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Invaginite intestinale
L'invaginazione, spesso chiamata invaginite intestinale, è un disturbo raro e grave in cui una parte dell'intestino scivola all'interno di una porzione adiacente. Si tratta della causa più comune di ostruzione intestinale nei bambini di età inferiore ai 3 anni. Stando a quanto riporta l'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, l'invaginazione rappresenta una delle emergenze chirurgiche più comuni nei primi 2 anni di vita, con un massimo nei primi 4-7 mesi (67% dei casi) e con una maggiore frequenza del sesso maschile (rapporto maschi/femmine 2:1).
Cos'è l'invaginazione
L'invaginite intestinale, o intussuscezione, è un disturbo per cui si verifica un segmento dell'intestino scivola su un altro, come le parti di un telescopio, ostacolando il passaggio delle feci fino a causare un'occlusione intestinale. Generalmente, l'invaginazione interessa l'intestino tenue e il crasso, per cui la parte soggetta più di frequente a questo disturbo è la valvola ileoceale che connette i due tratti. Più rara, invece, è quella quella di tipo ileo-ileale e colo-colica.
L'invaginazione può coinvolgere una sola parte dell'intestino (invaginazione unica). In questo caso si distinguono tre cilindri: l'esterno, il medio e l'interno, che rappresenta il segmento invaginato vero e proprio (budino di invaginazione). È, invece, definita multipla quando i cilindri sono cinque (invaginazione doppia) o sette (invaginazione tripla).
I sintomi dell'invaginazione nei bambini
Stando a quanto riporta la Mayo Clinic, il primo segno di invaginite intestinale in un neonato altrimenti sano può essere un pianto improvviso e forte causato dal dolore alla pancia. I neonati che hanno ma di pancia possono tirare le ginocchia al petto quando piangono.
Il dolore dell'intussuscezione va e viene, di solito ogni 15-20 minuti all'inizio. Questi episodi dolorosi durano più a lungo e si verificano più spesso con il passare del tempo.
Altri sintomi dell'invaginazione sono:
- feci miste a sangue e muco, definite 'a gelatina di ribes'
- vomito
- un rigonfiamento della pancia
- debolezza o mancanza di energia
- diarrea
Non tutti i sintomi sono presenti.
Alcuni neonati non hanno dolori evidenti, altri bambini non perdono sangue. Può capitare che i bambini più grandi abbiano dolore ma non altri sintomi.
Invaginazione nei bambini: le cause
Nella maggior parte dei casi di invaginite intestinale nei bambini, la causa è sconosciuta. L'invaginazione può essere primitiva o secondaria.
Invaginazione primitiva
L'invaginazione primitiva, frequente in età pediatrica, riguarda generalmente un aumento di varia natura dell'attività peristaltica intestinale, ossia il movimento ondulatorio provocato dalla muscolatura intestinale che spinge in maniera graduale il contenuto dell'intestino verso il retto. Tale aumento è solitamente provocato da infezioni virali dell'apparato gastrointestinale o respiratorio che possono causare un aumento di volume (iperplasia) dell'apparato linfatico che si associa a problemi di motilità della parete intestinale.
Invaginazione secondaria
L'invaginazione secondaria è meno frequente nei bambini, riguarda infatti circa il 2% dei casi. È legata a a situazioni anatomiche, come il diverticolo di Meckel, parassiti intestinali, polipo, appendice cecale, o ad alterazioni della parete intestinale con interruzione della peristalsi, ad esempio nel caso di porpora di Schoenlein-Henoch, che provocano movimenti intestinali anomali favorendo l'invaginazione.
Invaginite intestinale: come si cura
Se l'ecografia conferma l'invaginazione, viene eseguito un clisma opaco. Il fluido o l'aria iniettati durante la sua esecuzione esercitano una pressione sul tratto di intestino invaginato finendo per spingerlo nella sua posizione normale. Quando il clisma opaco non riesce a ridurre l'invaginazione è necessario l'intervento chirurgico, che consiste nel liberare il tratto di intestino invaginato mediante manipolazione manuale. L'intervento chirurgico è necessario anche nel caso in cui il bambino mostri segni di perforazione intestinale o qualora il disturbo si ripresenti. In caso di recidiva, l'intervento chirurgico oltre ai correggere il disturbo, permette anche di verificare l'eventuale presenza di polipi, tumori o altre anomalie.