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Inquinamento del mare, cos'è e cosa fare

di Viola Stellati - 05.06.2024 Scrivici

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Fonte: shutterstock
La Giornata mondiale degli Oceani si celebra l'8 giugno , ed è l'occasione ideale per spiegare il problema dell'inquinamento del mare ai bambini

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Inquinamento del mare per bambini

Ogni anno l'8 giugno si celebra la Giornata Mondiale degli Oceani, una festa che rappresenta un momento di riflessione sull'importanza dei mari e degli oceani per le nostre vite, sull'impatto che hanno su ognuno di noi e sull'economia di molti Paesi. In vista di questa occasione, è molto importante parlare ai bambini dell'inquinamento del mare, in modo da sensibilizzarli su questo importante argomento in quanto sono soprattutto loro che possono ancora salvarlo.

Cosa vuol dire inquinamento del mare?

A spiegare con parole molto semplici cos'è l'inquinamento del mare è il WWF, che sul suo sito sottolinea che di giorno in giorno gli oceani diventano sempre di più le discariche della terra: sacchetti di plastica, pesticidi e molto altro ancora finiscono qui. A peggiorare la situazione sono anche le navi e le piattaforme petrolifere

Particolarmente preoccupanti sono i rifiuti in plastica, che possono anche restare nella gola degli animali o ostruirne il tratto digerente fino a farli morire.

Ma non è tutto, perché un volta in mare i rifiuti possono anche tornare sulla terraferma a causa delle onde, e di conseguenza inquinare spiagge e altre zone costiere. 

Le varie tipologie di inquinamento del mare

Come riporta un articolo del National Geographic, esistono diversi tipi di inquinamento del mare:

  • Inquinamento chimico: prodotti pericolosi come pesticidi, erbicidi, concimi, detersivi, petrolio, prodotti chimici industriali e acque reflue;
  • Inquinamento luminoso: la luce artificiale entra nelle acque e crea un mondo che i pesci non riconoscono più. Inoltre, la luce artificiale notturna rende più facile per i predatori trovare i pesci preda più piccoli e quindi alterare la riproduzione dei pesci di scoglio;
  • Inquinamento acustico: i forti suoni emessi da navi, dispositivi sonar e piattaforme petrolifere alterano i suoni naturali dell'ambiente marino;
  • Inquinamento da plastica: la quantità di plastica presente nell'Oceano Atlantico si è triplicata a partire dagli anni '60.

Quali sono le conseguenze?

L'inquinamento del mare non è affatto da sottovalutare perché, oltre ad essere tantissimo e diverso in base alla tipologia di inquinamento stesso, va a deturpare la flora e la fauna marine fino a farle scomparire del tutto.

A rimetterci sono anche le creature che vivono in prossimità dei maggiori corpi idrici, così come anche gli esseri umani perché molte sostanze arrivano nel nostro organismo tramite la catena alimentare.

Cosa possiamo fare?

La maggior parte dei paesi del mondo si sta muovendo per evitare, o comunque migliorare, l'inquinamento del mare tramite il divieto dello smaltimento di materiali nocivi in mare. Il problema, purtroppo, è che far rispettare tali regolamenti non è facile.

Sono anche stati fatti alcuni tentativi per ripristinare gli estuari e le baie, ma che sfortunatamente non hanno riscosso successo. Attualmente, si favoriscono il riciclo e il riutilizzo, azioni che aiutano a limitare al minimo l'inquinamento da plastica.

Allo stesso tempo, è utile anche lo smorzamento dell'illuminazione in quanto può contribuire a contenere l'inquinamento luminoso, ed è fondamentale la promozione di un uso responsabile dei prodotti chimici da parte di tutti noi.

Pur non sembrando un futuro roseo per i mari, la verità è che non è ancora troppo tardi per ritrasformare i nostri oceani in habitat puliti e ricchi di risorse. È perciò necessario che governi e aziende emanino e rispettino normative riguardanti lo smaltimento di rifiuti e sostanze chimiche e anche promuovere la creazione di ulteriori e più estese aree marine protette, zone in cui la pesca viene sottoposta a controlli severi e in cui le trivellazioni sono vietate.

Fonti

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