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Quali sono i disturbi della crescita nei bambini e quando preoccuparsi

di Redazione PianetaMamma - 04.04.2018 Scrivici

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Fonte: iStock
I disturbi della crescita interessano il 3% dei bambini quali sono le cause, come si manifestano e come si interviene

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Disturbi della crescita

Circa il 3% dei bambini ha un ritardo della crescita, un'alterazione del normale ritmo di sviluppo del bambino. I disturbi della crescita rappresentano una delle più frequenti richieste di valutazione presso il pediatra e indubbiamente l'andamento della crescita in peso ed altezza del bambino è spesso fonte di stress e preoccupazione per i genitori.

Nel primo anno di vita il bambino triplica il peso dalla nascita e aumenta mediamente di 25-30 cm la sua lunghezza. Questo dipende anche da come è stato alimentato e dalla normalità dei suoi tratti genetici. Esistono, inoltre, alcune categorie a maggior rischio di un ritardo di crescita nei primi anni di vita. Per esempio, i neonati pretermine, il 7-8 percento di tutti i nati, soprattutto quando hanno sofferto di una malnutrizione nella vita intrauterina, nei primi anni tenderanno a crescere più lentamente. Solitamente, recuperano dopo i due, tre anni. Si tratta di una conseguenza della gravidanza difficile, che può non avere conseguenze negative a distanza, a patto di un’attenta valutazione e di un intervento efficace su eventuali carenze o disordini.

spiega Giovanni Corsello, professore ordinario di pediatria all’Università degli Studi di Palermo. Ma quanto devono crescere i bambini dalla nascita e nei primi anni di vita, quali sono i parametri da tener presente e quando preoccuparsi per un ritardo nella crescita?

Quanto crescono i bambini dopo la nascita

Ecco qualche indicazione per monitorare la crescita di peso del bambini nei primi mesi di vita:

  • dalla prima settimana e fino ai tre mesi, i neonati dovrebbero aumentare di circa 150-200 grammi a settimana
  • a cinque mesi il peso alla nascita, quindi, dovrebbe essere raddoppiato
  • a un anno il peso della nascita dovrebbe essere triplicato.

Tutti i bambini devono essere sottoposti a controlli regolari, ogni tre mesi e poi ogni sei o 12 mesi, per monitorare la velocità di crescita. Tuttavia è bene ricordare che il processo di crescita è estremamente personale ed è influenzato da numerosi fattori.

Come spiega il pediatra un certo rallentamento della crescita è piuttosto comune nei primi anni dell’età evolutiva:

Possono esserci soggetti con un semplice ritardo costituzionale della crescita legato al loro specifico asset genetico individuale. Questo ritardo viene poi recuperato nella fase puberale anche per l’azione dei fattori ormonali

Disturbi della crescita, sintomi

I sintomi associati ad un disordine della crescita sono:

  • il bambino ha le stesse dimensioni, in termini di peso e statura, dei bambini più piccoli di due anni e il suo percentile è al di sotto del 3;
  • una carenza dell'ormone tiroxina può causare, oltre ad un ritardo della crescita, anche stanchezza, costipazione, pelle e capelli secchi, difficoltà a riscaldarsi;
  • Celiachia e malattie intestinali possono presentarsi anche con sangue nelle feci, diarrea, stitichezza, vomito o nausea.

Scarsa crescita nel bambino, cause

Tra le cause più frequenti di disordini e ritardi nella crescita ci sono quelle ambientali, per esempio legate alla nutrizione, mentre tra le cause patologiche ricordiamo:

  • la celiachia: una malattia che interessa la mucosa intestinale. Impedisce l'assorbimento di nutrienti presenti nel cibo che viene assunto e può essere diagnosticata dal pediatra attraverso la lettura anche di altri sintomi quali pallore e carenze vitaminiche
  • malattie allergiche
  • patologie infiammatorie intestinali croniche
  • patologie ormonali causate da una carenza dell'ormone della crescita GH e anche di altri ormoni.

Come misurare la crescita dei bambini

I percentili di crescita sono indubbiamente uno degli strumenti maggiormente utilizzati sia dai pediatri che dai genitori. Si tratta di tabelle di facile lettura che misurano in quale percentile di crescita si colloca il bambino. Queste curve di crescita, espresse in un grafico, mettono in relazione l'età, il peso e l'altezza e ci dicono quanti bambini sono più alti e grossi e quanti di meno. Sono considerati nella norma i valori che si trovano tra il 3° e il 97° percentile, cioè tutti quei valori compresi tra questi due.

Ma esistono oggi anche degli strumenti digitali che aiutano i genitori a capire quale sia l'andamento della crescita dei propri figli.

Ad esempio il Fascicolo Sanitario Digitale personale (FSDp) “Family Health” pensato da Biomedia non solo permette di archiviare tutti i documenti sanitari propri e della famiglia registrando gli eventi fisiologici e patologici, e di creare i “Bilanci di Salute”, ma consente anche di aggiungere le misurazioni della circonferenza cranica, del peso e dell’altezza e salvare il grafico che apparirà. Alla fine è possibile condividere i grafici con il medico con un semplice click. Per utilizzare questi strumenti basta registrarsi gratuitamente sul sito familyhealth.it.

Quando preoccuparsi?

Se la crescita è inferiore al terzo percentile è raccomandabile sottoporre il bambino a una valutazione dell’età ossea. Il pediatra prescriverà una radiografia del palmo della mano e polso sinistri, che permetterà di correlare l’età anagrafica con la velocità di sviluppo dei nuclei di ossificazione. Laddove questo esame dovesse far emergere una compromissione dell’età ossea e ci fosse anche un ritardo nello sviluppo della statura il pediatra prescriverà ulteriori esami finalizzati ad approfondire le cause del ritardo.

Gli esami del sangue possono diagnosticare squilibri ormonali o alcune malattie a stomaco, intestino, ossa, reni.

E' possibile che il medico richieda una notte di degenza per fare delle analisi del sangue perché due terzi della produzione dell'ormone della crescita GH avviene mentre il bambino dorme.

Stimolare l'ormone della crescita nei bambini

Le funzioni dell'ormone della crescita GH (che viene prodotto dalla ghiandola ipofisi) sono diverse e riguardano soprattutto l'attivazione dei processi di crescita in tutti gli organi e il metabolismo degli zuccheri e dei grassi. Secondo l'Ospedale Bambin Gesù di Roma soffre di deficit di GH circa 1 soggetto su 4000. Per diagnosticare un deficit dell'ormone GH si effettuano alcuni esami quali:

  • misurazione del GH nel sangue (dopo la somministrazione di farmaci che ne stimolano la produzione);
  • esami di diagnostica per immagini (radiografia, risonanza magnetica nucleare, TAC);
  • esami del sangue.

E' indispensabile rivolgersi a centri specializzati per la crescita dei bambini.

Una volta che sarà stato diagnosticato un deficit dell'ormone GH un endocrinologo pediatrico provvederà a studiare una terapia adatta che consiste nella somministrazione di un ormone biosintetico del tutto identico a quello prodotto dalla ghiandola dell'ipofisi. Nella maggior parte dei casi la terapia viene interrotta 2-3 anni dopo il completamento dello sviluppo puberale.

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