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Long Covid: visitare bambini e adolescenti a un mese dalla guarigione

di Elena Berti - 08.02.2022 Scrivici

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Fonte: shutterstock
Long Covid: visitare i bambini e gli adolescenti a un mese dal contagio per verificare lo stato di salute e intervenire su eventuali sintomi.

Long Covid, visitare i bambini

Si è parlato a lungo degli effetti del Covid sui bambini che, inizialmente, si pensava non fossero così importanti. Poi col passare del tempo e soprattutto con il picco di contagi dovuto a Omicron, si sono rivalutati soprattutto gli effetti a lungo termine. Ecco perché la Società Italiana di Pediatria lancia un allarme: Long Covid, visitare i bambini e gli adolescenti a un mese dal contagio per verificare il loro stato di salute. 

In questo articolo

Long Covid e bambini

Con l'aumento esponenziale di casi positivi tra i bambini, aumentano di conseguenza anche i cosiddetti effetti del Long Covid: non si tratta di una positività prolungata, ma degli strascichi della malattia che possono essere più o meno importanti. Dolori articolari, stanchezza, problemi respiratori, disturbi del sonno. Le conseguenze del Covid possono interessare anche bambini e ragazzi che hanno avuto forme asintomatiche o leggere. 

Far visitare i bambini e gli adolescenti che hanno avuto il Covid

Per questo, attraverso il suo portale ufficiale, la Società Italiana di Pediatra consiglia ai genitori di far visitare i propri figli a un mese dalla guarigione, per scongiurare il Long Covid e, nel caso lo si sospetti, poter intervenire o monitorare il bambino o il ragazzo. 

Dopo questa prima visita, sarebbe meglio fare un ulteriore controllo dopo altri tre mesi, per verificare che sia tutto a posto. Non è una questione da sottovalutare: anche se gli studi non forniscono dati precisi, si stima per esempio che negli Stati Uniti il 16% di tutti i casi di Long Covid riguardi bambini e adolescenti. 

Sintomi del Long Covid

Per individuare il Long Covid nei bambini e negli adolescenti ci si basa su una sintomatologia che compare improvvisamente, a seguito della positività, e che non sembra volersene andare. Se un po' di stanchezza è normale per tutti, il perdurarsi di uno stato di fatica, unito ad altri sintomi, potrebbe far pensare al Long Covid.

In particolare, bisogna stare attenti a: 

  • sintomi polmonari, come senso di costrizione al torace, affaticamento, scarsa resistenza all'attività fisica e tosse
  • sintomi neuropsichiatrici, come mal di testa cronico, difficoltà di concentrazione, cervello annebbiato
  • sintomi gastrointestinali, come dolore addominale ricorrente, nausea, alvo irregolare
  • miocardite e pericardite, dolore al petto, tachicardia
  • artralgie e dolori muscolari

Come si cura il Long Covid

Non esiste un trattamento unico per curare gli effetti del Long Covid, ma dipende tutto dalla sintomatologia principale. Una volta individuato ciò che causa i maggiori problemi, si inizia a trattare quel sintomo per risolverlo. Diversi studi sono comunque in corso per capire quale sia il miglior approccio, anche se per ora sembrano scongiurati i problemi più seri, quelli alle vie respiratorie. Si tratta quindi di "acciacchi", anche importanti, ma non di patologie che compromettono per esempio i polmoni. 

Il consiglio della Società di Pediatra resta comunque lo stesso: vaccinare i bambini. Qualora si siano infettati pochi giorni dopo la prima dose (entro i 14) è oggi consigliato fare comunque la seconda, per garantire una migliore protezione soprattutto contro le forme più serie di Covid-19. 

Il Long Covid esiste e i suoi effetti possono essere debilitanti per bambini e adolescenti: i medici consigliano di vaccinare i propri figli e di farli visitare a un mese dal contagio per verificare eventuali sintomi e trattarli.

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