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Igiene del bambino. I consigli della pediatra

di Dott ssa Teresa De Monte - 16.03.2015 Scrivici

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I consigli della pediatra per l'igiene dei maschietti fin dai primi giorni

In questo articolo

Maschi e femmine vanno puliti in modo diverso. La parola igiene deriva dal greco e significa "protezione e miglioramento della salute"; quindi il lavarsi fa parte integrante del modo in cui è corretto vivere, ma è anche vero che lavarsi troppo può ugualmente causare problemi. Un'accurata igiene dei genitali è importante per entrambi i sessi. I genitali vanno lavati a ogni cambio.

In un neonato, in presenza di sola pipì, basta una rinfrescata con un po' d'acqua, se invece lo sporco è di feci, è opportuno lavarlo con un prodotto detergente a pH neutro e in piccolissima quantità. L'uso delle salviettine usa e getta è invece consigliato solo per i momenti in cui si è fuori casa. Durante le operazioni di pulizia non vanno dimenticate le pieghe delle cosce, dove facilmente rimangono ristagni di materiale di deiezione e se si usa una spugnetta è bene fare attenzione a non passarla sui genitali più di una volta, senza prima averla sciacquata in acqua pulita.

A questo punto è giusto fare un breve cenno alla fisiologia dell'apparato genitale maschile per capire le basi di una corretta detersione del pene. Elemento fondamentale è l'acqua. La scarsità o l'abbondanza di questo bene comune determina, per forza di cose, comportamenti igienici diversi nelle varie popolazioni. Alla nascita il prepuzio ha la caratteristica di essere letteralmente incollato al glande, di essere sovrabbondante e di terminare con un restringimento che lascia libero il solo meato uretrale. Non è difficile intuire quali siano le motivazioni biologiche dell'evoluzione in questo senso.

Un bambino, per molti mesi dopo la nascita, non ha il controllo degli sfinteri perciò, anche se si ha l'opportunità di cambiarlo molto spesso, i genitali si trovano a stretto contatto con le feci.

Inoltre l'ammoniaca presente nelle urine costituisce un ulteriore fattore irritativo, solo in parte controbilanciato dagli oligosaccaridi. Appare quindi evidente che il prepuzio adeso al glande ha la funzione di protezione. La sostanza che, per così dire, permette la perfetta aderenza è il collagene nel quale è possibile ritrovare quantità non trascurabili di lisozima, vero antibiotico ed antivirale naturale.

Come con qualsiasi parte del corpo, una buona igiene generale e pulizia va eseguita con cura intorno al pene ed ai testicoli per evitare gli arrossamenti del pene e della borsa scrotale prevenendo infezioni e malattie. È inoltre opportuno evitare manovre di stiramento all'indietro del prepuzio, che può essere un po' stretto, ma si allenterà con la crescita. Per la pulizia si possono utilizzare acqua tiepida e sapone delicato per bambini, olio o crema lenitiva e batuffoli di cotone o garze pulite. Non è necessario utilizzare costose lozioni o salviettine speciali per l'igiene del neonato.

È bene in ogni caso non utilizzare prodotti che contengano essenze profumate e al termine della pulizia è sufficiente lasciare la cute pulita e bene asciutta. A volte il ristagno di feci e pipì può provocare un arrossamento della pelle, in genere, è sufficiente l'uso di una crema emolliente. Quando si lava il piccolo asciugatelo accuratamente anche nelle pieghe, tamponando con delicatezza e senza strofinare la pelle. Tutti i maschietti neonati hanno la fimosi che si manifesta con la mancata apertura del prepuzio, quell'anello di pelle che avvolge la punta del pene. Nei neonati sono presenti delle aderenze che rendono il pene totalmente chiuso ad eccezione di un piccolo foro nel punto in cui esce la pipì. La causa sono alcune aderenze delle membrane esterne del glande che si scolleranno in maniera autonoma nel corso del primo anno di vita, portando all'apertura spontanea del prepuzio.

Per favorire questo processo naturale è importante curare bene l'igiene intima del bambino cercando di abbassare delicatamente la pelle ad ogni pulizia. Alcuni pediatri sostengono che la pelle del prepuzio, che ricopre il glande, ha la funzione di protezione del pipì dal rischio di infezioni, e pertanto non deve essere abbassata, altri, invece, sostengono la necessità di un lieve abbassamento, al fine di favorire un'igiene più accurata.

Igiene del bambino

Spesso la fimosi rende difficoltose le operazioni di igiene intima nei neonati maschi. Una pulizia errata o incompleta può portare alla comparsa di una balanite, una infezione batterica della mucosa situata tra glande e prepuzio. In sintomi sono l'arrossamento dell'area e la presenza nel pannolino di una sostanza giallo-verde. Per curarla sono necessarie creme antibatteriche prescritte dal medico e lavaggi frequenti con acqua e bicarbonato per lenire il bruciore. Credo che una via di mezzo ci possa essere, che quando il piccino farà i primi bagnetti, sfruttando l’erezione fisiologica del pene e con molta delicatezza si può provare a far arretrare di poco la pelle, ma senza forzare per non rischiare di provocare traumi e ferite che, anche se minime, cicatrizzandosi, potrebbero rendere la pelle ancora più rigida. Se il disturbo persiste dopo i primi 12 mesi, il pediatra può prescrivere una pomata a base di cortisone per ammorbidire la pelle e/o consigliare di intervenire chirurgicamente.

Ciò vuol dire che l’intervento manuale brusco o manipolazioni forti possono causare lacerazioni ed infezioni o provocare una para-fimosi, una strozzatura del glande che deve essere risolta chirurgicamente. Il pene, nei tre anni successivi alla nascita, cresce di un paio di centimetri e rimane a queste dimensioni fino alla pubertà. L’adesione del prepuzio al glande si riduce progressivamente, così come si allarga la naturale fimosi, fino a rendere possibile la completa retrazione.

Tale processo è estremamente variabile da individuo ad individuo, potendo terminare naturalmente anche poco prima della pubertà. Molti maschietti vengono circoncisi alla nascita, per religione, per tradizione o per altre ragioni. La circoncisione consiste nella rimozione chirurgica della pelle che ricopre il glande. Questo intervento deve essere eseguito sempre all’interno di strutture sanitarie, ad opera di un chirurgo, che alla dimissione dà indicazioni per la medicazione della piccola sutura.

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