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I genitali dei maschietti: tutti i problemi più comuni

di Ingrid Busonera - 19.07.2023 Scrivici

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Fonte: shutterstock
Problemi ai genitali maschili dei bambini: Balanopostite, pisellino rosso e gonfio, testicolo arrossato, infezione del pisellino, fimosi: cosa fare

Problemi ai genitali maschili dei bambini

Capita che alla nascita, o quando il bambino è più grandicello, ci siano anomalie ai genitali e si debba intervenire, a volte anche chirurgicamente, per risolvere il problema ed evitare complicazioni. Ma quali sono i più comuni problemi ai genitali maschili dei bambini?

In questo articolo

Gli organi genitali sono tra i più delicati nei nostri bambini e purtroppo spesso è proprio lì che si presentano problemi, alla nascita o con la crescita e spesso si deve intervenire chirurgicamente. Nei maschietti i problemi più frequenti interessano i testicoli.

  • Criptorchidismo
  • Agenesia e atrofia
  • Testicolo retrattile
  • Ipospadia
  • Idrocele

Criptorchidismo

Nei bimbi nati pretermine o sottopeso può verificarsi che uno o entrambi i testicoli non siano discesi nella loro sede ovvero nella sacca scrotale: questo infatti avviene verso l'8° /9° mese di gestazione. Il criptorchidismo colpisce un bambino su 200.

  • Come si interviene: nell'80% dei casi si risolve spontaneamente entro il 5°/6° mese di vita. In caso contrario il pediatra potrebbe prescrivere una terapia ormonale a base di gonadotropina oppure optare per un intervento mini-invasivo da eseguirsi in anestesia combinata e in day-hospital. In questo caso si incide a livello scroto-inguinale e si riposiziona il testicolo nella sua sede. L'intervento è consigliato tra i 9 e 12 mesi e non più tardi dei 2/3 anni perchè il ritardo potrebbe compromettere la fertilità.

Agenesia e atrofia

Capita anche che il testicolo, anziché essere nascosto, non si sia formato o sia atrofizzato a causa di un mancato afflusso di sangue verso l'organo. Si parla di agenesia e atrofia. Nell'agenesia, se manca un solo testicolo, non si interviene ma la fertilità non è compromessa.

  • Come si interviene: in caso di atrofia si interviene in laparoscopia, con una sonda ottica si esplora l'addome attraverso l'ombelico e il testicolo viene asportato poiché non più vitale.

Testicolo retrattile

Il testicolo può anche essere retrattile, cioè non è posizionato nella sua sede ma tende a risalire.

  • Come si interviene: In genere la situazione migliora fino a risolversi man mano che il bimbo cresce perché l'aumento del peso aiuta il testicolo a scendere in basso, ma nei casi più' gravi in cui non si riesce a riposizionarlo, potrebbe essere necessario intervenire chirurgicamente e fissare il testicolo con due punti dietro lo scroto.

Ipospadia

Può anche capitare che l'apertura dell'uretra, che normalmente dev'essere sulla sommità del glande, si trovi sotto il glande, sotto o lungo il pene o addirittura a metà dello scroto: questo difetto si chiama Ipospadia.

  • Come si interviene: l'intervento dipende della gravità e dal tipo di apertura che si presenta; se necessario, l'intervento va eseguito entro il 1° anno di età.

Idrocele

Se il sacco scrotale è pieno di liquido, abbiamo l'Idrocele. Il problema è causato dalla mancata chiusura di un canalino che collega l'addome con lo scroto.

  • Come si interviene: spesso si presenta alla nascita e scompare nel giro di qualche mese; se non scompare o si riforma verso il 1° anno di età è necessario intervenire chirurgicamente per scongiurare una possibile ernia inguinale

Testicolo gonfio

Se il bimbo avverte un dolore forte e improvviso e la zona scrotale e inguino-scrotale appare gonfia e arrossata, potrebbe trattarsi di una torsione del testicolo: il funicolo che conduce i vasi sanguigni al testicolo si è avvolto su sé stesso ostruendo i vasi stessi e il testicolo rischia di andare in necrosi. Il bimbo va portato immediatamente in ospedale per liberare chirurgicamente la strozzatura.

  • Cosa fare se vediamo il testicolo arrossato al bambino?

Potrebbe essere l'orchite, un altro caso di dolore accompagnato da genitali gonfi e arrossati, si tratta di un'infiammazione dell'organo e dei tessuti circostanti che non necessita di intervento chirurgico ma richiede solo una terapia antibiotica prescritta dal pediatra.

Infezione al pisellino

Se l'apertura del prepuzio (l'involucro che avvolge la punta del pene) è stretta e l'ultima parte rimane chiusa tranne nel punto in cui esce la pipì, si tratta di fimosi. Nei neonati è fisiologica, durante la pulizia quotidiana la mamma deve cercare di abbassare la pelle delicatamente senza fare manovre di "scollatura" soltanto per garantire che non rimangano residui di urina.

  • Come si interviene?

Ormai tutti i pediatri concordano sul fatto che non si debbano senza forzare le mucose manualmente: queste infatti si scollano spontaneamente nel corso del 1°/2° anno di vita e in questo modo il prepuzio si aprirà. Se il prepuzio dovesse rimanere chiuso, il pediatra può  prescrivere cicli di pomata a base di cortisone e nei casi più resistenti e se persiste oltre i 3 anni di età si potrà intervenire chirurgicamente.

Pisellino rosso e gonfio del bambino

Proprio la difficoltà di pulire questa parte quando non è ancora scollata può causare un po' di bruciore e arrossamento, a causa del ristagno dell'urina, che irrita la pelle e favorisce la formazione di infezioni e lo sviluppo di microbi e batteri.

  • Come si interviene?

Nei casi in cui si tratti solo di un leggero bruciore basta pulire con particolare cura la zona ed eventualmente applicare una crema consigliata dal pediatra.

Se i genitali, nello specifico il pene, appaiono arrossati e si notano secrezioni giallastre e il bimbo avverte bruciore, forse si tratta di Balanite, un'infiammazione della mucosa fra glande e prepuzio causata da germi che ristagnano in quella zona. Se questa coinvolge anche l'esterno del prepuzio si tratta di Balanopostite. Questo disturbo spesso si accompagna alla fimosi ed anzi è proprio la fimosi a scatenare l'infezione a causa del ristagno di urina all'interno del prepuzio e dell'impossibilità di pulire bene questa parte proprio a causa della chiusura del prepuzio.

  • Come si interviene?

Il pediatra potrà prescrivere terapia con pomate a base di cortisone o antibatteriche ed associarle a delle lavande con acqua e bicarbonato.

Cisti smegmatiche bambino

Per tutta la vita di un uomo le cellule epiteliali che rivestono il glande ed il prepuzio sono soggette ad un continuo processo di rinnovamento che porta alla formazione di piccole perle di colore bianco che vengono chiamate cisti smegmatiche. Queste cisti altro non sono, quindi, che il prodotto delle cellule degenerate che si sono accumulate e che si sono mescolate al prodotto delle ghiandole sebacee. Nulla di anormale, quindi.

Bruciore al pisellino del bambino cosa fare

Può capitare che il bambino lamenti un po' di bruciore al pisellino, anche durante la minzione. E' sempre bene parlarne con il pediatra che potrà valutare, già ad una semplice visita di controllo, se si tratta di un'infezione o di una cistite. Il primo passo è sempre quello di lavare meglio e con maggiore frequenza il pisellino ed insegnare al bambino ad asciugarsi dopo aver urinato. Nella maggior parte dei casi potrebbe essere sufficiente curare meglio l'igiene intima ed applicare una pomata emolliente e contenente ossido di zinco per far passare il bruciore, ma se il problema dovesse persistere il pediatra potrebbe prescrivere un esame delle urine per verificare l'eventuale presenza di un'infezione delle vie urinarie.

La fimosi - che può essere presente fin dalla nascita o può svilupparsi più avanti nell'infanzia o nell'età adulta - è una condizione per la quale il prepuzio, la pelle che copre il glande del pene, è stretto e non può essere facilmente retratto, impedendo una corretta e normale separazione

Si parla, quindi, di fimosi quando il prepuzio non può essere retratto dalla punta del pene.

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