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I vantaggi dell'asilo nido
Ai tanti genitori che si domandano se sia giusto mandare il proprio bambino all'asilo nido sembra rispondere la ricerca scientifica che ha spesso indagato sui pro e i contro di questa scelta. L'ultimo studio in proposito arriva dalla Francia, dove un gruppo di ricercatori dell’Institut Pierre Louis d'Epidémiologie et de Santé Publique (iPLESP) e dall’Università di Bordeaux, hanno condotto una ricerca finalizzata a valutare l'impatto che l'asilo nido avrebbe sullo sviluppo emotivo e sociale dei bambini.
La ricerca
L'indagine, pubblicata sul Journal of Epimediology & Community Health, ha analizzato i dati relativi a 1428 bambini che avevano già partecipato allo studio Eden che aveva valutato i diversi fattori legati alla salute e allo sviluppo nei primi anni di vita. Prendendo in considerazione questi dati gli studiosi d'Oltralpe hanno analizzato lo sviluppo emotivo dei bambini dalla nascita fino agli otto anni di età e hanno studiato le risposte che i genitori avevano fornito in questionari proposti quando i bambini avevano 3, 5 e 8 anni.
Il risultato dello studio
Al termine della valutazione gli studiosi hanno concluso che i bambini che avevano frequentato il nido da piccoli avevano meno problemi comportamentali ed emotivi rispetto ai loro coetanei che erano stati con i nonni o una baby sitter.
In particolare i bimbi che erano stati al nido mostravano un minore rischio di:
- problemi di relazione tra coetanei;
- bassi comportamenti prosociali;
- problemi nello sviluppo emotivo;
- problemi di comportamento a scuola.
Giochi stimolanti, attività educative strutturate e gioco libero, assistenza da parte di educatori specializzati, condivisione di tempi, spazi, giochi e rispetto delle regole, contatto con i coetanei e stimolo a stringere legami ed amicizie: sono solo alcune delle caratteristiche tipiche di un buon asilo nido che concorrono a costruire, sin dai primi mesi di vita, un impianto psicologico e sociale solido per i bambini.
Numerosi studi hanno indagato sui possibili benefici dell'asilo nido e, anche se in qualche caso si è giunti a conclusioni non univoche, resta il fatto che la maggior parte di essi ha dimostrato che frequentare l'asilo nido garantisce numerosi vantaggi per lo sviluppo sociale ed emotivo del bambino, soprattutto se il suo contesto familiare di partenza è avvantaggiato.
I pediatri intervenuti nel corso di un congresso delle società europee di pediatria, che si è tenuto a Glasgow,
hanno concluso anche che i bambini che hanno frequentato il nido sarebbero meno esposti al rischio di ammalarsi di un gran numero di malattie come:
- l'asma (che interessa un bambino su tre tra i 6 ei 14 anni): il rischio sarebbe dimezzato se i bambini sono andati al nido nel primo anno di vita.
- diabete di tipo1, per il quale è stata evidenziata una riduzione del rischio addirittura del 40%; e le probabilità di sviluppare il tumore pediatrico più diffuso,
- la leucemia linfoblastica acuta, si ridurrebbero di circa un terzo, così come altri tumori.
Inoltre non c'è dubbio che l'asilo nido contribuisca a rafforzare il sistema immunitario. Come spiegano i pediatri dell'Associazione Culturale Pediatri
Frequentare l'asilo nido stando a contatto con tanti bambini fa sì che il sistema immunitario sia esposto a tante varietà di virus e anche a forme diverse dello stesso virus. In questo modo le difese immunitarie del tuo bambino diventano più abili e capaci di difenderlo
La situazione in Italia
Lo studio in oggetto è stato condotto in Francia che è uno dei paesi europei con la migliore rete di assistenza alla prima infanzia d'Europa. La quasi totalità dei bambini va a scuola a 3 anni, ma circa il 52% dei bambini con meno di 3 anni può frequentare l'asilo nido contro il 33% in media in Europa e l'assistenza precoce all'infanzia si basa sul principio dell'universalità, cioè tutti i bambini, indipendentemente dal loro background, possono avervi accesso.
La situazione italiana non è certamente rosea: già nel 2002 l'Unione Europea pose a tutti gli Stati membri l'obiettivo di garantire, entro il 2010, un’assistenza all’infanzia per almeno il 90% dei bambini di età compresa fra i 3 anni e l'età dell'obbligo scolastico, nonché coprire con i propri servizi almeno il 33% dei bambini di età inferiore ai 3 anni.
A che punto siamo dunque? Secondo l'ultimo report dell'Ufficio Valutazione Impatto del Senato (Uvi), nel 2018 l'accesso agli asili nido è stato garantito a macchia di leopardo: se nella Valle d’Aosta il 39,9% dei bambini ha attualmente la possibilità di andare al nido, in Umbria, Toscana, Emilia Romagna e Provincia autonoma di Trento la percentuale è del 33%, mentre al Sud le cose stentano a migliorare (basti pensare che in Campania la percentuale è ferma al 6,4%.