Classe divisa in buoni e cattivi
Un insegnante della scuola elementare dell'Istituto terzo comprensivo di Carmagnola, nel Torinese, sarebbe finito sotto indagine dell'Ufficio scolastico regionale a causa del suo metodo educativo. Il maestro, infatti, secondo quanto riportato dai media locali, avrebbe deciso di dividere la classe in tre gruppi: "bravi", "sufficienti" e "somari" con l'obiettivo dichiarato di non voler penalizzare i migliori. Alcuni genitori, però, avrebbero denunciato che i bambini meno attenti venivano isolati e messi in un angolo in modo da non poter arrecare disturbo al resto della classe e il docente sarebbe stato sospeso fino al termine dell'indagine.
La scuola pubblica deve essere eterogenea ed inclusiva e sulla base di questi principi in diverse scuole i docenti si organizzano in modo tale da far aiutare gli studenti sono rimasti un po' indietro proprio dai loro compagni che stanno al passo. Una sorta di tutoraggio presente in molte classi, che apporta benefici non solo ai bambini che hanno maggiori difficoltà ma anche a quelli più bravi.
Eppure non è la prima volta che ci si trova di fronte a casi del genere. Al rientro a scuola dopo il COVID una dirigente scolastica di Avellino aveva diviso le classi per gruppi sulla base della voti conseguiti dagli studenti: nel "gruppo 2" erano stati inseriti gli studenti con i voti più alti e nel "gruppo 1" quelli meno brillanti.
All'epoca, di fronte alle polemiche e alle prese di posizione anche dei sindacati, la preside spiegò che si trattava di una soluzione temporanea per il rientro in classe e per garantire il distanziamento e che le cose sarebbero tornate alla normalità il prima possibile, con una riunione delle classi.