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Avvelenamento nei bambini
Che succede se accidentalmente vostro figlio ingerisse o venisse in contatto con una sostanza pericolosa? Quali rimedi sono utili e quali invece totalmente inefficaci? Cerchiamo di capire quali sono le principali cause di avvelenamento nei bambini e come dobbiamo intervenire.
Avvelenamento da farmaci
Uno studio del Cdc americano pubblicato dal Journal of Pediatrics ha evidenziato che la metà degli avvelenamenti da farmaci nei bambini sotto i 5 anni è causata da disattenzioni di genitori e nonni, che rimuovono soprattutto le pillole dai contenitori con il tappo di sicurezza.
I farmaci più pericolosi e che causano ricoveri in età pediatrica sono quelli per il diabete e per i problemi cardiaci.
I ricercatori americani spiegano che soprattutto i nonni, rimovono le pillole dalle confezioni originali per ricordarsi di prendere i farmaci e le sistemano in portapillole che sono piuttosto facili da aprire. Oppure sistemano i farmaci sul comodino e in luoghi accessibili dai bambini o, ancora, non riescono a trovare tutte le pillole che sono cadute a terra.
Come prevenire l'avvelenamento dei bambini
Alcune piccole regole di comportamento:
- Tenere sempre i detersivi, i liquidi per sturare i tubi, i disinfettanti su un ripiano molto alto dove il bambino non ha possibilità di raggiungerli nemmeno con l’utilizzo di una sedia. Alcuni di questi prodotti non sono tossici solo in seguito all’ingestione, ma essendo irritanti basta un semplice contatto con la pelle per provocare delle ustioni ed escoriazioni più o meno gravi.
- Porre i medicinali in un luogo sicuro, in una scatoletta bel chiusa, anche quelli che solitamente utilizzate per il bebè, perché se presi a dosi basse è vero, sono pressoché innocui, ma l’assunzione di una dose massiccia potrebbe provocare seri danni alla salute
- Controllate i vostri bimbi durante il bagnetto e non lasciate incustoditi shampoo e bagnoschiuma, alcuni bambini che amano il gusto della scoperta potrebbero trovare interessante berne qualche sorso.
- Non travasate farmaci o prodotti chimici in bottiglie e contenitori di uso quotidiano, mettere la candeggina o l’acido muriatico nella bottiglia dell’acqua ad esempio potrebbe trarre in confusione i vostri figli spingendoli a bere qualcosa di tossico.
- Spiegate ai bambini, in base alla loro età, che determinate sostanze sono pericolose, mortali, devono avere paura di esse e capire che quei bei contenitori colorati, con liquidi blu, rosa, non sono bevande, ma saponi per lavare casa.
In caso di ingestione accidentale è bene chiamare subito il CAV (Centro antiveleni) di zona e non affidarsi a rimedi casalinghi quali l’ingestione di latte o cercare di provocare il vomito in tutti i casi.
Munitevi della confezione del prodotto incriminato e spiegate per bene di cosa si tratta, quali sono i componenti principali e da quanto è avvenuta l’ingestione o il contatto, in modo che il personale sanitario possa consigliarvi su cosa fare.
La terapia più diffusa per far fronte all’ingestione di sostanze tossiche è l’utilizzo della lavanda gastrica, a cui fa seguito la somministrazione del carbone attivato in polvere, che si comporta come una sorta di “carta assorbente” legando a se le varie sostanze chimiche, riducendo così l’assorbimento sistemico dell’organismo.
Il carbone attivato inizia a perdere d’efficacia se somministrato oltre un’ora dopo l’ingestione accidentale, per questo motivo si invitano i genitori ad agire sempre tempestivamente nell’interesse della salute dei propri figli. Non assorbe ogni cosa, in quanto alcuni principi attivi quali: acido borico, bromuri, cianuri, Sali di litio e ferro ecc... necessitano della somministrazione di antidoti specifici.
Cosa non fare
Nella tradizione popolare si era soliti credere che il latte avesse proprietà antiveleno, in realtà questo non è vero, se assunto in concomitanza dell’ingestione di solventi ne accelera l’assorbimento, se assunto dopo l’ingestione di prodotti caustici va a mascherare le lesioni cutanee ritardando l’esecuzione della gastroscopia, perciò evitatelo in ogni caso.
Anche il vomito indotto perde d’efficacia qualora si abbiano ingerito prodotti ben precisi quali:
- i solventi, in tal caso il vomito potrebbe portare all’inalazione del prodotto causando una polmonite chimica;
- prodotti schiumogeni che possono penetrare nelle vie respiratorie causando il soffocamento;
- prodotti caustici perché si provocherebbero altre lesioni all’esofago.
Nei resto dei casi, su consiglio del pediatra o del centro antiveleni stesso, è possibile provocare il vomito per accelerare la fuoriuscita del liquido incriminato.
Se il bimbo perdesse conoscenza o fosse poco vigile non indurre mai il vomito perché rischiereste di far soffocare il bambino, mantenetelo in posizione eretta e cercate di farlo parlare per mantenerlo cosciente fino all’arrivo dei sanitari o al vostro arrivo in pronto soccorso.