BAMBINO AUTISTICO ESCLUSO DALLE GITE SCOLASTICHE - Una
scuola
nel Grossetano è finita nell'occhio del ciclone nei giorni scorsi per la denuncia della mamma di un allievo di 13 anni. Secondo la donna suo figlio sarebbe stato escluso da una gita scolastica organizzata a Firenze con gli altri compagni perché
autistico
.
La scusa è che non avrebbe sopportato un viaggio di
tre ore in pullman
- spiega la
- ma il bambino c'è rimasto malissimo al pensiero di non poter andare con i compagni in gita e inoltre la decisione ci è stata comunicata cose fatte.
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La
scuola si difende
: non si tratta di
discriminazione
, abbiamo preso questa decisione collegialmente insieme con la madre, che ha partecipato alla riunione, all'Asl, ai dirigenti scolastici, agli insegnanti, ai servizi sociali e tutti quelli che si prendono cura di lui.
"
Il punto è che quel tipo di gita non era adatta a lui perché prevedeva molte ore di autobus e la visita a un museo, senza cioè discontinuità con un luogo al chiuso. Per questo per lui abbiamo organizz
ato un’altra gita con i compagni, in più rispetto a quelle canoniche, adatta alle sue esigenze", conclude la preside, secondo quanto riferito dal quotidiano
.
E questa non sarebbe la prima volta che a Matteo viene preclusa al possibilità di andare in gita con i compagni. La mamma di Matteo (
nome di fantasia
, ndr.) dice che per le stesse motivazioni il figlio non è andato nè a Firenze nè a Siena. Un'esclusione avvenuta
"senza il mio consenso
" denuncia la donna.
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E come riferisce l'avvocato della famiglia di Matteo, Rachele Morini, su
, si tratta di una
decisione
forzata visto che la mamma del bambino ha saputo delle gite da altri genitori che avevano dovuto firmare l'autorizzazione alle uscite di classe.
La
dirigenza scolastica
si difende e difende la scuola che aderisce a progetti nazionali proprio perchè attenta alle esigenze e ai diritti dei bambini
: "
quest’anno è stato deciso che Matteo facesse alcune uscite alternative per favorire la sua autonomia mentre per altre gite, troppo faticose perché con molte ore di pullman, è stato deciso di non fargliele fare. E anche la madre era d’accordo
”, spiegano e aggiungono che la scuola ha seguito Matteo sin dalla materna e tutti sono sempre stati molto presenti nel suo
sviluppo
e nel suo percorso di integrazione.