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Sindrome enterocolitica, FPIES: cos'è e come si riconosce

di Redazione PianetaMamma - 19.02.2019 Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Cos'è la sindrome enterocolitica FPIES, come viene diagnosticata nel bambino e come si interviene

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Sindrome enterocolitica FPIES

La sindrome enterocolitica (food protein induced enterocolitis syndrome, FPIES) è una rara allergia alimentare che viene indotta dalle proteine e a volte viene indicata come “allergia alimentare ritardata”. Vediamo di cosa si tratta, quali sono i sintomi e qual è il trattamento più efficace.

Fpies, cos'è

La sindrome enterocolitica viene distinta in forma acuta e cronica:

  • La Fpies acuta si presenta tipicamente con vomito profuso, pallore, letargia,seguiti talora da diarrea, che può condurre a disidratazione. L'esclusione del cibo offendente dalla dieta porta a risoluzione dei sintomi in genere entro 24-48 ore.
  • La Fpies cronica è caratterizzata da vomito intermittente, distensione addominale, diarrea cronica, di tipo mucoso o ematica, irritabilità, ritardo di crescita e scarso aumento del peso. Gli alimenti implicati sono generalmente due:latte vaccino ed latte di soia. Con l’eliminazione dell’alimento dalla dieta si ha una risoluzione dei sintomi entro alcuni giorni (più lentamente, dunque, rispetto alla forma acuta).

Inoltre la sindrome enterocolitica è diversa dalla classica allergia alimentare:

A differenza dall'allergia alimentare tipica, le reazioni causate dalla sindrome enterocolitica possono manifestarsi anche ore dopo aver ingerito l'allergene (generalmente dopo due ore);

Nella maggior parte delle allergie il sistema immunitario reagisce in modo anomalo alla presenza dell'allergene producendo anticorpi specifici (immunoglobuline E, IgE), mentre si ritiene che la reazione causata dalla sindrome enterocolitica coinvolga soprattutto le cellule del sistema immunitario e non le IgE.

Quando si manifesta la Fpies

Le reazioni di solito si verificano introducendo i primi alimenti solidi, come i cereali per l'infanzia o il latte in formula, che sono tipicamente prodotti con latte o soia.

Un neonato può avere allergie e intolleranze alle proteine alimentari a cui viene esposto attraverso il latte materno, ma le reazioni FPIES di solito non si verificano nei neonati allattati al seno, indipendentemente dalla dieta della madre. Una reazione FPIES, come vomito o diarrea, si verifica quando il bambino ha ingerito direttamente il cibo.

Sintomi

La Fieps si manifesta con:

  • vomito intenso e ripetuto che si presenta dopo ore dall'ingestione dell'alimento;
  • diarrea, a volte ad esordio tardivo;
  • pallore;
  • sonnolenza;
  • assenza di sintomi tipici delle allergie IgE mediate, come rush, orticaria o sintomi respiratori .

Le cause

Esattamente come per le altre allergie alimentari, anche la sindrome enterocolitica è provocata dall'ingestione di un particolare alimento allergizzante. I più comuni fattori scatenanti sono:

Tuttavia, qualsiasi cibo può causare una reazione, anche quelli che non sono comunemente considerati allergeni, come riso, avena e orzo.

Solitamente la sindrome enterocolitica comincia a manifestarsi nel bambino quando viene avviato lo svezzamento e quindi comincia a passare dal latte materno al cibo solido o al latte in formula.

Fpies, criteri diagnostici

I sintomi della sindrome enterocolitica possono facilmente sovrapporsi a quelli legati ad altre condizioni mediche e ciò può rendere difficoltosa la diagnosi di Fpies. Non esistono test in laboratorio e nemmeno cutanei per diagnosticare l'allergia alimentare ritardata e quindi la diagnosi va fatta da un allergologo che prenderà in considerazione:

  • storia dettagliata, compresi gli alimenti ingeriti e la cronologia delle reazioni;
  • i sintomi;
  • un esame obiettivo.

Fpies, la terapia

Il modo più efficace e sicuro per gestire la sindrome enterocolitica è quello di evitare rigorosamente il cibo che scatena una reazione allergica. Ovviamente questo richiede la massima attenzione da parte dei genitori alla dieta del bambino. In una prima fase, quella legata alla diagnosi, è indispensabile tenere un diario preciso sul quale annotare quali alimenti sono stati somministrati al bambino e quali sono state le reazioni. Una volta individuati gli alimenti allergizzanti vanno esclusi dalla dieta.

Generalmente la sindrome enterocolitica si risolve spontaneamente con la crescita. Ovviamente sarà indispensabile far seguire il bambino da uno specialista con cui si potrà discutere degli alimenti sicuri e delle modalità con cui affrontare la sindrome enterocolitica anno dopo anno.

Il medico, inoltre, potrà proporre un TPO (il test di provocazione orale) per monitorare la situazione con la crescita e capire se è possibile reintrodurre l'alimento allergizzante in tutta sicurezza.

  Il TPO va eseguito in ospedale seguendo le indicazioni dell'allergologo.

Trattamento di una reazione acuta di Fpies

Secondo le linee guida stilate dall' American Academy of Allergy, Asthma & Immunology, in caso di reazione grave il trattamento prevede la somministrazione di liquidi per via endovenosa per contrastare la perdita di liquidi da vomito e diarrea ed eventualmente gli steroidi per calmare la reazione allergica.

Proctocolite allergica lattante

Nella maggior parte dei casi, le allergie alimentari che coinvolgono il sistema gastrointestinale provocando un'infiammazione a carico dell'intestino sono di due tipi:

  • la sindrome enterocolitica allergica, FPIES: l'infiammazione è localizzata nell'intestino tenue e nel colon;
  • la proctocolite allergica indotta da proteine alimentari, (Food Protein-Induced Allergic Proctocolitis, FPIAP): l'infiammazione interessa colon e retto.

In particolare la FPIAP si presenta nei neonati di età compresa tra 1 e 4 settimane (allattati sia al seno che con latte in formula) e ha come sintomo principale la presenza di sangue nelle feci.

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