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Sviluppo del linguaggio 0-3 anni: giocare a sbagliare le storie

di Parlare con i bambini - 27.07.2018 Scrivici

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Arriva un momento in cui le bambine e i bambini sono pronti a fare a pezzi le storie, anche quelle preferite, e a sbagliarle: ecco come giocare a sbagliare le storie con i bambini

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Giocare a sbagliare le storie con i bambini

Sappiamo bene, dalla nostra epserienza, che le storie insegnano, consolano e rassicurano, ma arriva un momento in cui le bambine e i bambini sono pronti a farle a pezzi, a riassumerle, a metterle in scena, a disegnarle, a sbagliarle.

L'ha raccontato Gianni Rodari nelle Favole al Telefono e anche nella Grammatica della fantasia:

questo deve pur accadere prima o poi: certo non prima che il lupo, l'orco o la strega abbiamo adempiuto alle loro profonde funzioni; ma nemmeno troppo tardi

A noi succede spesso, con le storie che conosciamo meglio: il mostro peloso diventa piccolissimo.... “No, mamma, è enomme!!” E se gli squali amici di Bruto, in Nemo, si chiamano “Scorza e Amilcare” arriva subito la correzione, diverita, “No, mamma!! Sbagli sempre!!

Ma anche lei lo sa che questo è un gioco. Non un'interrogazione travestita, un gioco, un gioco infinito di scoperte, ribaltamenti, innovazione. Appropriazione: “i bambini non giocano più tanto con Cappuccetto Rosso, quanto con se stessi: si sfidano ad affrontare la libertà senza paura, ad assumersi rischiose responsabilità.”

Il bisogno di sperimentare

E se spesso si sente dire che alle bambine e ai bambini piacciono le routine, che hanno bisogno di regole, ma non dobbiamo dimenticarci mai nemmeno il loro bisogno di sperimentare, esplorare, in libertà. E per questo può invece essere terapeutico, ad un certo punto, 'sbagliare le storie', giocare a reinventarle, perché questo “aiuterà il bambino a sbloccarsi da certe fissazioni. Il gioco sdrammatizza il lupo, svillaneggia l'orco, ridicolizza la strega.”

E attraverso la lettura e il gioco, accade che si trasformi la bambina o il bambino: ora   “è diventato il protagonista delle sue letture, colui che da sempre l'autore aveva incaricato di venire a liberare i personaggi intrappolati nella trama del testo- affinche loro stessi lo strappassero dalle contingenze della giornata.

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