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Mollusco contagioso
Il mollusco contagioso è una infezione virale molto contagiosa, non è grave e pericolosa, è benigna, ma può essere fastidiosa. Si manifesta a carico della pelle e delle mucose, ma non intacca gli organi interni. Il nome con il quale viene identificata la malattia deriva dal latino molluscus, che significa morbido: le lesioni indotte dal mollusco contagioso, infatti, presentano un aspetto soffice, piuttosto spugnoso. Nell'80% dei casi diagnosticati, il mollusco contagioso coinvolge i bambini di età inferiore ai 15 anni, con la massima incidenza nell'età prescolare, 1-4 anni.
La causa del mollusco sta in un'infezione virale sostenuta da virus della famiglia Poxviridae, la cui trasmissione può avvenire per semplice contatto con pelle/mucose di un soggetto infetto. Il prefisso Pox- della famiglia di appartenenza del virus Poxviridae, si riferisce alla particolare caratteristica delle lesioni tipiche del mollusco contagioso: in inglese, il termine Poxes rimanda a vescicole.

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La malattia è comune, molto più di quanto si possa immaginare e poiché è considerata di scarsa pericolosità, il paziente, ma anche il pediatra o il medico di base, tendono a non denunciare la malattia.
La diffusione del mollusco contagioso sembra essere favorita da climi caldi, ad umidità elevata: le temperature tropicali facilitano, infatti, il contagio, ma da noi le piscine, le palestre e gli ambienti caldo umidi. Il mollusco contagioso si trasmette secondo più modalità:
- contatto diretto con la pelle di un individuo affetto;
- utilizzo promiscuo di lenzuola, asciugamani o biancheria infetta;
- condivisione di vasche o docce con soggetti colpiti da mollusco contagioso;
- contatto sessuale: in simili frangenti, le lesioni papulose del mollusco contagioso si sviluppano nell'area genitale. In tal caso, è necessaria la diagnosi differenziale con verruche e lesione da Herpes simplex;
I sintomi del mollusco contagioso sono prettamente cutanei. Gli unici segni del mollusco contagioso sono delle papule color pelle, bianche o rosate che compaiono sulla cute.
Queste protuberanze hanno un nucleo centrale pieno di pus bianco simile alla cera.
In alcuni casi le escrescenze potrebbero avere un aspetto lucido o perlaceo. Nella fase iniziale il mollusco contagioso si presenta come una piccola macchia delle dimensioni di una capocchia di spillo, che cresce via via per settimane fino a diventare una pallina delle dimensioni di un gommino da matita. Sulla cima del mollusco si forma una piccola fossetta . Il mollusco può comparire solo, in gruppo o in fila e come detto si possono trovare quasi ovunque sulla pelle.
Nei bambini si vedono più spesso sul petto, nelle braccia, nell’incavo ascellare, sulle gambe, all’inguine, nella zona genitale, nella zona anale e sul volto, ma l'infezione non coinvolge i palmi delle mani né la pianta dei piedi. La pelle del soggetto infetto si ricopre di piccole papule in rilievo che possono variare per numero da un paio o più di un centinaio, oppure limitarsi a due o tre piccole piaghe, ma anche le dimensioni variano da 2 mm a più di 15 mm. Nei soggetti particolarmente sensibili, le papule creano prurito, infiammazione e infezioni secondarie che se sono a livello oculare lesioni e congiuntivite. Talvolta, le papule possono provocare anche un lieve dolore.
Il mollusco contagioso può idealmente colpire chiunque, se la categoria di soggetti esposta alle infezioni da molluscum contagiosum virus sono i bambini affetti da eczema atopico: nonostante non vi siano disponibili prove scientifiche che ne dimostrino la correlazione, i pazienti con un sistema immunitario compromesso, es. trapiantati, o chi è in cura con farmaci corticosteroidi, costituiscono la categoria più esposta al rischio d'infezione.
La diagnosi di mollusco contagioso si fa osservando direttamente le lesioni papulose. La guarigione delle papule da mollusco contagioso è possibile ma solo per i soggetti dotati di un forte sistema immunitario, tuttavia richiede lunghi tempi d'attesa mesi/anni, difficilmente sopportabili da chi ne è colpito.
La terapia farmacologica prevede l'applicazione topica di farmaci cheratolitici, antivirali od immunosoppressori che, seppur utilizzati per trattare positivamente le verruche, non sempre danno l’effetto desiderato, e allora ci si rivolge alla raschiatura, alla crioterapia o laserterapia.
Rimedi casalinghi per il mollusco contagioso
- Aceto di mele L’aceto di sidro di mele è molto conosciuto perché combatte naturalmente i batteri e anche per curare il mollusco contagioso. Si intinge un batuffolo di cotone nell’aceto di mele e si applica direttamente sopra la protuberanza, poi si fascia. Questo trattamento è utile al bambino ed è suggerita prima di coricarsi.
- Aglio Si utilizza una pasta a base di aglio sulla zona infetta e si copre con una benda. Si rimuove la fasciatura prima di fare la doccia e si lava accuratamente.
- Fiori di zolfo La preparazione galenica contiene fiori di zolfo in alcool. Dopo aver agitata la bottiglia poiché i fiori di zolfo si depositano sul fondo, si versa del prodotto su del cotone e si impregna la cute on i molluschi, ogni sera, e fino a quando non si dissecano.
- Il mirto australiano al limone Questo è un buon rimedio da erboristeria contro il mollusco contagioso Lo si può usare miscelandolo con l’olio d’oliva e applicandolo sulla cute una volta al giorno.
- L’olio dell’albero del the L’olio tea tree è uno dei rimedi domestici più usati e disponibili per combattere il mollusco contagioso, poiché ha proprietà antibatterica e antisettica, utili per curare il mollusco.
- L’olio è un potente astringente, riduce le secrezioni e riduce la crescita delle lesioni. Si può usare l’olio direttamente sulla zona infetta oppure si può versare nell’acqua durante il bagno.
- Tintura di iodio Si può spalmare 2 volte al giorno la tintura di iodio per favorire il distacco della lesione, sempre che non ci sia una allergia.
- Vitamine Tra le terapie naturali ci sono diverse combinazioni di vitamine, è un buon rimedio “della nonna”.Si può mescolare l’estratto delle vitamine con olio di pesce e il mix ottenuto si applica una volta al giorno. Vitamina A ed E possono essere utili in questa situazione.