COVID-19 e bambini
Uno studio italiano in via di pubblicazione sul prestigioso European Journal of Pediatrics ha evidenziato come il COVID-19 sia moderatamente pericoloso per i bambini, confermando quanto già si sospettava sin dall'inizio della pandemia.
La ricerca è stata coordinata dall'Irccs Materno Infantile "Burlo Garofolo" e ha coinvolto 28 centri (prevalentemente ospedali) di 10 regioni in Italia durante le prime settimane della pandemia.
Il lavoro ha analizzato 130 bambini con accertata infezione da Covid-19, 67 dei quali (51,5%) avevano un parente infetto e 34 dei quali (26,2%) erano affetti da altre malattie che nella gran parte dei casi erano patologie croniche di tipo respiratorio, cardiaco o neuromuscolare.
Lo studio quindi conferma che la malattia ha uno scarso impatto in età pediatrica. Nello specifico, anche se la popolazione dello studio era selezionata (alto tasso di comorbidità) nel 75,4% dei casi (98 bambini) il Covid-19 si è sviluppato in modo del tutto asintomatico o con sintomi lievi.
Come commenta la dottoressa Marzia Lazzerini, responsabile del Centro Collaboratore dell’Organizzazione mondiale della salute (Oms) dell’Irccs Burlo e coordinatrice della ricerca:
Si tratta di uno dei primi studi che si sono occupati di coprire il vuoto di informazioni ancora esistente in Europa sugli effetti del Covid-19 sui bambini. Dai casi analizzati emerge con evidenza il fatto che il Covid-19 dimostra una minore pericolosità nei bambini rispetto agli adulti. In ogni caso, serviranno ulteriori studi per comprendere al meglio gli effetti dell’infezione in particolare sui bambini con fattori di rischio per malattia più severa. Per questo motivo al Burlo stiamo predisponendo, studi di carattere longitudinale, per offrire ai bambini e alle loro famiglie ulteriori conoscenze e soprattutto protocolli operativi. Inoltre, stiamo verificando, su un campione nazionale di oltre 2500 bambini, se esistono fattori predittivi per la diagnosi di Covid-19. Infine stiamo valutando le conoscenze, attitudine e pratiche legate alle modalità di diagnosi e tracciamento dei contatti, nonché l’impatto dell’epidemia sulla qualità dei servizi materno-infantili in diversi paesi in Europa.
Speriamo in questo modo di poter contribuire a migliorare le cure per mamme e bambini
Il Direttore Generale dell’Irccs triestino ha sottolineato come in questo contesto generale ancora aleatorio sia indispensabile avere il più possibile elementi di conoscenza aggiuntivi rispetto a quelli oggi in possesso del mondo scientifico. Il lavoro svolto va in questa direzione e costituisce un contributo alle valutazioni epidemiologiche legate alla diffusione del virus.