Home Il bambino Malattie

Cos'è il test M-CHAT per la diagnosi precoce dell'autismo

di Francesca Capriati - 28.10.2024 Scrivici

test-m-chat-per-l-autismo
Fonte: shutterstock
Come funziona e a che età si fa il test M-CHAT per l'autismo. L'elenco delle domande e come interpetare correttamente i risultati

In questo articolo

Riconoscere precocemente l'autismo è fondamentale per permettere ai bambini di accedere a terapie specifiche e migliorare le prospettive di vita. La diagnosi precoce permette, infatti, di accorciare il periodo complesso e stressante che molte famiglie vivono prima di ottenere una diagnosi definitiva. La ricerca ha compiuto passi significativi nello studio dei segni iniziali dell'autismo, grazie a progetti innovativi e tecnologie avanzate, capaci di individuare i primi sintomi in modo sempre più preciso. E il test M-CHAT è uno degli strumenti più utilizzati dagli specialisti per intercettare i primi segnali che possono indicare una sindrome dello spettro autistico nei bambini molto piccoli.

Cos'è il test M-CHAT e come funziona?

Acronimo di Modified Checklist for Autism in Toddlers, il test M-CHAT è uno strumento semplice e rapido per identificare segnali di autismo nei bambini molto piccoli, generalmente tra i 16 e i 30 mesi di età.

Viene utilizzato dai genitori con il supporto di uno specialista - ma anche dal pediatra di base durante un controllo di routine - e mira a individuare eventuali ritardi o peculiarità nello sviluppo sociale e comunicativo, segnalando la necessità di ulteriori approfondimenti.

Ideato negli anni 2000 e successivamente adattato, il test consiste in un questionario dove troviamo una serie di domande specifiche sulle abitudini, le interazioni e le risposte del bambino rispetto a stimoli sociali e comunicativi.

Quando si effettua il Test M-CHAT?

In molti casi la diagnosi di una sindrome dello spettro autistico non arriva prima dei 3 anni. In genere ad accorgersi che qualcosa non va sono le maestre della materna e da lì poi ha inizio un iter difficile e complesso per i genitori. Ma i primi segnali di una forma di autismo sono spesso già presenti ed evidenti ancora prima. Per questo il test M-CHAT è raccomandato tra i 18 e i 24 mesi, quando i bambini iniziano a sviluppare competenze sociali e comunicative più definite.

Quali sono le domande dell’M-CHAT?

Il test M-CHAT si compone di 23 domande pensate per analizzare specifici comportamenti e risposte del bambino in situazioni quotidiane. Sono finalizzate ad evidenziare particolari comportamenti che possono rientrare nello spettro autistico, come la mancanza di interesse per le interazioni sociali, l'indifferenza a richiami sonori o la difficoltà nell'imitare i gesti degli altri. Sono disponibili sul sito ufficiale M-Chat Screen in diverse lingue compreso l'italiano e possono essere stampate in formato pdf.

Bisogna rispondere al questionario descrivendo il comportamento abituale del bambino. Se un comportamento si verifica solo raramente (ad esempio, solo una o due volte), bisogna rispondere come se non si manifestasse.

  1. Si diverte a essere dondolato o a saltare sulle ginocchia?
  2. Mostra interesse verso altri bambini?
  3. Gli piace arrampicarsi, ad esempio sulle scale?
  4. Gioca a "cu-cù" o nascondino?
  5. Fa mai giochi di finzione, come fingere di parlare al telefono?
  6. Usa mai l'indicare col dito indice per chiedere qualcosa?
  7. Usa mai l'indicare col dito indice per segnalare interesse in qualcosa?
  8. Gioca in modo appropriato con piccoli giocattoli senza metterli in bocca?
  9. Vi porta mai oggetti per mostrarvi qualcosa?
  10. Vi guarda negli occhi per più di un secondo o due?
  11. Sembra mai ipersensibile ai rumori (ad es. si tappa le orecchie)?
  12. Sorride in risposta alla vostra faccia o al vostro sorriso?
  13. Imita? (Ad esempio se fate una faccia cerca di imitarla?)
  14. Risponde al suo nome quando lo chiamate?
  15. Se indicate con il dito indice un giocattolo dalla parte opposta della stanza, vostro figlio lo guarda?
  16. Cammina?
  17. Guarda le cose che voi state guardando?
  18. Fa movimenti insoliti con le dita vicino alla faccia?
  19. Cerca di attirare la vostra attenzione su una sua attività?
  20. Vi siete mai chiesti se vostro figlio potesse essere sordo?
  21. Vostro figlio capisce ciò che dicono le persone?
  22. Qualche volta fissa lo sguardo nel vuoto o girovaga senza scopo?
  23. Quando vostro figlio è di fronte a qualcosa di non familiare, vi guarda in faccia per controllare quale è la vostra reazione?

Come interpretare i risultati?

L'interpretazione dei risultati dell'M-CHAT si basa su un punteggio cumulativo: una somma di punti che indica se il bambino mostra segni di rischio per l'autismo.

  • Punteggio 0-2: rischio basso. Si consiglia di ripetere lo screening a 24 mesi o dopo 3 mesi.
  • Punteggio 3-7: rischio moderato. È necessario un approfondimento tramite un consulto con uno specialista.
  • Punteggio 8-20: rischio elevato. Si raccomanda di inviare il bambino a uno specialista per una valutazione diagnostica più approfondita.

Al termine del test, ogni risposta ci restituisce un'indicazione sull'eventuale presenza di segnali d'allarme. In genere, se le risposte indicano almeno due o tre segnali di rischio, il test suggerisce di approfondire con una visita specialistica. Non si tratta di una diagnosi, ma di un'indicazione della necessità di ulteriori accertamenti.

  • Da tener presente: per la maggior parte delle domande, SÌ è una risposta tipica e NO è una risposta a rischio. Tuttavia, alle domande 2, 5 e 12 viene assegnato un punteggio inverso, il che significa che NO è una risposta tipica e SÌ è una risposta a rischio. Per facilitare il punteggio, è disponibile un programma di punteggio Microsoft Excel che si può scaricare da questo link.

Come riconoscere i primi sintomi di autismo?

L'autismo può manifestarsi con segni molto diversi tra loro, ma alcuni sintomi sono più comuni nei primi anni di vita e possono essere valutati coem dei campanelli d'allarme. Ecco quelli da non sottovalutare:

  • Difficoltà nel linguaggio: assenza o ritardo nell'uso delle parole, difficoltà a rispondere ai richiami.
  • Mancanza di interesse per le interazioni sociali: il bambino evita il contatto visivo, sembra non interessarsi agli altri e preferisce giocare da solo.
  • Giochi ripetitivi: predisposizione a ripetere sempre gli stessi giochi o movimenti, come allineare oggetti in fila senza scopo apparente.
  • Difficoltà nella comunicazione non verbale: assenza di gesti come indicare, salutare o fare ciao con la mano, che sono abituali nei bambini.
  • Reazioni particolari agli stimoli sensoriali: reazioni insolite a suoni, luci, odori, o consistenze particolari.

Fonti

I migliori articoli a tema "Autismo nei bambini"

  1. La logopedista ci spiega cos'è il disturbo di comunicazione sociale
  2. Autismo ad alto funzionamento: sintomi e cause
  3. Autismo: rischi maggiori se la mamma contrae virus in gravidanza
  4. Il bambino non si gira quando lo chiamo: cosa significa?
  5. Sindrome di Asperger, sintomi e cura negli adulti e nei bambini
gpt inread-altre-0

Articoli correlati

Ultimi articoli