del Talento e della Plusdotazione, ad esempio servono a sviluppare la concentrazione, un'abilità che si rivela molto utile man mano che si cresce e aumentano gli impegni, inoltre servono a fissare ed assimilare meglio ciò che si è fatto in casa.
Possiamo sintetizzare così i vantaggi dei compiti a casa:
- aiutano il bambino ad organizzarsi in modo autonomo sui tempi e sui compiti da fare cose che in classe non può fare visto che si è in gruppo e c'è il sostegno della maestra;
- fanno sì che si possano ripetere nozioni orali che in classe non si è riusciti ad assimilare;
- ci si esercita con la lettura perché in classe non tutti riescono a leggere a voce alta tutti i giorni;
- si apprende un metodo di studio che tornerà utile quando si andrà avanti negli anni scolastici.
Resta il fatto che per molti genitori i compiti siano un problema. Se i bambini non si abituano sin dai primi anni di scuola ad assumersi un impegno e a svolgere un compito in modo autonomo, organizzandosi con i tempi e le modalità, finisce che il carico del compiti venga scaricato sulle spalle dei genitori. Insomma, forse gran parte delle polemiche riguardanti i compiti (soprattutto alle elementari) riguarda più i genitori che i figli, che sono costretti a passare i pomeriggi sui libri insieme ai figli, annoiati e svogliati.
Di certo è fondamentale trovare il giusto equilibrio e non esagerare con i compiti. Se un bambino ha passato otto ore a scuola è impensabile che ne debba passare altre tre sui libri una volta tornato a casa, ma se gli insegnanti distribuiscono l'assegno su una settimana allora può essere un'attività utile perché i bambini imparano ad anticiparsi, organizzarsi i tempi, gestire le loro piccole responsabilità senza stress.
Inoltre i compiti a casa non dovrebbero essere ripetitivi, ma al contrario, interessanti, facili, stimolanti.
I Compiti a Casa di Ieri e di Oggi: Video
Anche noi siamo state bambine e i compiti a casa sono sempre stati una gatta da pelare.
Ora è il turno dei nostri figli a cui daremo tutto il nostro supporto. È imporante però tenere a mente quanto debbano, con il tempo, imparare ad essere autonomi nello svolgimento dei compiti. Mammansia in questo video saprà come raccontarci questo aspetto in maniera briosa e divertente!