Il problema di molti genitori spesso, è quello di avere un figlio che si sveglia mediamente la notte ogni 30-60 minuti, e non nei primissimi mesi, ma anche intorno all'anno e oltre. Parecchi genitori hanno riscontrano miglioramenti e sono tornati a dormire dopo aver somministrato ai piccoli 'insonni' farmaci a base di niaprazina.
L'alternanza sonno veglia rientra nella ritmicità biologica dell'uomo. Il sonno non è un fenomeno passivo, ma attivo, caratterizzato dall'alternarsi di: sonno non REM, in cui il respiro, il battito cardiaco ed il tono muscolare sono regolari (tipico sonno profondo); sonno REM, con valori simili alla veglia, respiro e battito cardiaco irregolari (tipico sonno con sogni).
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Nella notte si alternano le due fasi. Anche se il bambino piccolo trascorre la maggior parte del sonno nella fase non Rem o sonno profondo, in particolari periodi (come quello dei dentini (LEGGI), delle coliche, o per un regime alimentare non adatto, o per uno stato di tensione tra mamma e bimbo, e così via) il numero dei risvegli può aumentare. Non esiste praticamente mai un vero problema di insonnia patologica nel bambino, ma se il bimbo viene messo a letto, dopo 2 o 3 ore si sveglia, può continuare a piangere rimanendo in uno stato di veglia parziale o chiamare espressamente la mamma e rifiutarsi di dormire.
Questa cosa riguarda un bambino su quattro entro i primi 3 anni di vita come evento ripetuto, ma la sua frequenza è senz'altro maggiore come episodio unico. In questi casi è possibile somministrare la Niaprazina (1mg/kg) la sera per un periodo di circa 8-10 giorni, al fine di ridare l'abitudine al sonno continuo (LEGGI).
Questo farmaco fa parte della famiglia degli antistaminici, cioè con prevalente azione antiallergica, ma causa sedazione e aumento dell'appetito; in rari casi possono causare la reazione contraria (effetto paradosso) e, invece di dare sonnolenza, provocano un intenso stato di agitazione: se così accade, vanno sospesi.
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Iniziamo col dire che il problema è comune a tanti bambini e tende a risolversi in tempi più o meno lunghi. Rappresenta però una difficoltà importante per la famiglia e per un sereno rapporto con il proprio figlio. Le strategie per affrontarlo non sono basate esclusivamente sulla somministrazione di medicine che, se pure utili in alcune fasi, non risolvono da sole il problema. Veniamo ora alle risposte specifiche:
- La Niaprazina per quanto tempo si può somministrare?
Gli studi disponibili non sempre indicano per quanto tempo hanno usato questo medicinale, sicuramente in alcuni studi è stato utilizzato per due mesi senza interruzione
- Quanto deve durare la pausa?
Non è detto che debba esserci una pausa: si tratta ovviamente di medicinali che possono dare assuefazione (l'organismo si abitua al medicinale e l'effetto desiderato diminuisce) per cui abitualmente il consiglio è quello di sospendere periodicamente la somministrazione del farmaco e riprenderla dopo un intervallo di tempo variabile
- Ci sono dei rischi?
Ogni farmaco ha degli effetti collaterali (spiacevoli e/o dannosi per l'organismo) che ovviamente sono conosciuti dal medico che li consiglia e che giustamente devono essere noti anche a chi li assume. Questa conoscenza permette di riconoscere sin dall'inizio i possibili effetti dannosi o di adattarsi agli effetti spiacevoli senza drammatizzare. La sedazione può essere eccessiva, talora sono possibili effetti paradossi: il bambino è più agitato e dorme di meno
Quali sono le dosi giuste?
La niaprazina viene comunemente utilizzata alla dose di mg 1 per ogni Kg di peso corporeo (es. un bambino di 12 Kg dovrebbe prendere mg 12 del farmaco che corrispondono a ml 4 dello sciroppo) circa mezz’ora prima di andare a letto. In alcuni studi, eseguiti anche per altri disturbi, sono state utilizzate dosi fino a mg 3 per ogni Kg di peso
Esistono alternative ugualmente efficaci?
Sicuramente: varie strategie di modificazioni del comportamento e delle reazioni dei genitori al risveglio del bambino, vari farmaci (ripetendo la valutazione vantaggi/svantaggi), attesa paziente della estinzione del disturbo (organizzando eventualmente dei turni di riposo per i genitori)