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Giornata Mondiale contro il Cancro Infantile 2023

di Redazione PianetaMamma - 15.02.2023 Scrivici

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Il 15 Febbraio si celebra la Giornata Mondiale contro il Cancro Infantile per sostenere tutti i piccoli malati che devono combattere ogni giorno contro gravi malattie

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Giornata Mondiale contro il Cancro Infantile

Il 15 febbraio ricorre la Giornata Mondiale contro il Cancro Infantile. Una giornata organizzata per sostenere tutti i bambini e le famiglie che devono combattere ogni giorno contro terribili malattie. E se già queste malattie rendono la vita di un adulto molto difficile, quando colpiscono i bambini sembrano ancora più terribili.

Secondo i dati raccolti dall'Associazione italiana registro tumori, si stima che ogni anno in Italia circa 1.400 bambini e ragazzi di meno di 14 anni siano colpiti dal cancro, mentre tra gli adolescenti dai 15 ai 19 anni i casi stimati sono circa 900. Complessivamente i tumori pediatrici costituiscono circa l'1% di tutte le neoplasie. La sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi supera l'80% per le leucemie e si aggira attorno al 70% per i tumori solidi

Nei Paesi in via di sviluppo i tassi di mortalità sono ancora più alti, oltre l'80%. E molti dei bambini che muoiono potrebbero essere salvati se anche per loro fosse garantita una diagnosi tempestiva e l'accesso alle cure necessari come ai loro "fratelli" europei.

Giornata Mondiale contro il cancro infantile 2023: eventi in Italia

In occasione della Giornata Mondiale sul cancro infantile, promossa in Italia dalla Federazione Italiana Associazioni genitori onco-ematologia pediatrica (Fiagop), sono tante le iniziative in programma per sensibilizzare la popolazione.

La Federazione nazionale associazioni genitori e guariti oncoematologia pediatrica onlus (Fiagop) ha organizzato tre iniziative con il patrocinio di Aieop

  1. Fino al 19 febbraio quinta edizione di 'Diamo radici alla speranza, piantiamo un melograno', "per celebrare la vita oltre la malattia", dice il presidente Fiagop, Angelo Ricci. Per l'occasione sono previste, nel rispetto delle attuali norme anti-Covid, piccole cerimonie in ospedali, giardini pubblici, scuole, alla presenza dei pazienti e delle loro famiglie, dei medici e del personale sanitario.

  2. Dal 15 al 19 febbraio in calendario l'iniziativa 'Ti voglio una sacca di bene', dedicata alla donazione di sangue e piastrine ("ogni anno si ammalano di leucemia o tumore circa 1400 bambini e 800 adolescenti").

  3. Quarta tappa l'appello per aderire a #throughourhands, lanciata sul sito ICCD Giornata Internazionale contro il cancro infantile che pone l'accento sulla necessità urgente di migliorare le percentuali di guarigione nei paesi a basso reddito.

  4. L'appello per aderire a #throughourhands, lanciata sul sito della Giornata Mondiale, che pone l'accento sulla necessità urgente di migliorare le percentuali di guarigione nei paesi a basso reddito.

L'impegno di AIRC

Maura Massimino, ricercatrice AIRC, specialista in ematologia e in pediatria che dirige la Divisione di oncologia pediatrica dell'Istituto nazionale dei tumori di Milano, spiega: "I tumori dei bambini sono 'macchine' che funzionano diversamente da quelle degli adulti e, soprattutto, la ricerca pediatrica per sua natura deve prestare molta più attenzione alla vita che attende i pazienti per anni e anni a venire" . I pazienti pediatrici in molti casi avranno infatti 70 o anche 80 anni da vivere dopo la guarigione, e di questa aspettativa di vita bisogna tener conto nella scelta delle cure.

Per il solo 2022 AIRC sostiene 78 progetti di ricerca sui tumori pediatrici con un investimento complessivo di 8,5 milioni di euro e con l'obiettivo di riuscire a curare tutti i piccoli pazienti grazie allo sviluppo di terapie specifiche sempre più efficaci, personalizzate e meno tossiche.

Farmaci per modulare l'effetto della radioterapia

Francesco Marampon, medico e ricercatore dell'Università "La Sapienza" di Roma, si occupa di alcuni tumori infantili che non rispondono adeguatamente ai farmaci e neppure alla radioterapia.

Grazie al sostegno di AIRC, Marampon sta conducendo una ricerca su potenziali farmaci radiosensibilizzanti, ovvero in grado di agire selettivamente sulle cellule tumorali e di renderle più vulnerabili alle radiazioni. Lo scopo è ottenere un miglioramento del controllo del tumore con dosi inferiori di raggi, e quindi minore rischio di tossicità. "La radiobiologia è una disciplina ancora di nicchia ma promettente", spiega Marampon.

"Una delle scommesse è riuscire a modulare l'uso delle radiazioni in modo da attivare anche la risposta del sistema immunitario contro i tumori cosiddetti 'freddi', cioè i tumori contro i quali normalmente le nostre difese non reagiscono. La ricerca è per ora in fase preliminare, ma se l'approccio si dimostrerà efficace la tecnica potrà portare grandi benefici per i pazienti".

Il ruolo della genetica nello studio dei sarcomi delle ossa

Katia Scotlandi dirige il laboratorio di oncologia sperimentale dell'Istituto ortopedico Rizzoli di Bologna, dove guida un progetto quinquennale sostenuto da Fondazione AIRC per lo studio del processo metastatico nei sarcomi delle ossa. La ricerca nello specifico si focalizza sullo studio delle caratteristiche dinamiche che portano le cellule di sarcoma di Ewing a sopravvivere e a crescere negli organi distali.

"Nei tumori solidi dei bambini, di cui mi occupo, c'è senza dubbio un'importante componente genetica che richiede molta ricerca mirata, perché i meccanismi che caratterizzano queste malattie sono spesso assai più complessi rispetto alle mutazioni che hanno permesso di ottenere le terapie a bersaglio molecolare usate in alcuni tumori comuni negli adulti", sottolinea Scotlandi. "Occorre imparare a conoscere meglio le caratteristiche del dialogo tra cellule tumorali e microambiente e non solo le mutazioni che causano o tengono in vita il cancro. Ogni tumore ha il suo tallone di Achille, ma i tumori pediatrici sono rari ed eterogenei, cioè composti da cellule diverse tra loro, ciascuna delle quali può avere mutazioni e quindi sensibilità ai farmaci differenti".

Tante le testimonianze dei concreti progressi della ricerca, come quella di Barbara che ha dovuto affrontare un osteosarcoma quando aveva solo 8 anni. Oggi Barbara è una donna di 35 anni, mamma di due bambini, che vuole raccontare la sua storia per dare speranza e fiducia alle tante persone che si trovano a dover fronteggiare la malattia.

  • Martedì 15 febbraio per la Giornata Mondiale contro il Cancro Infantile sostieni la ricerca di Fondazione AIRC: dona su airc.it oppure al 45521
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