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Sintomi di celiachia nei bambini

di valentina vanzini - 17.05.2022 Scrivici

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Fonte: shutterstock
Il 16 maggio si festeggia la giornata mondiale della celiachia. Ma quali sono i sintomi di celiachia nei bambini? Vediamo insieme

La celiachia è una malattia cronica autoimmune: si tratta infatti di un'anomala reazione immunitaria all'assunzione di glutine, che si verifica nelle persone geneticamente predisposte. Secondo l'Associazione Italiana Celiachia ne soffre circa l'1% della popolazione, con una prevalenza per il sesso femminile, ed è più frequente in pazienti affetti da problemi cromosomici o da altre malattie autoimmuni. In cosa consiste la celiachia? Il sistema immunitario di chi soffre di questa patologia reagisce contro il glutine, una proteina contenuta nel grano, nell'orzo, nella segale e in altri cereali. Quando una persona con celiachia assume questa sostanza attraverso la dieta, si innesca un'infiammazione della mucosa dell'intestino che danneggia i villi, i quali forniscono una protezione alla mucosa intestinale e hanno la funzione di assorbire i nutrienti dal cibo. Per questo motivo, chi è affetto da celiachia non riesce a fornire al proprio organismo le sostanze nutrienti necessarie per crescere e per vivere bene.

In questo articolo

 

Sintomi di celiachia

Individuare i sintomi della celiachia non è facile, perché sono estremamente variabili. In genere la diagnosi permette di distinguere forme tipiche, forme atipiche e forme silenti, caratterizzate da disturbi particolarmente leggeri tali da passare spesso inosservati.

La sintomatologia tipica è quella a carico dell'apparato gastro-intestinale, ed è quella che solitamente insorge nei primi 2 anni di vita. Si manifesta con:

  • scarso appetito
  • diarrea cronica 
  • stipsi
  • vomito
  • dolore addominale
  • importante meteorismo intestinale
  • pallore cutaneo
  • apatia
  • calo ponderale e arresto della crescita.

I sintomi atipici, che sono invece più frequenti nei bambini più grandi e negli adulti, sono estremamente variabili. Nella maggior parte dei casi, sono legati al malassorbimento di qualche nutriente o all'iperattività del sistema immunitario. Un elenco non esaustivo include disturbi quali:

  • bassa statura
  • magrezza (o meno frequentemente obesità)
  • anemia da carenza di ferro o di vitamina B12 e folati
  • trombocitosi o trombocitopenia (alto o basso numero di piastrine nel sangue)
  • leucopenia (basso numero di globuli bianchi nel sangue)
  • senso di debolezza
  • cefalea
  • irritabilità
  • dolori articolari e muscolari
  • rachitismo
  • alterazioni dello smalto dentario
  • afte al cavo orale
  • infiammazioni ricorrenti di una ghiandola congiuntivale che produce sebo (calazio)
  • alopecia
  • steatosi epatica, (può anche manifestarsi con un aumento isolato delle transaminasi)
  • pancreatite ricorrente
  • dermatite erpetiforme
  • orticaria
  • disturbi del linguaggio
  • disturbi aspecifici dell'apprendimento, con conseguenti difficoltà scolastiche
  • ritardo puberale
  • amenorree primarie e secondarie.

Nei casi più seri si possono presentare anche sintomi neurologici importanti come atassia da compromissione cerebellare o neuropatie periferiche, che tuttavia sono estremamente rari nell'infanzia.

A volte la celiachia si manifesta insieme ad altre malattie autoimmuni, tra cui:

  • epatite autoimmune
  •  tiroidite autoimmune
  • psoriasi
  • diabete mellito
  • malattie renali
  • neurologiche su base autoimmune

Celiachia: la diagnosi

Grazie ad un'accurata analisi dei sintomi, è possibile sospettare una diagnosi di celiachia. Tuttavia la malattia può essere identificata con assoluta sicurezza solamente attraverso la ricerca sierologica e la biopsia della mucosa duodenale, che si esegue mediante duodenoscopia. È importante ricordare che gli accertamenti diagnostici per la celiachia devono necessariamente essere eseguiti a dieta libera (ovvero adottando un'alimentazione che include anche il glutine, per evitare di "nascondere" i sintomi della malattia).
 
Il primo passo per la diagnosi di celiachia consiste in un semplice esame del sangue: si esegue un dosaggio sierologico degli anticorpi anti-transglutaminasi (anti-tTG) ed anti-edomisio (EMA) di classe IgA, oltre al dosaggio delle IgA totali. Per la diagnosi definitiva di celiachia è però necessaria la biopsia dell'intestino tenue: mediante duodenoscopia si preleva un frammento di tessuto e, attraverso il suo esame istologico, si determina l'eventuale atrofia dei villi intestinali.
 
Nei più piccini, la biopsia intestinale è ovviamente un accertamento particolarmente invasivo e preoccupante per qualsiasi genitore. Per questo, nel 2012 l'ESPGHAN (Società Europea di Gastroenterologia, Epatologia e Nutrizione Pediatrica) ha emesso nuove raccomandazioni, secondo cui in determinati casi pediatrici è possibile identificare la celiachia in presenza di tutte queste condizioni: sintomi suggestivi di celiachia, positività per anticorpi antitransglutaminasi di classe IgA ad alto titolo (> 10 volte il valore di normalità del test), positività per anticorpi antiendomisio di classe IgA e presenza dell'HLA –DQ2 e/o –DQ8.

Come si cura

Non esiste una cura definitiva per la celiachia. L'unico modo per tenere sotto controllo la malattia consiste nell'eliminare completamente, e per tutta la vita, il glutine dalla dieta. Questo accorgimento permette una progressiva guarigione della mucosa intestinale: se si reintroduce il glutine, tuttavia, lo stato infiammatorio e il conseguente danno alla mucosa si verificherebbero nuovamente.

Fonti articolo: Associazione Italiana Celiachia e Ospedale Bambino Gesu

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