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Il catarro nei bambini: cosa sapere
Il catarro nei bambini è un disturbo che si può presentare frequentemente e si manifesta spesso durante i cambi di stagione. Le vie respiratorie dei bimbi sono naturalmente più piccole e si intasano facilmente. Il catarro si forma a causa di un'infiammazione delle vie aeree che provoca un eccesso di produzione di muco. Questa sostanza ha la funzione di mantenere idratate le mucose e proteggere l'apparato respiratorio trattenendo batteri e virus, che vengono poi eliminati attraverso la tosse. Il catarro genera appunto un naturale riflesso di difesa da qualcosa che ostacola la respirazione. Il muco che ristagna può cambiare colore e consistenza a causa dei batteri. Le infezioni più tipiche che possono provocare il catarro sono la faringite, la laringite, la tracheite o la bronchite.
Il colore del catarro e quando diventa un fastidio
Prima di allarmarsi, è consigliabile valutare il colore del catarro. La tonalità del muco è importante per comprendere se si tratta di un'infezione virale o batterica. Nelle fasi iniziali e in caso di infezione virale, il catarro si presenta piuttosto fluido e di colore biancastro. Se l'origine del malessere è batterica, la sostanza assume una colorazione gialla o verdastra e una consistenza più densa. In questo secondo caso, è consigliabile consultare il pediatra per farsi indicare la migliore cura per il proprio figlio. Nei neonati, invece, la respirazione fisiologicamente difficile a causa dell'immaturità delle prime vie respiratorie e l'incapacità di girarsi autonomamente su un fianco, nel lettino, rendono più difficile espellere il catarro, che quindi ristagna più facilmente. In ogni caso, la presenza di catarro può ostacolare il sonno del bambino.
Come calmare il catarro notturno nei bambini
Di notte, i maggiori fastidi causati dal catarro si presentano nelle prime ore del sonno del bambino e sono scatenati dal muco che ostruisce il naso e che cola nella parte posteriore della gola provocando dei colpi di tosse.
I rimedi per calmare il catarro notturno sono:
- lavaggi nasali prima di andare a dormire per liberare il naso del bambino. Questa pratica è priva di effetti collaterali e si può effettuare con della semplice soluzione fisiologica
- soluzione ipertonica, a maggior concentrazione salina. Questa seconda opzione è per i figli un po' più grandi e l'uso va limitato a poche volte al giorno e per pochi giorni; al contrario
- acido ialuronico, che protegge e idrata la mucosa nasale e ha funzioni antinfiammatorie e antimicrobiche. La maggior efficacia sembra si ottenga quando somministrato con uno spray nebulizzatore
Come prevenire il catarro notturno
Per evitare infezioni alle vie aeree che provocano il catarro, si deve prestare attenzione all'ambiente nel quale vive il piccolo. La stanza in cui dorme, per esempio, deve avere condizioni climatiche che favoriscano il benessere dell'apparato respiratorio. In particolare, la temperatura della cameretta non dovrebbe superare i 20 gradi e sono sconsigliati anche coperte e pigiamini pesanti. Va poi tenuto sotto controllo il livello di umidità: l'aria troppo secca irrita le mucose e il muco diventa più viscoso, cosa che impedisce alle ciglia vibratili che rivestono le cellule delle vie aeree di spingerlo verso l'esterno.
Quando preoccuparsi per il catarro notturno
Il catarro con conseguente tosse, normalmente, va via da solo se di origine virale. Se il fastidio, soprattutto di notte, però si protrae oltre le quattro settimane potrebbe essere causato da una patologia che merita la valutazione di uno specialista perché potrebbe trattarsi di asma bronchiale o reflusso grastroesofageo. È consigliabile portare il proprio figlio dal pediatra se:
- il bambino ha meno di 6 mesi
- si notano difficoltà respiratorie
- si percepisce un sibilo quando tossisce
- compare una febbre molto alta
- il piccolo ha pelle e labbra bluastre