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Chetosi: cos'è e come curarla

di Monica De Chirico - 30.09.2013 Scrivici

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Il vostro bambino è troppo pallido? Ha spesso la nausea? Non preoccupatevi! Sono soltanto i sintomi della chetosi. Scoprite assieme a noi di cosa si tratta e come curarla

A cura di Silvia Casini

Il vostro bambino è troppo pallido? Ha spesso la

nausea

? Non preoccupatevi! Sono soltanto i sintomi della

chetosi

. Scoprite assieme a noi di cosa si tratta e come curarla.

Come curare vomito e acetone nei bambini

L’

acetonemia

o chetosi, denominata comunemente “

acetone

”, non è una vera e propria malattia, ma piuttosto un disturbo tipico dell’infanzia. È caratterizzata da una

disfunzione temporanea del metabolismo

e si verifica quando l’organismo, una volta terminati gli zuccheri nel sangue, inizia a bruciare i grassi. Di fatto, è una patologia innocua e molto frequente nei bambini, perché la combustione dei grassi genera il cosiddetto acetone, ovvero una sostanza tossica che si deposita e si accumula nel flusso ematico provocando una sensazione di malessere generale. Di norma, l’insorgere di questo problema arriva soprattutto nei

mesi invernali,

quando si cominciano a mangiare

cibi più grassi,

oppure quando arrivano le prime febbri. In pratica, non è altro che la conseguenza di uno squilibrio alimentare. Quindi,

non bisogna allarmarsi

quando compare, anche perché curare i sintomi è molto semplice: occorre

seguire una corretta dieta alimentare

. Entriamo nei dettagli per capire come affrontarla…

I sintomi

La comparsa di un

forte odore nell’alito

(come di frutta matura) è il primo sintomo rilevabile. Inoltre, l’accumulo progressivo di chetoni nel sangue genera un senso di malessere generale provocando

nausea

,

dolori addominali, cefalea

, occhi cerchiati, volto affilato, sonnolenza, irritabilità, lingua color bianco-giallognola, mucose disidratate, respiro profondo e frequente, fino a giungere, in rari casi, alla comparsa di alterazioni della coscienza.

Rigurgito, vomito e diarrea nei primi mesi

Le cause

La chetosi, di fatto, comporta l’esaurimento delle scorte di zucchero necessarie a produrre energia. Può essere causata da un

digiuno prolungato, da vomito o da diarrea,

che impediscono di introdurre o di trattenere cibo nell’organismo. Così, quando il corpo brucia tutti gli zuccheri di cui ha bisogno e dopo un po’ se ne trova privato, li attinge da una fonte alternativa: dai

grassi

. Il metabolismo dei grassi causa la produzione di scorie (i corpi chetonici) che confluiscono nel sangue e svolgono un’azione tossica, responsabile appunto dell’

acetone

. In sostanza, come accennato precedentemente, la chetosi è provocata da disfunzioni alimentari. Ad esempio, una dieta troppo ricca di grassi, può far insorgere il disturbo, oppure i digiuni prolungati o gli sforzi intensi. Inoltre, la chetosi può manifestarsi anche conseguentemente a “stress” infettivi febbrili, che possono provocare l’aumento della secrezione di ormoni che metabolizzano i grassi (catecolamine, cortisolo, ormone della crescita e glucagone). E in episodi più gravi, può essere dovuta alla carenza di insulina (diabete).



Gastroenterite, sintomi e prevenzione

Le cure

Non trattandosi di una malattia, non sono necessari farmaci per curare l’acetone. È necessario soprattutto prendere determinati provvedimenti per eliminare le tracce di acetone in eccesso nel sangue. Ad esempio, occorre

evitare i cibi ricchi di grassi

(latticini, dolci, gelati, uova, burro, cioccolata, yogurt, insaccati, ecc.) e incrementare la qualità di zuccheri (spremute, miele, biscotti, thè, ecc.). Spesso si somministrano direttamente cucchiaini di zucchero ai bambini affetti da questo disturbo. Di norma, seguendo questi semplici suggerimenti, l’acetone scompare dopo 24/48 ore. Quindi, ricordatevi di somministrare al piccolo

alimenti ricchi di carboidrati

, come pasta, pane, patate, riso, perché la loro digestione libera lentamente, e per ore, glucosio nel lume intestinale.

In questo modo si reintegrano le scorte di energia e l’organismo riprende a utilizzare normalmente gli zuccheri come combustibile. Inoltre, la ripetuta somministrazione di bibite zuccherate e senza grassi (thè, camomilla, ecc.) consente di ridurre la produzione di chetoni. A volte, però, il vomito può ostacolare questa terapia riabilitativa. Il nostro consiglio?

Fate bere a vostro figlio, più volte nell’arco della giornata

, delle bevande zuccherate a piccole dosi. Così, riuscirete a farlo sentire meglio in poche ore!

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