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Asilo parentale, che cos’è e come funziona

di Viola Stellati - 15.08.2023 Scrivici

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Fonte: shutterstock
Si sente sempre più parlare di asilo parentale, ma che cos'è esattamente? Abbiamo scritto una piccola e semplice guida al riguardo

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Asilo parentale

Come tutti sappiamo, la scelta educativa che facciamo per i nostri figli è molto importante, e anche a partire dalla scuola dell'infanzia. Negli ultimi tempi si sente spesso parlare di asilo parentale, una forma alternativa di scolarizzazione che prende sempre più piede. Ma come funziona esattamente e in cosa consiste?

Con i termini asilo parentale si intende una scelta alternativa al sistema scolastico tradizionale. In molte circostanze, infatti, sono delle associazioni di genitori che decidono di creare insieme una realtà fatta di educatori, insegnanti e professionisti qualificati a cui affidare parte del compito educativo dei loro figli.

In genere un asilo parentale è destinato ai bambini di età compresa tra i 3 e i 6 anni. Tuttavia, spesso si parla anche di scuola parentale e quindi una realtà adatta ai ragazzi che hanno dai 6 ai 10 anni.

In sostanza, quindi, un asilo parentale è gestito da una cooperativa, un'associazione o da un gruppo di genitori che condividono gli stessi principi educativi e le stesse idee di base.

Cosa dice la legge italiana

A leggere le poche righe che abbiamo scritto sopra viene chiaramente un dubbio sulla legalità di un asilo parentale. Ma la verità è che gli articoli 30, 33 e 34 della Costituzione italiana sanciscono il diritto all'istruzione di bambini e ragazzi fino al compimento dell'obbligo scolastico, ma non fanno alcun tipo di riferimento al dovere di frequentare la scuola pubblica.

Questo vuol dire che si ha tutto il diritto di frequentare una scuola privata, così come quello di mandare i nostri figli a un asilo parentale.

C'è però un'importante informazione da tenere a mente: fino ai 6 anni non è necessaria alcuna particolare pratica burocratica, mentre dai 6 anni occorre che il dirigente scolastico e il sindaco del comune di residenza, ogni anno, vengano avvertiti mediante la compilazione e l'invio di un modulo che specifica la scelta della famiglia di ricorrere all'istruzione parentale.

Funzionamento e valori

In un asilo parentale viene prima di tutto stabilita la forma giuridica che si intende adottare, ovvero associazione, cooperativa sociale e così via, e poi individuato e selezionato il luogo in cui sorgerà.

Viene poi selezionato il personale educativo - che ricordiamo possono essere gli stessi genitori e/o educatori esterni - ed eventualmente creata una collaborazione con un'équipe pedagogica per lavorare sugli aspetti didattici.

In genere, un asilo parentale segue un preciso orientamento pedagogico: pedagogia steineriana, montessoriana, educazione libertaria e democratica e così via.

Qualsiasi sia il progetto, però, alla base c'è sempre una grande attenzione ai bisogni dei bambini, al contatto con la natura, all'educazione emotiva e relazionale e all'esperienza diretta come mezzo di apprendimento.

La didattica, nella maggior parte dei casi, si fonda sulle esperienze. Ciò vuol dire che i bambini hanno a disposizione diversi strumenti per trovare risposte alle loro domande. In più, escono frequentemente dall'aula per vivere esperienze sì a contatto con la natura, ma anche riguardanti la vita di tutti i giorni.

I vantaggi

Come tutte le istituzioni, anche l'asilo parentale ha i suoi punti di forza e quelli deboli. Consapevoli di questo, quindi, il consiglio è sempre quello di tenere a mente le caratteristiche e i bisogni del bambino e della famiglia per valutare un'eventuale adesione a tale sistema scolastico.

Tra i vantaggi, per esempio, ci sono il coinvolgimento attivo delle famiglie, il fatto che in genere i bambini che li frequentano sono pochi e che quindi vengono seguiti meglio, e le molte e diverse esperienze che spesso non sono previste in una classica scuola dell'infanzia.

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