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Senza pannolino dalla nascita: elimination communication

di Emanuela Cerri - 29.06.2012 Scrivici

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C'è chi usa i pannolini tradizionali, chi quelli lavabili ecologici e naturali e poi c'è chi non utilizza proprio i pannolini sin dalla nascita. Questo metodo viene chiamato EC elimination communication o IPT infat potty training ovvero educazione precoce al vasino

C'è chi usa i pannolini tradizionali, chi quelli lavabili ecologici e naturali (LEGGI) e poi c'è chi non utilizza proprio i pannolini sin dalla nascita. Questo metodo viene chiamato EC elimination communication o IPT infat potty training ovvero educazione precoce al vasino

Per documentarci dato che in Italia non sono poi molti i genitori che si sono già avvicinati a questa filosofia anche se noi di Pianetamamma abbiamo già intervistato una coppia che la pratica (LEGGI), siamo andati a spulciare nell'unico sito italiano dedicato al tema 'vita senza pannolino' ed ecco tutte le info che abbiamo estrapolato, per chi vuole provare o per chi è solo curioso e vuole saperne di più.

Che cos’è l’educazione al vasino?
Con questo termine viene indicato un momento molto delicato della vita del bambino in cui si insegna come usare il vasino per fare la pipi’ (LEGGI) e per andare di corpo. Alcuni studiosi usano il termine anche di educazione sfinteriale, cioe’ di educazione al controllo degli sfinteri sia per la minzione che per la defecazione.
Gli sfinteri sono muscoli ad anello posti intorno ad un orifizio (l’ano), la cui contrazione ne provoca la chiusura. Il processo di defecazione comprende il rilasciamento del muscolo sfintere anale interno, dello sfintere anale esterno (volontario), e il rilasciamento del muscolo puborettale. L’azione del cosiddetto torchio addominale (contrazione dei muscoli della parete dell’addome) determina la fuoriuscita delle feci. La posizione accovacciata facilita notevolmente l’azione di questi muscoli. Viene riportato che il “controllo completo” degli sfinteri avviene in genere tra i 18 mesi e i due anni (LEGGI), epoca in cui il piccolo impara a controllare volontariamente la vescica e l’intestino. Uno studio dal titolo “Educazione assistita al vasino in una famiglia occidentale”, e’ stato pubblicato negli Stati Uniti nell’Aprile 2004 sulla autorevole rivista medica “The Journal of Developmental and Behavioral Pediatrics” mostra come gli sfinteri del lattante siano molto più pronti e funzionanti di quanto si creda comunemente. Questa ricerca si fonda sull’osservazione attenta del bambino al fine di imparare a riconoscere i segnali premonitori di scariche e minzioni e gli orari. Al contrario di quello che spesso si pensa, esiste un controllo sfinteriale involontario anche nel lattante che lo porta a urinare e a defecare più volte al giorno. Se così non fosse, eliminerebbe continuamente pipì e feci, il che non avviene


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In cosa consiste l’educazione al vasino assistita precoce?
Fondamentalmente i metodi di educazione al vasino (LEGGI) si suddividono in precoci (inizio dai primi mesi di vita) e tardivi (inizio dopo i 18 mesi d’eta’), in indipendenti (di solito tardivi) ed assistiti (di solito precoci).
Già a partire dal secondo mese, la mamma dovrebbe cominciare a osservare i tipi di pianto e le espressioni del viso che possono anticipare la necessità del bimbo di defecare o urinare. Nel caso della defecazione o della minzione, infatti, il pianto è in genere di tono più basso, di breve durata, si interrompe dopo la scarica o lo svuotamento della vescica ed è molto diverso da quello stimolato, per esempio, dalla fame. E’ un tipo di pianto piu’ in relazione ad uno stato di fastido. Per la defecazione, il viso potrebbe diventare rosso.
Comunque, ogni bimbo è unico, i suoi segnali sono diversi. Ci sono i bimbi che non danno nessun segno prima di scaricarsi, in questi casi, si potrebbe fare piu’ attenzione ad orari, relazione con i pasti, o altri comportamenti. Nei primi mesi di vita, inoltre, le scariche avvengono soprattutto subito dopo la pappa e la minzione subito dopo la nanna e poi dopo qualche minuto o ora, quando la vescica si è riempita. Anche questa relazione può essere d’aiuto ai genitori nel capire le esigenze del piccolo.
L’elevato numero di minzioni durante i primi mesi puo’ rendere difficile un controllo completo per cui non bisogna scoraggiarsi se, a volte, non si riesce a cogliere per tempo i suoi “segnali” legati alla necessità di fare la pipi’ o di scaricarsi.


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Quindi in pratica: dai 2-3 mesi è bene dopo alcuni giorni di osservazione, si può già portare il bimbo al bagno in occasione dei segnali premonitori. Il lattante verra’ tenuto in braccio con la sua schiena appoggiata al nostro torace e con le gambine aperte su una bacinella d’acqua sul lavandino per essere comodi. Questa posizione verra’ mantenuta per alcuni minuti in attesa della scarica o della pipi’. Dai 7-8 mesi, quando il piccolo è in grado di star seduto da solo, è invece possibile farlo sedere sul vasino. Comunque, bisogna sempre sostenerlo quando necessario. In questo modo, si ottiene una posizione più fisiologica (cioè naturale), con cui il bebè può spingere con maggior facilità. A partire da questa età, inoltre, il piccolo potrebbe essere in grado di associare la posizione “da seduto” con l’atto di scaricarsi e difficilmente manifesterà rifiuto per il vasino. Anzi, quando sarà in grado di esprimersi verbalmente, potrebbe essere lui stesso a chiedere, per esempio, di fare la pipì o la cacca.

Per chi e’ adatto il metodo precoce assistito?
In generale qualsiasi bambino può intraprendere l’educazione assistita all’uso del vasino. La parte piu’ importante viene svolta non dal bimbo, ma da chi normalmente si occupa di lui. Durante il primo anno, infatti, è necessario dedicare tempo all’osservazione e alla cura del piccolo


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Iniziare nel primo mese di vita
Se siete intenzionati, la nascita è senz’altro il momento migliore per iniziare. Ci si potrà chiedere se sia possibile, con tutte le cose che ci sono da fare con un neonato, seguire anche questa necessità. La regola fondamentale per chi inizia così presto è seguire i propri ritmi. Soprattutto se si tratta del primo figlio, una madre nel primo mese può trovarsi in difficoltà per molti motivi: deve prendere confidenza col proprio bambino, deve far partire bene l’allattamento, prendere i muovi ritmi di sonno dettati dal bambino, e via dicendo.
Si può decidere di non usare mai i pannolini, utilizzando delle pezze in cotone (GUARDA) o spugna da mettere sotto il sedere del piccolo, oppure di adottare sistemi misti: misto con l’usa e getta, oppure con i lavabili in cotone. Oppure usare sempre i pannolini, lavabili o usa e getta, ma prestare ugualmente attenzione alle necessità del bambino. In questo caso l’uso dei pannolini in cotone (senza la mutandina protettiva impermeabile) è più indicato per allenarsi, mentre è meglio tenere di scorta gli usa e getta solo per le situazioni in cui mi era impossibile un cambio immediato del bambino (come nei primi viaggi in auto), e per i momenti di stanchezza.
Non è detto che il sistema adottato debba essere sempre uguale: si può decidere di usare sempre i lavabili in un primo periodo, poi si può optare per toglierli del tutto oppure mantenerli e toglierli al momento del “bisogno”, si può continuare ad usare un usa e getta di notte, (per quanto la notte è ancora più facile che di giorno), si può non avere le energie per “seguire” tutto il giorno il bambino e fare solo mezza giornata senza pannolino… E’ fondamentale seguire il proprio istinto e non caricarsi troppo di aspettative


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Quali possono essere i segnali?
La gamma è ampia, e varia in funzione dell'età, del carattere, del momento particolare... i più comuni però sono questi:

- pianto (o verso, o parola se bimbo grandicello) caratteristico
- toccarsi il pancino o il sedere o i genitali
- per i maschietti, un"irrequietezza" del pisellino
- irrequietezza generale
- di notte, risveglio immotivato o girarsi e rigirarsi
- smorfia del viso
- contrazione della pancia
- trattenere il respiro (proprio un attimo prima di farla!!)
- fermarsi di botto durante i giochi
- per la cacca, è di solito evidente l'inizio delle "spinte"

Le domande più comuni e i dubbi di chi si avvicina all'elimination communication



Ogni quanto tempo aspettarsi una pipì?
La tempistica è molto varia. Considerate diverse variabili: ad esempio l'età del bambino, il clima, la dieta.
Solitamente, più piccoli sono, più spesso la fanno. Si può andare dai 15-20 minuti alle 2-3 ore, anche di più se ci sono altri fattori che "allungano" i tempi
Se il bambino suda molto, per quanto reintegri con liquidi, farà comunque meno pipì.
Per i bambini allattati, solitamente è di rito la pipì (e spesso anche la cacca) dopo la poppata. Per i bambini più grandi, spesso bere provoca il bisogno di fare pipì.
Un'altra pipì tipica è quella del risveglio, oppure al rientro da una passeggiata.

Che posizioni posso usare per far fare pipì o cacca?
Un neonato non sa stare seduto, quindi siamo noi a doverlo aiutare ad assumere una posizione adatta. Una delle più comuni consiste nel tenere il bambino in posizione rannicchiata, tenendolo per le cosce in modo da poter utilizzare le nostre braccia come supporto per la sua schiena e testa, così si crea come una specie di poltroncina... Tenendo il bambino in questo modo potremo invitarlo ad evacuare nel lavandino (con il vantaggio che non ci si deve chinare, quindi ci si risparmia il mal di schiena), o sul wc, oppure all'aperto.
Una variante consiste nel sedersi insieme al bambino sul wc, in modo che le nostre gambe facciano da "riduttore", questo risulta comodo soprattutto per le sedute lunghe, ad esempio per la cacca. Oppure, sempre con bimbi piccoli, tenere tra le nostre gambe un vasino o una vaschetta, e far sedere il bimbo in braccio in modo che il suo culetto risulti sopra al vasino.

Che abbigliamento serve?
Il sederino deve poter essere messo all'aria nel giro di pochi istanti dalla percezione del segnale. Evitate quindi tutine intere, salopette, body, tutti quei vestiti interi che vi costringono ad armeggiare per scoprirlo ed inoltre, in caso di incidente, vi obbligano a cambiare integralmente il bambino

Di notte come facciamo?
E' un pregiudizio comune che i bambini di notte non riescano a tenersi puliti. In realtà è più facile fare ec di notte che non di giorno:
- il bambino in genere dorme, quindi non è distratto dalle sue impegnative attività quotidiane.
- anche noi dormiamo, non stiamo facendo altre cose.
- in questa situazione, è molto più facile cogliere un segnale.
- è molto più facile acquisire un ritmo sempre uguale
- solitamente, si fa meno pipì di notte che di giorno!
Chiaramente, l'ec notturna riesce al meglio se il bimbo dorme attaccato ai genitori (LEGGI)

Se dobbiamo uscire, cosa ci serve?
Poche cose: un cambio di mutandine ed eventuali pantaloni, dei fazzolettini per la pulizia, se il bimbo cammina scarpe e calzini di ricambio. Considerate che queste cose non sono indispensabili: non è la regola che capiti un incidente, è l'eccezione!

In macchina come si fa?
Per precauzione, un semplice asciugamano piccolo tra il sedere ed il seggiolino. Se si fanno viaggi lunghi, fare pipì prima, oppure prevedere una sosta.

All'asilo nido come si fa?
Parlate con il personale: c'è chi è disposto a fare questo tipo di esperienza, soprattutto se l'ec è ben avviata, e chi invece per regola fissa vuole solo bambini con il pannolino, in questo caso si adotterà un sistema misto: al nido il bambino saprà di dover tenere il pannolino, a casa o fuori invece starà senza.

Può fare ec anche la babysitter? E i nonni?
Chiunque voglia può fare ec! Capita che i bambini abbiano dei periodi in cui vogliono farla solo con una persona in particolare ( o in un determinato posto)... questo può creare qualche difficoltà iniziale, ma solitamente se chi si occupa del bambino è disposto, la cosa riesce senza problemi


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Non vedo nessun segnale, che succede?
Può essere che stiate cercando qualcosa che non c'è, può darsi che vi aspettiate una parola mentre il segnale è un gesto... siete su due lunghezze d'onda diverse e non riuscite ad intendervi. Il discorso cambia se state iniziando l'ec con un bambino grandicello, verso i 12 mesi o più... in questo caso può essere realmente che il bimbo non mandi nessun segnale perchè per troppo tempo sono stati ignorati, quindi non ne sente più il bisogno. Ha imparato che deve eliminare nel pannolino, senza fare nient'altro. Che cosa fare? Prendetevi più tempo: se per iniziare un'ec con un neonato possono bastare 10 giorni, con un bambino di un anno può servire un mese...

Un ultimo consiglio: evitate di farvi prendere la mano dalla volontà di successo: l'ec non è una gara, nessuno vi premierà per essere riusciti a comunicare con vostro figlio sull'eliminazione a 8 mesi piuttosto che a 10 o a 20... le soddisfazioni dovete trovarle in voi, nel fatto che state facendo qualcosa per migliorare la vita del vostro bambino.

Chi vive con me o chi si occupa del bambino oltre a me non vuole fare ec, come faccio?
Cercate di spiegare che per voi è importante, che non è solo una "fissa" vostra, ma un modo per far stare meglio vostro figlio. Può darsi che a chi vive con voi dia fastidio la possibilità che il bambino faccia pipì all'improvviso: cercate di spiegare come funziona l'ec, che la pipì non arriva mai all'improvviso. Può essere semplicemente che non sappia che cosa significhi fare ec, oppure che si sia fatto un' idea sbagliata: mostrate come funziona, mostrate che funziona, rispondete ad eventuali dubbi... Il dialogo dovrebbe essere lo strumento fondamentale di intesa all'interno di una famiglia, quindi la soluzione a questo problema dovrebbe venire da sè.
Il discorso è diverso se chiedete alla babysitter (LEGGI) di fare ec e lei si rifiuta... non si può imporre un modo di vivere, quindi, o accettate che con lei il bambino abbia il pannolino (ma non mi sembra una buona soluzione), oppure cambiate babysitter.

Devo tornare al lavoro... come faccio a mantenere l'ec?
Non serve essere genitori per fare ec. Quindi è chiaro che chiunque voglia ed abbia un briciolo di empatia con il bimbo, può provare e riuscire. Chiedete a chi vi tiene il bambino se è disposto a provare questa cosa, magari vi dirà di no (e allora non insistete), ma qualcuno si dimostrerà interessato e disposto a provare: insegnategli i segnali, fategli vedere come funziona, affiancatelo magari per un po' di tempo... ma tutto questo si fa COMUNQUE, quando si tratta di lasciare il bimbo con qualcun'altro, no?



Vantaggi
Precoce associazione dei processi di scarica/minzione con la toilette
Anticipata indipendenza dai pannolini
Possibile riduzione degli episodi di stipsi “volontaria”
Minor numero di infezioni e di arrossamenti cutanei
Migliore relazione madre/bambino
Possibile anticipo nel controllo muscolare e nervoso dei processi di defecazione e minzione
Risparmio fino a 500 euro all’anno di pannolini.
La sicurezza e l’autostima materna possono accrescersi perche’ la mamma “capisce meglio” il suo bambino.
Migliore impatto ecologico (LEGGI)

Svantaggi
La posizione raccomandata nei primi mesi puo' favorire il vomito se eseguita subito dopo il pasto.
Durante il primo anno, soprattutto nei primi mesi, e` necessario piu’ tempo per l’osservazione e la cura del bambino.
L’elevato ma normale numero di minzioni durante i primi mesi rende difficile il controllo completo secondo questo aspetto.

Informazioni tratte dal sito italiano sull'argomento

Siti consigliati
Lista siti
L'esperienza di una madre

Siti in inglese:
http://www.white-boucke.com/index.html
http://www.diaperfreebaby.org/
http://www.natural-wisdom.com
http://www.naturalfamilyonline.com/articles/potty--infant.htm

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