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Come cambia la scuola a settembre? Ecco cosa sappiamo

di Francesca Capriati - 28.07.2020 Scrivici

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Fonte: shutterstock
Come cambia la scuola a settembre 2020: cosa sappiamo degli orari, della mensa, dei banchi, del corpo docente e dell'organizzazione

Come cambia la scuola a settembre 2020

Ufficializzata la data di riapertura delle scuolelunedì 14 settembre 2020 – la discussione oggi verte soprattutto su cosa accadrà a livello pratico: come verranno strutturate le classi, i banchi, come funzionerà la refezione. Insomma come cambia la scuola a settembre? Ampio margine è stato lasciato ai dirigenti scolastici che, in virtù di un'autonomia che esiste già da anni, potranno stabilire in che modo far ripartire l'anno scolastico. Ma i nodi da sciogliere sono ancora numerosi. Vediamo cosa sappiamo già.

12 cose che sappiamo sul prossimo anno scolastico

  1. Personale scolastico: secondo le previsioni servono circa 85 mila insegnanti e 21 mila collaboratori in più per rafforzare l'organico scolastico. I fondi verranno stanziati e distribuiti agli uffici scolastici regionali che provvederanno a darli alle scuole in base alle esigenze.
  2. Malattie: nelle Linee Guida si legge che"la precondizione per la presenza a scuola di studenti e di tutto il personale è: l'assenza di sintomatologia respiratoria o di temperatura corporea superiore a 37.5°C anche nei tre giorni precedenti; non essere stati in quarantena negli ultimi 14 giorni; non essere stati a contatto con persone positive negli ultimi 14 giorni". La temperatura andrà misurata a casa ed è una responsabilità delle famiglie.
  3. Orari in entrata e di uscita: gli ingressi e le uscite saranno scaglionati. Ogni istituto potrà scegliere a che ora far entrare gli alunni, probabilmente organizzando turni di dieci minuti ciascuno (dando precedenza ai bambini della scuola primaria e poi a quelli dell'infanzia). I genitori non potranno sostare all'interno della scuola né accompagnare i bambini in classe.
  4. Mascherine: per ora non ci sono novità. A settembre il Comitato tecnico Scientifico valuterà al situazione epidemiologica e sciogliere le riserve comunicando in che modo andranno utilizzate le mascherine. Per adesso è probabile che vadano indossate mascherine negli spazi comuni e non in classe.
  5. Le classi: non ci sono indicazioni circa la divisione delle sezioni già attive, ma di certo andrà mantenuto un distanziamento di un metro tra bocca e bocca e di due metri dall'insegnante. Per questo i dirigenti potranno utilizzare altri spazi dell'edificio scolastico per allestire laboratori, mini aule e altri locali per organizzare attività diversificate e dividere le classi in piccoli gruppi di lavoro.
  6. I banchi: si sta facendo un gran parlare dei nuovi banchi, che dovranno essere molto probabilmente singoli, per poter mantenere la distanza richiesta. In particolare il commissario per l'emergenza Domenico Arcuri ha bandito una gara europea per l'acquisto di 3 milioni di banchi: fino a 1,5 milioni di banchi monoposto tradizionali e fino a 1,5 milioni di sedute attrezzate di tipo innovativo (quelli con le rotelle).
  7. Refezione scolastica: non è messa in discussione, ha precisato il ministro Azzolina, e si farà di tutto per poterla garantire nelle scuole che offrono il tempo pieno. Probabilmente sarà organizzata all'interno delle singole aule (i locali normalmente adibiti a refettorio verranno probabilmente utilizzati per le attività didattiche e il pasto andrà consumato al banco) utilizzando monoporzioni, con posate e accessori monouso
  8. Didattica a distanza: il ministro insiste sulla necessità di garantire una didattica in presenza, soprattutto ai più piccoli. Quindi la didattica a distanza rimane come complementare, in caso di una nuova chiusura delle scuole e, nel regime ordinario, solo per gli alunni delle scuole superiori (probabilmente alcuni istituti si organizzeranno per fare dei turni di diattica in aula e a distanza). Il Ministero ha annunciato di voler acquisire una piattaforma unica per organizzare la DAD.
  9. Igiene a scuola: i bagni andranno igienizzati regolarmente, si dovranno collocare dei gel disinfettanti in vari angoli della scuola, e dovranno essere organizzati dei percorsi di entrata e uscita per i bagni o nei corridoi con adeguata segnaletica.
  10. Spazi e attività: non tutte le scuole hanno spazi sufficienti per riorganizzare le attività e i gruppi di alunni garantendo il distanziamento sociale richiesto. Per questo c'è la possibilità anche di stabilire accordi e partnership con gli enti locali, musei e altre strutture, per organizzare attività didattiche all'esterno dell'edificio scolastico.
  11. Cosa accadrà con un caso positivo a scuola? Tutto il personale scolastico inizierà l'anno scolastico solo dopo aver effettuato i test sierologici, che sono comunque su base volontaria e gratuiti, e che andranno ripetuti periodicamente. Una circolare del Ministero della Salute stabilirà cosa accadrebbe in caso di positività di un docente o un alunno. Probabilmente si procederà con didattica a distanza e isolamento fiduciario di 15 giorni per l'intera classe.
  12. Educazione fisica e ricreazione: difficilmente durante l'orario diurno sarà possibile usufruire dei cortili o delle palestre per fare attività motoria o la ricreazione all'aperto (che in ogni caso potrebbe sfociare in un assembramento incontrollato). Questi stessi spazi probabilmente dovranno servire per creare locali adibiti alla didattica e potrebbero essere destinati ad associazioni sportive o all'attività motoria da fare nel pomeriggio.
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