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Pediculosi e ritorno a scuola
Quando i nostri figli tornano alla quotidianità, e quindi anche negli istituti scolastici, si ricomincia sempre a sentir parlare dei famigerati pidocchi. Come tutti sappiamo, questi minuscoli insetti scatenano un'infezione chiamata pediculosi e che, come riporta l'Istituto Superiore di Sanità, è molto comune e colpisce più le bambine dei maschi, probabilmente a causa dei capelli lunghi. Tuttavia, prima o poi bisogna rimettersi sui banchi e per questo abbiamo deciso di scrivere una piccola guida sulla pediculosi e ritorno a scuola.
Pediculosi e ritorno a scuola: cosa devono fare i genitori
Prima di parlare di pediculosi e ritorno a scuola, è importante capire cosa devono fare i genitori nell'eventualità in cui scoprano che il proprio figlio abbia i pidocchi.
La prima cosa da fare è non allarmarsi più di tanto: come riporta il Ministero della Salute, si tratta di un problema facilmente risolvibile.
Tuttavia, l'Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale sottolinea che i genitori hanno il dovere di avvisare la scuola se trovano i pidocchi sulla testa del proprio bambino, in modo da allertare anche gli altri genitori affinché controllino attentamente i capelli dei propri figli ed eseguano il trattamento, se necessario.
Gli altri genitori, dal canto loro, non dovrebbero assolutamente colpevolizzare la mamma ed il papà del bambino con i pidocchi perché si rivelerebbe totalmente controproducente: un atteggiamento come questo spinge a tenere nascosto il problema.
Ad ogni modo, i genitori devono controllare regolarmente, una volta alla settimana, i capelli dei bambini per la ricerca dei pidocchi aiutandosi con l'apposita pettinina a denti fitti.
Per curare i figli da questi fastidiosi insetti, occorre seguire attentamente il trattamento che, nella maggior parte dei casi, prevede una crema o gel pediculocida di provata efficacia da acquistare in farmacia.
Per i 10 giorni successivi i genitori hanno il dovere, a giorni alterni, di procedere al controllo dei capelli per la ricerca e l'asportazione di pidocchi e lendini (uova).
All'incirca dopo 7-10 giorni è consigliata la ripetizione del trattamento con prodotto pediculocida. Vanno poi lavate le federe, le lenzuola e gli abiti che vengono a contatto con i capelli (berretti, sciarpe, ecc..) e va esteso il controllo dei capelli a tutti i componenti della famiglia.
Quando è possibile tornare a scuola
Ma ora veniamo al punto di questo articolo su pediculosi e ritorno a scuola, ovvero quando arriva il momento di poter rimandare i nostri figli sui banchi a studiare con i loro compagni.
La risposta è molto semplice: la riammissione è praticamente immediata, a patto che sia stato eseguito sul bambino infetto il primo trattamento. Non serve nemmeno il certificato medico, ma solo una sorta di autocertificazione del trattamento avvenuto effettuata da parte dei genitori.
Abbiamo risolto la questione pediculosi e ritorno a scuola, ma per infezioni come queste è sempre opportuno mettere in atto degli atteggiamenti che ne favoriscano la prevenzione.
I genitori possono controllare, una volta alla settimana, i capelli dei bambini per scovare l'eventuale presenza dei pidocchi. Bisogna però essere consapevoli che una semplice osservazione del cuoio capelluto non basta, e per questo occorre utilizzare la pettinina a denti fitti.
Molto utile è anche il balsamo che una volta applicato rigonfia i capelli e facilita l'asportazione di pidocchi e di uova con il pettine. Altrettanto funzionale è anche l'utilizzo di un asciugamano bianco e di carta assorbente bianca per il pettine.
Insomma, pediculosi e ritorno a scuola non sono un problema insormontabile, tuttavia, i pidocchi creano diversi disagi e sono una di quelle condizioni che è assolutamente più facile prevenire che curare: basta un controllo una volta a settimana con uno specifico pettinino.