Un neonato su quattromila nasce con i genitali esterni femminili ma ha i cromosomi maschili (o al contrario).
In aumento le operazioni sui bambini dal sesso incerto
L'ambiguità sessuale è un disturbo che, solo in Emilia Romagna, interessa 4/5 bambini ogni anno. Nasce da un'anomalia dello sviluppo dei genitali interni ed esterni nel corso nelle fase dello sviluppo fetale.
Un feto che geneticamente è maschio nasce con i genitali esterni e interni femminili, e viceversa.
Insomma disturbi della differenziazione sessuale interessano un neonato su 4-5mila: in questi neonati risulta difficile attribuire un sesso. In questi casi gli esperti eseguono una serie di esami ormonali per stabilire quale sia la componente sessuale prevalente e operare una scelta per l'intervento migliore
Identità di genere, da cosa viene influenzata?
Non si tratta solo di una patologia che ripercussioni sul piano fisico, ma anche psicologico: come crescere questi bambini? Quale identità sessuale favorire? Gli esperti consigliano ai genitori di avere un approccio multidisciplinare. I bambini (e le le loro famiglie) vanno seguiti da diversi professionisti: un endocrinologo pediatrico, un chirurgo, uno psicologo.
E negli ultimi
cinque anni
sono aumentati del 25% in tutta Italia le richieste di
interventi chirurgici per il cambio di sesso
e del 50% gli interventi sui bambini.
Ogni mese dieci nuovi pazienti si rivolgono agli specialisti per cambiare
sesso
e le richieste da parte di genitori preoccupati hanno subito, nell'ultimo quinquennio,
un incremento del 50%
e solo presso l'Ospedale San Camillo di Roma sono stati eseguiti negli ultimi cinque anni 350 interventi su bambini con
meno di sei anni
.