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Eritema tossico del neonato
L'eritema tossico del neonato è una condizione cutanea benigna piuttosto comune. Nonostante il nome, che potrebbe indurre i neogenitori a preoccuparsi più del dovuto, fortunatamente di tossico non ha nulla. Si può osservare solitamente nei primi giorni di vita del bambino, mentre solo raramente può manifestarsi alla nascita.
Eritema tossico del neonato: cos'è
L'eritema tossico del neonato (ETN) è, come detto, un'eruzione molto comune che interessa i neonati sani, soprattutto quelli nati a termine. Le cause, però, non sono ancora del tutto chiare.
A descrivere questa condizione già nel XV fu il pediatra B. Metlinger. È stata associata a una reazione della pelle del bambino al meconio e il nome di questa eruzione è cambiato più volte nel corso degli anni. Nel 1912, il pediatra austriaco Karl Leiner, le diede il nome di eritema toxicum neonatorum, denominazione che è utilizzata tutt'oggi.
Eritema tossico del neonato: come si manifesta
Questo particolare tipo di eruzione è caratterizzato da chiazze rosse con al centro piccole pustole puntiformi. La maggior parte delle lesioni è temporanea, spesso scompare nel giro di poche ore e ricompare in altre parti del corpo. Le chiazze sono localizzate prevalentemente sul tronco, ma anche sugli arti e sul volto, mentre ne sono risparmiate le piante dei piedi e i palmi delle mani.
Il disturbo cutaneo si presenta entro la prima settimana di vita e di solito si risolve entro 7-14 giorni. I neonati con ETN sono altrimenti sani e non presentano sintomi sistemici. Le recidive sono poco frequenti, ma quando si verificano sono lievi e generalmente compaiono nella sesta settimana di vita. In questo caso è, però, fondamentale escludere tutte le altre pustolosi del neonato. Alcune, infatti, come la candidosi neonatale o l'herpes neonatale, richiedono una visita mediche e cure specifiche.
Le cause dell'eritema tossico del neonato
Benché, come detto, non si conoscano le cause dell'ETN, alcuni ricercatori hanno ipotizzato che siano legate all'immaturità dei follicoli pilo-sebacei, che comprendono le ghiandole sebacee e i follicoli piliferi.
I neonati tendono ad avere un numero maggiore di follicoli piliferi rispetto agli adulti ed è raro trovare le lesioni dell'eritema tossico neonatale in aree come i palmi delle mani e le piante dei piedi proprio poiché queste aree ne sono prive.
L'eritema tossico neonatale potrebbe essere una risposta ai microbi che si sono infiltrati nel follicolo pilifero. Si ritiene che questo processo sia una parte importante dello sviluppo del sistema immunitario. Nelle lesioni è, inoltre, presente una quantità significativa di eosinofili, che alcuni sospettano possa essere dovuta a una risposta allergica.
Eritema tossico neonatale, dati e studi
L'eritema tossico neonatale si verifica in circa il 48%-72% dei neonati a termine. Uno studio del 1986 ha riportato che il 40,8% dii 5387 neonati giapponesi esaminati in un periodo di 10 anni è risultato essere affetto da questo tipo di eritema. I neonati pretermine con peso alla nascita inferiore a 2500 grammi hanno meno probabilità di esserne colpiti.
Le dermatosi transitorie del neonato
Le dermatosi neonatali transitorie sono un gruppo di manifestazioni della pelle che, di norma, compaiono entro il primo mese di vita e si risolvono spontaneamente. L'eritema tossico del neonato rientra tra le dermatosi transitorie neonatali propriamente dette, che richiedono una diagnosi accurata per non confonderle con vere e proprie malattie sistemiche, che coinvolgono numerosi organi e apparati. Tra questa tipologia di dermatosi troviamo anche:
- macchie mongoliche
- miliaria
- milia
- iperplasia delle ghiandole sebacee
- dermatite seborroica
- acne neonatorum
- pustolosi transitoria del neonato
- acropustolosi infantile
- follicolite pustolosa eosinofila
- teatonecrosi del neonato