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I bambini ammalati gravemente in seguito ai vaccini

di Redazione PianetaMamma - 22.03.2013 Scrivici

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I bambini ammalati in seguito ai vaccini: quali malattie si possono contrarre e poi la legge può risarcirli, se si come fare?

di Beatrice Spinelli

I bambini ammalati in seguito ai vaccini: quali malattie si possono contrarre e poi la legge può risarcirli, se si come fare?

Quella delle vaccinazioni infantili è una questione oggi più che mai controversa e dibattuta (LEGGI) che solleva perplessità e preoccupazioni soprattutto nei neo-genitori. Sebbene i vaccini oggi disponibili siano sempre più efficaci e sicuri, anche grazie alla severa serie di controlli cui vengono sottoposti periodicamente, c'è sempre la paura che in seguito al vaccino possano insorgere delle complicazioni.
A questo proposito c'è da dire che anche internet pullula di siti che mettono in guardia sui rischi legati alle vaccinazioni con notizie, articoli e dibattiti che possono spaventare e non poco i genitori di bambini che si apprestano a cominciare l'iter delle vaccinazioni che, lo ricordiamo, è previsto per legge (LEGGI).


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I sostenitori della medicina naturale, ad esempio, sono contrari all'utilizzo dei farmaci e promuovono campagne tese a dissuadere chiunque dal sottoporsi a qualsiasi vaccino, talvolta con l'uso di notizie e asserzioni che non hanno alcun fondamento scientifico, come quelle che mettono in relazione alcuni vaccini con malattie come l'autismo, l'epilessia o la SIDS (sindrome della morte infantile).

Anche per via di questo crescente terrorismo psicologico, c'è sempre una maggiore diffidenza verso i vaccini, soprattutto per quelle malattie per cui la vaccinazione non è obbligatoria ma solo raccomandata (LEGGI). Tra i genitori circolano spesso voci di complicazioni gravi e frequenti insorte in seguito a determinate vaccinazioni; in ambito medico gli addetti ai lavori tendono a rassicurare le famiglie asserendo che si tratta di casi eccezionali e che in definivita è molto meno rischioso vaccinarsi che venire in contatto con la malattia vera e propria. Infatti, anche se esiste il rischio che i vaccini causino effetti avversi, non è certo più sicuro scegliere di rifiutare la vaccinazione perchè con questo comportamento si va incontro a rischi diversi e in molti casi maggiori.


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Le statistiche dicono che le probabilità che si verifichino complicazioni gravi sono rare, soprattutto se si parla di complicazioni di cui è stata accertata la relazione con un determinato vaccino. É importante ricordare che i medici hanno l'obbligo di segnalare qualsiasi reazione sospetta ad un vaccino e ciò permette anche di monitorare e tenere sotto controllo l'efficacia e la sicurezza del vaccino stesso. Tutte le reazioni più o meno gravi ad un vaccino devono essere rese note e qualora venga dimostrata l'associazione tra una vaccinazione e l'insorgerza di una complicazione grave lo Stato ha l'obbligo di risarcire l'eventuale danno, come previsto dalla Legge 210 del 24/02/'92.

Nel sistema sanitario nazionale le complicanze gravi che possono insorgere in seguito ad un vaccino sono definite “eventi avversi” e devono essere segnalati per legge. Tra questi sono da inserire reazioni di tipo allergico, come lo shock anafilattico, oppure patologie come encefalite, meningite e mielite che sono alterazioni a danno del sistema nervoso centrale.



Gli eventi avversi in realtà sono gli stessi che possono verificarsi nel corso della malattia, ma è stato dimostrato che la frequenza con cui si verificano è molto inferiore a quella registrata nel caso si contragga la malattia prevenibile attraverso il vaccino. Nel caso in cui si verifichi un evento avverso riconducibile al vaccino si può richiedere il risarcimento. La legge 210/92 infatti stabilisce che chiunque abbia riportato lesioni o infermità a causa di vaccinazioni obbligatorie ha diritto ad un indennizzo da parte dello Stato. Il primo passo per ottenere il risarcimento consiste nel compilare un'apposita scheda che va inoltrata alla Asl di appartenenza. Nella scheda, oltre ai dati personali, che vanno inseriti con modalità che garantiscono il rispetto della privacy, va indicata la data in cui è stato somministrato il vaccino e la data di insorgenza della complicazione, per stabilire la correlazione temporale tra assunzione del farmaco ed evento avverso

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