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Acetone nei bambini

di Emanuela Cerri - 17.06.2015 Scrivici

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Fonte: shutterstock
L'acetone è un disordine metabolico che può presentarsi fino ai 12 anni di età, interviene quando l'organismo, dopo aver bruciato tutti gli zuccheri a disposizione, comincia a bruciare anche i grassi. Il vomito ne è il sintomo più evidente

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L'acetone

L'acetone è un termine comunemente usato dai genitori anche per indicare patologie che nulla c'entrano conn esso e sul quale circolano anche idee sbagliate. L'acetone quindi (acetonemia o chetosi) è un disordine del metabolismo che interviene quando l'organismo, per far fronte alle proprie necessità energetiche, dopo aver bruciato tutti gli zuccheri a disposizione, comincia a bruciare anche i grassi, determinando in questo modo l'aumento nel sangue e nelle urine dei corpi chetonici (iperchetonemia) fino al raggiungimento di livelli tossici. Si tratta, infatti, di una sostanza che ha origine dalla digestione dei grassi e che normalmente viene trasformata nell'organismo in anidride carbonica e acqua.
 
Si manifesta prevalentemente nella prima e seconda infanzia, quando già le richieste energetiche sono maggiori, e si presenta sempre più raramente fino a circa i 12 anni, scomparendo poi con la pubertà. Esiste anche una certa predisposizione all'acetonemia, legata all'età (2-6 anni) e alla costituzione, per cui ci sono bambini più soggetti all'acetone di altri. Poiché l'acetone si elimina per via polmonare e attraverso i reni, è facile identificarne la presenza annusando l'alito che ha un odore caratteristico di frutta matura o di solvente lo smalto delle unghie o anche ricercandolo nelle urine.

Perchè alcuni bambini soffrono di acetone?

Nella maggioranza dei casi l'acetone è solo un sintomo che accompagna malattie febbrili, shock emotivi oppure il digiuno. Le cause psicologiche come le emozioni intense sono da ricercare in quei bambini che sono emotivamente instabili, o hanno provato un intenso sforzo fisico. Anche un'alimentazione errata e irregolare specie se ricca di grassi, di cioccolato, di patatine, può scatenare una crisi di vomito acetonemico così come invece una qualunque malattia febbrile può rompere il delicato equilibrio metabolico di un bambino ed indurre una crisi acetonemica indipendentemente dall'alimentazione. Infine, l'acetone si può manifestare in presenza di diabete, se c'è carenza di insulina.

I sintomi dell'acetone

Sintomo classico è il vomito irrefrenabile che talvolta, a seconda dell'intensità e della frequenza, può portare ad uno stato di disidratazione e provocare un senso di malessere generale con la comparsa di mal di testa, dolori addominali, lingua asciutta e patinosa, respiro profondo e frequente.

L'intolleranza all'introduzione di alimenti è assoluta ma la vista o l'odore del cibo non provoca di solito fastidio. La crisi dura dalle 24 alle 48 ore e termina bruscamente come era iniziata con normale ripristino della funzionalità gastrica.

Come curare l'acetone

Per accertarsi che il proprio figlio abbia l'acetone sarà sufficiente raccogliere qualche goccia di urina del bambino e bagnare con questa delle strisce reattive che si acquistano in farmacia. I più usati sono piccole strisce di plastica la cui estremità a contatto con l'urina, in un solo minuto, assume un colore diverso a seconda della presenza o meno dell'acetone. Per ridurre la formazione di acetone e facilitarne l'eliminazione si consiglia una dieta priva di grassi e ricca di zuccheri e di acqua. Al di fuori del periodo di crisi l'alimentazione sarà normale senza però eccedere nei grassi.
La terapia consiste semplicemente nell'offrire al bambino bevande zuccherate (the, spremute, succhi di frutta, Coca Cola) da somministrare a piccoli sorsi in caso di vomito.

Di solito il succhiare dei cubetti di ghiaccio preparati con queste soluzioni, può anche determinare la cessazione del vomito. Non vanno assolutamente somministrate sostanze alcalinizzanti (Biochetasi, Citriosodina) che possono accentuare l'alcalosi da vomito.
In questo modo si reintegrano le sue scorte di energia e l'organismo riprende ad utilizzare come combustibile gli zuccheri: nel giro di 2 -3 giorni il piccolo si sentirà completamente ristabilito.

Se però si osserva un peggioramento si rende necessario il ricorso all'ospedale sia per escludere la presenza di una patologia più seria, che per poter risolvere la crisi acetonemica grazie alla reidratazione e alla somministrazione di zuccheri direttamente endovena.

È bene però sottolineare che il vomito rappresenta solo un sintomo che può essere presente in diverse malattie, che dovranno essere indagate dal medico se questo sintomo diventa frequente o persistente. L'acetone non è un problema importante e si risolve spontaneamente con l'età. Per prevenire la comparsa di ulteriori crisi nei bambini predisposti all'acetone è bene seguire costantemente una dieta ricca in carboidrati complessi (pasta) la cui digestione libera lentamente, e per ore, glucosio nell'intestino e ridurre fortemente i grassi nella dieta (soprattutto latte intero, burro, formaggi, fritti, carni grasse, cioccolato e insaccati).

Come prevenire la comparsa delle crisi acetoniche

Basterebbe eliminare (lo sappiamo che non è semplice) o per lo meno ridurre dalla dieta del piccolo latte intero, yogurt intero, gelato, burro, cioccolata, biscotti frollini, brioches, merende confezionate, carni rosse, salumi, insaccati, uova, formaggi, fritti, maionese, panna e crema, privilegiando invece latte parzialmente scremato o latte scremato, yogurt magro, pane, fette biscottate, marmellata, miele, frutta, tè, camomilla, pasta, riso, semolino, brodo vegetale, carni bianche come pollo, vitello, coniglio, tacchino ai ferri o lessati, pesce, verdure di qualsiasi tipo lessate, cotte a vapore o crude, legumi, olio extravergine di oliva, frutta, acqua e succhi di frutta

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