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Virus respiratorio sinciziale nei bambini
Con i primi freddi alle porte, torna per le neomamme e i neopapà la preoccupazione per il virus respiratorio sinciziale (VRS), che rappresenta la principale causa di bronchiolite e polmonite nei bambini. In genere, i più piccoli contraggono l'infezione nei primi 4 anni di vita, molti soprattutto nel primo anno.
Sotto questa fascia di età, tutti i bambini sono a rischio di infezione grave ed ospedalizzazione, soprattutto tra i 2 e i 4 mesi, ma in particolare quelli prematuri o che presentino comorbiità specifiche. È bene, inoltre, sapere che l'infezione non rende completamente immuni. Questo vuol dire che c'è la possibilità di reinfettarsi, anche se in genere in maniera meno grave.
Virus respiratorio sinciziale: cosa dicono i pediatri
La stagione epidemica del VRS va prevalentemente da novembre a marzo. Tuttavia, i dati epidemiologici dello scorso anno in molti Paesi del mondo, inclusa l'Italia, segnalano un significativo anticipo del periodo di inizio della stagione epidemica, e i dati già raccolti confermano questa tendenza anche per il 2022. Nel Regno Unito, ad esempio, il tasso di positività al virus respiratorio sinciziale è aumentato del 3.9%, solo nel mese di settembre, con la più alta percentuale nei bambini al di sotto dei 5 anni (8.2%).
La Società Italiana di Neonatologia (SIN) e la Società Italiana di Pediatria (SIP), ritengono che, per contrastare una possibile nuova ondata anche in Italia, esistano i presupposti per valutare un'anticipazione al mese di ottobre nell'avvio della profilassi per l'infezione da VRS con il palivizumab, per i neonati prematuri e con patologie congenite cardiache o polmonari.
Quali sono i sintomi del VRS
I principali sintomi del virus respiratorio sinciziale sono:
- raffreddore e febbre
- tosse e respiro sibilante, (il che sta a indicare che è passato all'apparato respiratorio inferiore)
- apnea, ossia una breve interruzione della respirazione. Spesso è il primo sintomo nei bimbi più piccoli, di età inferiore a 6 mesi
I sintomi compaiono dopo 2-6 giorni dal contagio.
Solitamente, l'infezione causa sintomi lievi che passano in pochi giorni. Potrebbe però essere pericoloso per neonati o bambini particolarmente vulnerabili, causando bronchiolite o polmonite.
I sintomi della bronchiolite
- tosse stizzosa
- respirazione veloce e rumorosa
- irritabilità
- riduzione dell'appetito
- apnea
Segni di peggioramento della bronchiolite
- respiro sibilante o accelerato
- colorazione bluastra della cute
- allargamento delle narici e rientramento del torace durante la respirazione
I bambini più esposti alle forme gravi dell'infezione sono quelli con fattori di rischio preesistenti (ad esempio, malattie cardiache congenite, asma, fibrosi cistica, disturbi neuromuscolari o soppressione del sistema immunitario), i nati prematuri e i lattanti sotto i 6 mesi. Il VRS può infettare anche gli adulti e i bambini più grandi.
Diagnosi dell'infezione da VRS
Solitamente, i medici sospettano l'infezione da VRS nei neonati e nei bambini che hanno bronchiolite o polmonite in determinati periodi dell'anno o in presenza di un focolaio di respiratorio sinciziale. Dato che i sintomi sono perlopiù simili a quelli causati da altri virus respiratori, potrebbe essere necessario esaminare campioni di secrezioni nasali mediante un tampone naso-faringeo.
Ulteriori esami che potrebbero essere richiesti sono:
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esami del sangue
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esami radiodiagnostici
Virus respiratorio sinciziale: si può prevenire?
Il VRS si diffonde per via aerea, tramite contatto con secrezioni nasali, starnuti e tosse. Alcune semplici misure sono in grado, però di ridurne drasticamente la diffusione, e non sono differenti da quelle a cui ci ha abituato il Covid-19 negli ultimi anni.
Lavarsi accuratamente le mani, così come il distanziamento sociale, soprattutto in caso di sintomi, può essere una buona strategia preventiva. Inoltre, i genitori che hanno un bambino al di sotto dell'anno di età, se raffreddati, dovrebbero evitare di toccarsi occhi, bocca e naso e poi toccare il piccolo, tenere sempre la mascherina e igienizzare frequentemente le mani.