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Febbre nel neonato: cosa fare

di Viola Stellati - 09.07.2023 Scrivici

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Fonte: shutterstock
Seppur raramente, può capitare di trovarsi di fronte a un caso di febbre nel neonato. Scopriamo insieme cosa bisogna fare in queste circostanze

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Febbre nel neonato

I bambini che sono venuti al mondo da poco hanno la fortuna di veder scorrere nel loro corpo un po' di sangue materno che è ricco di anticorpi "da adulti". Inoltre, se allattati al seno, ricevono altri anticorpi che sono lì a proteggerli. Per questo motivo accade raramente che si ammalino, eppure ci sono casi in cui compare febbre nel neonato, un campanello d'allarme da non sottovalutare.

Come riporta il sito dell'Ospedale Bambino Gesù, per febbre nel neonato si intende un innalzamento della temperatura corporea al di sopra dei valori normali. I bambini che sono appena venuti al mondo hanno temperature medie leggermente più elevate rispetto a quelli più grandi o agli adulti. Ciò vuol dire che si tratta realmente di febbre solo se la temperatura cutanea è superiore a 38°C o se quella rettale è superiore a 38.5°C.

Stando a quanto riportato dall'Istituto Ospedaliero, le cause della febbre nel neonato sono molto probabilmente da legare a un'infezione. In queste situazioni si parla di infezioni verticali, ovvero una trasmissione dalla madre al feto durante la gravidanza.

Se invece compare a distanza di qualche giorno o settimana dal parto, ci si riferisce alle infezioni orizzontali che sono scatenate dall'ambiente circostante.

Alcune volte la febbre nel neonato può essere transitoria e spesso causata dal fatto che il piccolo è stato eccessivamente coperto, oppure che è stato tenuto in un ambiente più caldo di quanto dovrebbe.

Nell'eventualità in cui la febbre nel neonato sia persistente, è invece essenziale dirigersi in Pronto Soccorso perché potrebbe essere il sintomo di una malattia che deve essere necessariamente identificata e curata.

Come capire se un neonato ha la febbre

Stando a quanto si può leggere al Manuale MSD versione per pazienti, si può capire che abbiamo a che fare con una caso di febbre nel neonato quando:

  • la temperatura è elevata nei bambini di età inferiore a 3 mesi;
  • letargia o apatia;
  • aspetto malato;
  • difficoltà respiratoria;
  • sanguinamento a livello cutaneo, sotto forma di piccoli punti violacei (petecchie) o chiazze (porpora);
  • pianto continuo;
  • rigidità cervicale;
  • confusione.

Da non sottovalutare sono anche i sintomi come:

  • colorazione bluastra (cianosi) della cute;
  • occhi alonati;
  • mucose pallide;
  • fontanella anteriore tesa o depressa;
  • scarsa vivacità;
  • scarsa reattività agli stimoli;
  • tono muscolare ridotto;
  • inappetenza;
  • vomito ripetuto;
  • pannolino poco bagnato.

Cosa bisogna fare

Se ci si rende conto che ci si trova di fronte a un caso di febbre nel neonato è necessario sin da subito rivolgersi al pediatra o andare in Pronto Soccorso.

In entrambe le situazioni, bisogna ricordarsi di non coprirlo più del dovuto e che, se la febbre è elevata, è opportuno utilizzare impacchi di acqua tiepida da mettergli sulla fronte, sui polsi e sulle caviglia.

Sotto prescrizione medica verrà quasi sicuramente consigliato di fargli prendere il Paracetamolo, un farmaco che riesce ad attivare un meccanismo biochimico per la dispersione del calore e che produce un effetto antinfiammatorio ed antidolorifico.

È bene sapere, però, che tale medicinale è indicato per quei bambini che hanno temperature superiori a 38.5°C. In diverse circostanze, infatti, la febbre potrebbe semplicemente essere una specie di meccanismo di difesa dell'organismo per far sì che i vari germi non si moltiplichino e sopravvivano.

Nei casi clinici più complessi potrebbe essere opportuno ricorrere alla somministrazione di una terapia antibiotica in ambiente ospedaliero.

Bisogna inoltre sapere che se il neonato è allattato al seno è importante continuare a farlo perché il latte materno è fonte di un'importante protezione immunitaria.

Coloro che "toccano" il bambino, devono anche prestare molta cura all'igiene delle mani per evitare la diffusione dei germi.

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