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Se il bambino è celiaco: cosa fare?

di Beatrice Spinelli - 11.06.2021 Scrivici

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Fonte: shutterstock
Bambino celiaco: come diagnosticare la celiachia, come si cura e quali sono i rishci. Dieta gluten free e consigli per i genitori di bimbi celiachi

Bambino celiaco

La celiachia è una malattia autoimmunitaria di origine genetica che se non viene diagnosticata e trattata tempestivamente può comportare delle gravi conseguenze, in alcuni casi irreversibili. Si manifesta in seguito all'ingestione di proteine del grano che danneggiano la mucosa intestinale. Cosa fare se il bambino è celiaco?

In questo articolo

Cos'è il glutine

Per chi ne soffre alimenti come pane, pasta, pizza, biscotti sono assolutamente proibiti. La sostanza "incriminata" responsabile di questa grave intolleranza alimentare infatti è il glutine presente nel frumento, nel farro, nell'avena, nel kamut, nell'orzo, nella segale, nella spelta e nel triticale. Nello specifico ciò che l'organismo della persona celiaca non riesce a digerire ed assorbire è una componente proteica del glutine, cioè la gliadina. Questa proteina produce una risposta immunitaria abnorme a livello intestinale che a sua volta genera un'infiammazione cronica che può danneggiare gravemente  i tessuti dell'intestino impedendo l'assorbimento di importanti nutrienti.

I sintomi della celiachia

La celiachia ha un'incidenza che varia da paese a paese: secondo le statistiche più recenti ogni anno vengono fatte circa 5000 nuove diagnosi della malattia che colpisce un italiano su 100/150. L'Associazione Italiana Celiachia (AIC) classifica la malattia in forme diverse:

  • tipica, in cui i sintomi sono perlopiù diarrea e arresto della crescita;
  • atipica, che si presenta tardivamente con sintomi soprattutto extraintestinali (come l'anemia);
  • silente, nella quale mancano sintomi evidenti;
  • potenziale, evidenziata da esami sierologici positivi (presenza di antigliadina IgA e IgG) ma con biopsia intestinale normale

Nei bambini piccoli, nella maggior parte dei casi, l'intolleranza al glutine si evidenzia a distanza di qualche mese dall'introduzione del glutine nella dieta con i sintomi caratteristici:

  • diarrea,
  • vomito,
  • irritabilità,
  • arresto della crescita o calo ponderale.

Nelle forme che esordiscono più tardi, cioè dopo il 2°-3° anno di vita, i disturbi gastroenterici sono meno intensi e in genere prevalgono altri sintomi, come:

  • ritardo nell'accrescimento della statura e/o del peso,
  • ritardo dello sviluppo puberale,
  • dolori addominali ricorrenti,
  • anemia che non si risolve nemmeno con la somministrazione di ferro per via orale.

Dieta senza glutine

La dieta senza glutine, condotta con rigore, è l'unica terapia che garantisce al  bambino celiaco un perfetto stato di salute.

L'AIC- Associazione Italiana Celiachia ha redatto un prontuario degli alimenti permessi e di quelli da evitare: la guida viene aggiornata ogni anno. Sul sito dell'associazione,  si possono trovare anche gli indirizzi dei ristoranti e delle gelaterie "gluten free" oltre a tante altre informazioni.

Seguire la dieta che impone la celiachia implica un forte impegno di educazione alimentare e un grande controllo da parte dei genitori perché se è vero che il bambino celiaco può mangiare tranquillamente la carne, il latte, i latticini, le uova, le verdure, il riso e il mais che non contengono glutine, è anche vero che vanno eliminati dalla sua dieta tutti gli alimenti contenenti frumento, orzo e loro derivati, come ad esempio il malto. Ciò significa che al bambino andrebbe negata la maggior parte degli alimenti confezionati, dalle merendine alle torte, la pasta e il pane, la pizza. 

Se non fosse che ormai sul mercato è possibile trovare diversi prodotti sostitutivi, che portano la sigla degli alimenti senza glutine (il simbolo è quello della spiga sbarrata) che permettono al bambino celiaco di seguire una dieta varia e bilanciata e di ridurre notevolmente l'elenco degli alimenti proibiti. Infatti in alternativa o in combinazione alle farine che contengono glutine è possibile utilizzare farine e altri derivati delle patate, del riso, della soia o di altri legumi. È anche possibile usufruire di alcune agevolazioni dal momento che i prodotti gluten-free possono essere concessi gratuitamente attraverso la presentazione di una documentazione rilasciata dalla ASL che attesta l'esistenza della malattia.

In definitiva la difficoltà maggiore per i genitori di un bimbo celiaco riguarda la gestione alimentare: la dieta deve essere organizzata in base alle informazioni dettagliate disponibili sugli ingredienti di ciascun prodotto in vendita nei supermercati o dei piatti di un ristorante o di una mensa.

Il problema è che spesso il glutine può essere "nascosto" in alcuni cibi, perfino in alcuni farmaci come additivo, aroma o conservante.

Per questo è molto importante che i genitori si assicurino che anche salse, sughi e bevande non contengano glutine, neanche in minima parte. Allo stesso modo bisogna controllare le etichette dei prodotti industriali, quali i gelati, i dadi, salumi perché nella composizione degli addensanti potrebbe esserci il glutine. Oggi molti prodotti presentano ben in evidenza la scritta "senza glutine" e questo costituisce un prezioso accorgimento per i celiaci.

Meglio comunque leggere bene l'etichetta per evitare brutte sorprese e richiedere informazioni dettagliate sui piatti nel caso in cui ci si trovi in un ristorante. Da questo punto di vista negli ultimi anni la situazione è molto migliorata perché c'è una maggiore attenzione verso questo malattia. Sugli scaffali dei supermercati compare sempre più spesso la dicitura gluten free per indicare prodotti sicuri per le persone celiache e sono sempre più numerosi i ristoranti che specificano nei menu le portate senza glutine.

Ma bisogna prestare la massima attenzione anche in casa: in cucina nulla deve essere "contaminato" dal glutine. Ad esempio bisogna assicurarsi che l'acqua di bollitura non sia stata precedentemente usata, magari per cuocere la pasta, o che sia presente anche una minima traccia della sostanza sulle stoviglie o sui piatti. 

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