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Febbre alta bambini: quando andare in ospedale?

di Francesca Capriati - 14.12.2023 Scrivici

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Febbre alta bambini quando andare in ospedale: quando preoccuparsi e quando portare il bambino al pronto soccorso. Le indicazioni degli esperti

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Febbre alta bambini quando andare in ospedale

La febbre nei bambini è spesso una risposta normale a un'infezione, ma è fondamentale monitorare attentamente i sintomi per capire quando andare in ospedale e quando il bambino ha bisogno di cure mediche specifiche. Ma quali sono i segnali che indicano che la febbre alta nei bambini può essere motivo di preoccupazione e quando è opportuno recarsi in ospedale.

La febbre è generalmente considerata alta quando la temperatura corporea supera i 38 gradi. Tuttavia, non tutte le situazioni richiedono una corsa immediata in ospedale. In molti casi, la febbre può essere gestita a casa con farmaci antipiretici consigliati dal pediatra, insieme a riposo e idratazione.

Secondo i pediatri è importante valutare altri sintomi associati alla febbre, come:

  • la durata,
  • la presenza di eruzioni cutanee,
  • difficoltà respiratorie,
  • altri segni di malessere.

Ma attenzione: molto dipende dall'età del bambino:

  • se il bambino ha meno di tre mesi e ha la febbre superiore a 38° è consigliabile consultare il medico.
  • Nei bambini più grandi è necessaria una visita medica urgente se la febbre è elevata, persistente (24 ore circa), che poco risponde alla terapia antipiretica e si accompagna a sintomi quali vomito e cefalea intensa che non migliorano in seguito alla somministrazione di antifebbrili e/o blandi antidolorifici.

Come precisano i pediatri della Società Italiana di Pediatria è molto importante osservare il bambino e monitorare i sintomi: è consigliabile contattare il pediatra se:

  • la febbre persiste per più di 24-48 ore
  • il bambino sembra molto affaticato,
  • compaiono altri sintomi allarmanti,
  • il bambino non è reattivo e non si idrata.

Quando la febbre diventa pericolosa per i bambini?

Di norma, è necessario consultare il pediatra se:

  • il bambino ha meno di 3 mesi e presenta febbre superiore a 38°C
  • il bambino ha tra i 3 e i 6 mesi e presenta febbre superiore a 39°C
  • il bambino è molto irritabile e piange continuamente, o se presenta sonnolenza eccessiva e fa fatica a svegliarsi
  • la febbre dura da 48-72 ore
  • il bambino è affetto da malattia cronica (cardiopatie, diabete, deficit immunitari, ecc)
  • sono contemporaneamente presenti altri sintomi importanti, come torpore e sonnolenza, rigidità del collo, macchie bluastre sulla pelle tipo petecchie o ecchimosi, vomito, disidratazione.

Disidratazione bambini: quando andare in ospedale

La disidratazione è una complicanza frequente durante episodi febbrili prolungati, soprattutto se tra i sintomi ci sono vomito o diarrea: può verificarsi quando il corpo perde più liquidi di quelli che assume.

Secondo gli esperti i segni di disidratazione nei bambini includono:

  • una diminuzione della produzione di urine,
  • bocca secca,
  • pianto senza lacrime,
  • occhi affossati,
  • sonnolenza eccessiva,
  • diminuzione dell'elasticità della pelle,
  • sete intensa.

Se si notano questi sintomi, è bene consultarsi con il pediatra.

La disidratazione può richiedere un intervento medico immediato se il bambino è incapace di trattenere i liquidi. In questo caso recarsi al pronto soccorso.

In particolare:

  • È necessario far visitare in urgenza il bambino se oltre al vomito presenta altri sintomi che possono condurre alla disidratazione come febbre e diarrea (più di 5 scariche in poche ore).
  • Un bambino, soprattutto se di età inferiore a 1 anno, che vomita e non evacua da 24 ore deve essere visitato con urgenza.
  • Bambini con vomiti francamente ematici o con contenuto verde scuro o di colore simile al caffè devono essere valutati in Pronto Soccorso.

Ci sono alcune situazioni in cui è consigliabile recarsi immediatamente in ospedale. Queste includono:

  • Difficoltà respiratorie: se il bambino ha una difficoltà respiraratoria improvvisa o che peggiora nel tempo;
  • colorito blu (cianosi) alle labbra o sulla pelle o colorito grigiastro;
  • convulsioni o perdita di coscienza;
  • cambiamenti nell'apparato urinario: una diminuzione significativa della produzione di urine può indicare problemi renali;
  • letargia: se il bambino è eccessivamente sonnolento, non risponde o è incapace di svegliarsi;
  • comportamento apparentemente inspiegabile, alterazione improvvisa del carattere o pianto continuo e inconsolabile.
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