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Sindrome di Kawasaki: cos'è, come si manifesta e come si cura

di Redazione PianetaMamma - 05.05.2020 Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Perché gli esperti sospettano un collegamento tra la sindrome di Kawasaki e il nuovo Coronavirus nei bambini?

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Sindrome di Kawasaki

Leggiamo in questi giorni con sempre maggiore insistenza sui giornali e sui social di un possibile collegamento tra sindrome di Kawasaki e Coronavirus: ma di cosa si tratta e quanto c'è di vero? Nella marea di informazioni che in questo periodo di quarantena ci hanno travolto, riuscire  a distinguere tra notizie e vere e fake news può non essere facile né immediato, e allora andiamo con ordine e facciamo chiarezza, riprendendo solo fonti ufficiali.

Cosa è la Sindrome di Kawasaki

La malattia di Kawasaki è una vasculite sistemica acuta che provoca gonfiore e infiammazione nei vasi sanguigni di medie dimensioni in tutto il corpo e  tende a colpire soprattutto le arterie coronarie, che apportano il sangue al muscolo cardiaco, nonché le ghiandole che durante l'infiammazione si gonfiano. La Sindrome di Kawasaki colpisce principalmente i bambini.

Sintomi e come si manifesta

I segni e i sintomi della malattia di Kawasaki di solito compaiono in maniera progressiva. All'inizio si presentano:

  • febbre alta che perdura per giorni;
  • occhi arrossati;
  • eruzione cutanea;
  • labbra secche e lingua rossa e gonfia,
  • pelle gonfia su mani e piedi
  • linfonodi ingrossati nel collo

Successivamente possono manifestarsi:

  • dolori articolari;
  • diarrea e vomito;
  • desquamazione della pelle a mani e piedi;

Man mano che l'infezione regredisce i sintomi cominciano progressivamente a scomparire. Ma possono volerci fino a otto settimane per una ripresa completa e prima che il bambino recuperi energia e forze.

Quando preoccuparsi

E' bene consultare il pediatra se il bambino ha una febbre che dura da più di tre giorni, soprattutto se associata a sintomi come:

  • rossori ad entrambi gli occhi;
  • lingua rossa e gonfia;
  • rossore ai palmi delle mani e dei piedi;
  • desquamazione della pelle;
  • eruzione cutanea;
  • linfonodi ingrossati.

La diagnosi viene fatta mediante criteri clinici ed eventualmente esami clinici successivi.

Sulle cause dell'insorgenza della malattia di Kawasaki ci sono ancora parecchi dubbi, ma la comunità scientifica ritiene che non sia contagiosa.

I fattori di rischio noti sono:

  • l'età: i bambini con meno di 5 anni sono maggiormente a rischio
  • I maschi hanno una probabilità lievemente superiore di ammalarsi;

Complicanze

La sindrome di Kawasaki è una delle principali cause di cardiopatia acquisita nei bambini. Le complicanze cardiache della malattia sono legate a:

  • Infiammazione dei vasi sanguigni, solitamente le arterie coronarie
  • Infiammazione del muscolo cardiaco
  • Problemi alla valvola cardiaca

Nei casi più gravi si possono verificare aneurismi delle arterie coronariche o infarto del miocardio. Tuttavia iniziare tempestivamente il trattamento riduce in maniera significativa il rischio di complicanze.

Cura

La malattia di Kawasaki è curabile e la maggior parte dei bambini guarisce dalla malattia di Kawasaki senza gravi problemi. Se avviato entro dieci giorni dall'inizio della malattia, il trattamento della malattia di Kawasaki può ridurre notevolmente le possibilità di complicanze e danni permanenti.

La terapia va condotta in ospedale e prevede un'associazione di immunoglobuline e aspirina: la malattia di Kawasaki è una delle rare eccezioni alla raccomandazione di non utilizzare l'aspirina sui bambini. In tutti gli altri casi l'aspirina va somministrata ai bambini solo dietro stretto controllo medico perché è collegata alla sindrome di Reye, una condizione rara ma potenzialmente molto pericolosa.

Malattia di Kawasaki e Coronavirus

La sindrome di Kawasaki è al centro del dibattito sui media e sui social da qualche giorno a casa del suo sospetto legame con il nuovo Coronavirus. Secondo quanto riscontrato da medici italiani, ma anche di altri Paesi, si sta assistendo ad un aumento dei casi di bambini malati di sindrome di  Kawasaki risultati positivi al tampone per il COVID 19.

A segnalare la cosa per primo è stato il segretario del Gruppo di Studio di Reumatologia presso la Società Italiana di Pediatria, Angelo Ravalli, che così scrive:

Una quota significativa di questi bambini con malattia di Kawasaki ha presentato, in occasione del ricovero o nelle settimane precedenti all’esordio, un tampone positivo per il virus SARS-COV-2 o ha avuto contatti con pazienti affetti.

Alcuni sono risultati positivi alla sierologia per il Coronavirus, nonostante i tamponi fossero negativi. Non è chiaro se il virus SARS-COV-2 sia direttamente coinvolto nello sviluppo di questi casi di malattia di Kawasaki o se le forme che si stanno osservando rappresentino una patologia sistemica con caratteristiche simili a quelle della malattia di Kawasaki, ma secondaria all’infezione

Alberto Villani, presidente della Società italiana di pediatria (Sip) e componente del Comitato tecnico scientifico su Covid-19, spiega alle agenzie che

Ogni anno ci sono 250-400 casi di questa sindrome in Italia, ed è stato segnalato un aumento importante nell'area di Bergamo. Al momento però il nesso fra Covid-19 e la sindrome non è ancora dimostrato

Il pediatra ribadisce l'importanza di andare in ospedale in presenza di precisi sintomi spia come:

  • febbre sopra 38,5 per cinque giorni, che non risponde a terapia,
  • congiuntivite non secretiva,
  • linfonodo laterocervicale ingrandito,
  •  gonfiore del dorso delle mani o dei piedi,
  • labbra e lingua ingrossata, macchie sul corpo.

La terapia, se attuata in tempo, permette di non avere esiti importanti, ma il fattore tempo è fondamentale: il timore di portare i bambini in ospedale per paura del coronavirus li espone a seri rischi. Inoltre bisogna dire che non tutti i casi di Kawasaki rilevati erano positivi a Covid-19: ecco perché il monitoraggio in corso sarà cruciale per fare chiarezza

conclude il pediatra.

Fonti

Podcast : Bambini, coronavirus e malattia di Kawasaky

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