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Il bisfenolo A può causare obesità nei bambini

di Redazione PianetaMamma - 12.11.2012 Scrivici

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Il bisfenolo A di nuovo sotto accusa. Una ricerca scopre che può favorire l'obesità

Il BPA, noto per esteso come bisfenolo A (LEGGI), continua a tenere banco e alimentare allarmi. Un recentissimo studio condotto dalla Seconda Università degli Studi di Napoli su 98 bambini obesi, in collaborazione con il CNR di Napoli, Emanuele Miraglia del Giudice, Professore Associato di Pediatria del Dipartimento della Donna, del Bambino e di Chirurgia Generale e Specialistica diretto dalla Prof. Laura Perrone, ha dimostrato che questa sostanza, utilizzata fino a poco tempo fa per la produzione di biberon e ancora oggi presente in bicchieri, lattine per bibite e altri contenitori di plastica comunemente utilizzati per gli alimenti, potrebbe essere associata all’obesità infantile.


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Come spiegato dagli autori dello studio in occasione dell’ultimo Congresso della Società italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS), il BPA potrebbe causare una serie di problemi strettamente connessi all'insorgenza dell'obesità infantile, un problema crescente che interessa quasi un bambino su quattro (LEGGI).
I ricercatori hanno misurato i livelli di BPA nelle urine di cento bambini campani e hanno scoperto che più erano alti  i livelli di BPA e maggiore era l'insulino-resistenza.
"Poiché l’insulino-resistenza è correlata con le complicanze dell’obesità, è possibile ipotizzare che il BPA giochi un ruolo rilevante nella modulazione di complicanze come l’ipertensione arteriosa, la dislipidemia e la sindrome metabolica anche nell’obesità pediatrica", ha spiegato il prof. Miraglia.


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Ma cos'è il bisfenolo A?
Si tratta di una sostanza chimica utilizzata nella reazione di polimerizzazione delle plastiche. Balzato agli ”onori della cronaca” perché contenuto nei biberon e in altri oggetti destinati a neonati e bambini, è stato in seguito bandito in molti Paesi. In Italia è stata vietata la vendita e l’importazione di biberon contenenti BPA (LEGGI) a partire dal giugno 2011, in seguito al recepimento della direttiva europea 2011/8/EU.

Di fatto, però, il bisfenolo A continua ad essere presente in molti prodotti destinati ai bambini e agli adulti, come stoviglie e bottiglie di plastica, vernici per lattine, prodotti farmaceutici e confezioni alimentari.



Gli esperti hanno dato qualche consiglio per ridurre il più possibile l'esposizione al BPA.

- Non usare contenitori alimentari in policarbonato nel microonde. Il policarbonato è forte e durevole, ma con l’usura causata dal tempo e dalle temperature elevate potrebbe rilasciare BPA
- Ridurre l'uso di cibi in scatola, in particolare per i cibi caldi o liquidi. Optare, invece, per vetro, porcellana o contenitori di acciaio inox senza rivestimenti interni in plastica
- Gettare biberon, stoviglie e posate in plastica molto vecchi,  usurati, ingialliti e sostituirli con altri più nuovi o con recipienti in vetro o ceramica
- Quando si usa una bottiglia di acqua in plastica, non ri-utilizzarla più volte ed evitarne il riscaldamento
Adottare una accurata igiene orale in modo da ridurre la necessità di cure dentali (il materiale utilizzato per le otturazioni dei denti può contenere bisfenolo A)

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