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Storie di Halloween per bambini: racconti, leggende e fiabe di paura

di Francesca Capriati - 25.10.2023 Scrivici

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Fonte: shutterstock
Storie di Halloween per bambini: leggende, racconti di paura e libri da leggere insieme ai piccoli ad Halloween. Storie per bambini alla scuola infanzia

In questo articolo

Storie di Halloween per bambini

Non è Halloween senza una storia paurosa da raccontare, magari la sera accoccolati sul divano oppure seduti tutti insieme a terra su un mare di cuscini. I bambini amano i racconti paurosi, si stringono ai genitori e assaporano la strana sensazione di timore misto a consapevolezza che tutto è solo una favola. E allora ecco tante storie di Halloween per bambini.

Storie di paura per bambini brevi

Tra i racconti di paure per bambini e tramandati di padre in figlio c'è sicuramente la storia del Fantasma Formaggino,  che abbiamo sentito tutti, prima o poi.

"C’erano una volta tre bambini che si chiamavano Luigi, Marco e Luca. Un giorno Luigi, il più spavaldo dei tre propose agli amici di andare a passare la notte nella casa diroccata in fondo alla strada, nella quale si raccontava abitassero dei fantasmi. Era una grande casa scura, con vetri rotti, porte cigolanti, edera a coprire quasi tutti i muri esterni; la casa si trovava in fondo ad uno scuro viale dietro un cancello arrugginito ed i bambini della zona che erano costretti a passare lì davanti per andare a scuola, per la paura, cambiavano marciapiede.

Marco e Luca avevano paura ma non volevano farlo vedere e così accettarono la proposta dell’amico e la sera di Halloween si ritrovarono davanti al vecchio cancello arrugginito.

Entrarono nel giardino abbandonato passando per un buco della recinzione e cominciarono a camminare lungo il vialetto di ghiaia. Ad ogni passo avevano la sensazione di essere seguiti, era come se sentissero dei passi, ma appena provavano a sbirciare con la coda dell’occhio non vedevano proprio nessuno. Senza dirsi nulla i tre si fecero sempre più vicini.

Il primo a mettere piede oltre la porta d’ingresso fu Luigi, subito il vecchio pavimento di legno scricchiolò. I tre rabbrividirono, e alla luce di una torcia salirono su per le scale e si infilarono nella prima stanza che trovarono aperta.

La porta si chiuse dietro le loro spalle sbattendo forte ed i tre sussultarono atterriti. Nessuno però voleva cedere per primo, così estrassero i loro sacchi a pelo dagli zaini, ci si infilarono e si sistemarono a terra per dormire.

Ogni rumore, ogni scricchiolio, ogni alito di vento li spaventava a morte. Poi, inoltrandosi nella notte, il sonno prese piano il sopravvento e si addormentarono.
Furono svegliati di soprassalto a mezzanotte in punto dalla pendola che suonava le ore. Un battito, poi un altro, un altro ancora, ma lo scricchiolio che sentirono questa volta era diverso, più ritmato, non sembrava prodotto dal vento che soffiava tra le imposte, era proprio un rumore di passi. Seguito da cigolio di catene e ferri che sbattevano e un ululato che fece venire i brividi. Si strinsero tutti e tre l’uno con l’altro mentre i rumori si facevano sempre più forti. Chiunque stesse facendo quel baccano si stava avvicinando.

La porta si spalancò. Un vento gelido li avvolse. Una luce bianca e un ululato.
“Chi sei?!” Chiese Luigi atterrito.

“UHUHUHUH! Soooonoooo il faaaaantaaaaasmaaaa foooormaggiiiinoooo!”
A quel punto Luca si alzò in piedi ed urlò: “Ueh! Fantasma Formaggino! Se non te ne vai subito ti spalmo sul panino!”

Storie di Halloween paurose

Per Halloween potremmo fare un excursus delle più paurose e radicate leggende metropolitane americane, ovviamente solo insieme ai bambini più grandi e non facilmente impressionabili.

Eccone un paio.

  • Il fantasma della sposa

Sulla Suscon Road, in Pennsylvania, sotto quello che è chiamato il Susquehanna Railroad Bridge, è nata una leggenda che riguarda una sposa fantasma. La leggenda narra che una donna, dopo essere stata abbandonata sull'altare, si impiccò su quel ponte, lanciando un urlo straziante. È, ancora oggi, possibile vedere il suo fantasma ma bisogna seguire un certo rituale: attraversare il ponte, spegnere la macchina, appoggiare le chiavi sul tetto di essa, e aspettare.

A quel punto, una donna con i piedi palmati, lunghi artigli e un'enorme testa apparirà riflessa nello specchietto retrovisore, urlando all'infinito.

  • L'uomo carbonizzato

Nella Ojai Valley in California si racconta che il fantasma di un uomo morto bruciato uscirebbe dalla foresta per attaccare macchine e passanti. E' chiamato Char-man, ovvero uomo carbonizzato, proprio a causa del suo aspetto.

  • L'uomo nero

La paura del buio nei bambini è forse uno dei terrori più diffusi tra i bimbi di ogni età. E non è un caso che l'Uomo nero, o Babau, arrivi proprio di notte. Questo essere mostruoso è presente nelle leggende di tutte le regioni italiane, con fattezze e aspetto differente a seconda della tradizione locale. In Valle d'Aosta è senza gambe, in Puglia è un folletto dispettoso, in Lombardia è il cassico fantasma col volto nero. Ma in realtà la leggenda del Babau è antica, affonda le sue origini nel passato perché si aggancia alle paure ancestrali dell'uomo. Ha mille nomi diversi: in America si chiama Boogeyman, in America Latina El Coco; in lingua tedesca si chiama Butzemann.

Leggenda di Halloween Jack-o'-lantern per bambini

Jack O'Lantern è il più diffuso e conosciuto simbolo della festa di Halloween: la zucca viene intagliata in modo tale da far emergere un volto grottesco che viene illuminato da una candela al suo interno. Ma dove nasce la leggenda di Jack O'Lantern? Sul sito Irlandando leggiamo la storia.

"C'era una volta un fannullone e scommettitore dal brutto caratteraccio, dedito all'alcool, chiamato Stingy Jack. La sera di Halloween, dopo essersi ubriacato, Stngy jack si ritrovò di fronte il Demonio intenzionato ad impossessarsi della sua anima. Jack chiese al Diavolo che gli venisse concesso di bere un ultimo bicchierino. Ottenuto il permesso, si lamentò del fatto che non aveva nemmeno un soldo per pagare la consumazione, così pregò il Demonio di trasformarsi in una moneta da 6 pence.

Avvenuta la mutazione, Jack afferrò la moneta e la mise nel suo portafoglio, avente la caratteristica di una croce ricamata sopra. Imprigionato irrimediabilmente, per riottenere la libertà, il Diavolo accettò il patto proposto da Jack, che consisteva nel posticipare di un anno la sua morte.

La vigilia di Ognissanti seguente, il Diavolo si ripresentò per ottenere l'anima dell'uomo. Questa volta Jack gli propose una scommessa: non sarebbe più riuscito a scendere da un albero. Il Diavolo sorrise ed accettò, salendo su un albero lì vicino. Fu allora che Jack incise sulla corteccia una croce, che impediva al Diavolo di saltare giù.

Con la vittoria in pugno, Jack propose al Diavolo un patto: egli avrebbe cancellato la croce, se lui si fosse impegnato a non tentarlo più. Dopo circa un anno, Jack morì. Al suo bussare alle porte del Paradiso venne risposto che non sarebbe potuto entrare perché aveva condotto una vita dissoluta piena di peccati. Giunto all'Inferno, anche il Diavolo gli negò il permesso di entrare, perché ancora offeso per come era stato preso in giro. Il Diavolo regalò a Jack un tizzone per farsi luce nel limbo oscuro. Jack si ingegnò per far durare più a lungo quella luce e la ripose in una rapa svuotata, ricavandone così una lanterna. Da allora Jack fu soprannominato Jack O'Lantern".

Libri tratti dalla storia di Jack O'Lantern

Vi consigliamo questi racconti da leggere con i bambini per scoprire  e rivivere la storia di Jack O' Lantern.

Le scommesse di Jack (Racconto celtico): racconto liberamente ispirato alla leggenda di Jack O' Lantern

JACK O’LANTERN. La vera storia dei digrignanti lumi di Halloween

Jαck-σ'-Lαntєrn: Album di disegni da colorare di Halloween

Storie paurose da raccontare

Halloween è l'occasione giusta per rispolverare vecchie storie di paura da leggere o raccontare a voce alta.

Per sfatare la paura del buio potremmo leggere questo scritto di Ray Bradbury che si chiama proprio Paura del buio.

"C'era una volta un ragazzo cui non piaceva il buio.

Amava lanterne e lampade, torce e candele, fiammate e fasci di luce.

Ma non amava il buio, cioè la Notte. Non amava per niente gli interruttori della luce, perché gli interruttori spegnevano le luci gialle, quelle verdi e quelle bianche, le luci dell'ingresso, le luci di tutta la casa. Non avrebbe voluto per nessuna ragione toccare l'interruttore. E non sarebbe mai andato a giocare fuori, al buio.

Una notte, il ragazzo si aggirava tutto solo per la casa.

Mio Dio, che splendore di luci! Sembrava che la casa fosse in fiamme!

Tutto a un tratto sentì un tocco alla finestra.

Una ragazza stava là in piedi in mezzo alle luci bianche, le luci brillanti, le luci dell'ingresso, le luci piccole, le luci gialle, le luci calde.

Il mio nome è Oscuro – disse. Aveva i capelli scuri, gli occhi scuri, e indossava un vestito scuro e scarpe scure.

Ma il suo viso era bianco come la luna.

Tu sei triste e solo -disse. -Ti presenterò alla Notte e diventerete amici.

E spense una luce del portico.

Lo vedi – gli disse. – Non si è spenta la luce.

No! Semplicemete si è accesa la Notte. Tu puoi accendere e spegnere la Notte, proprio come puoi accendere e spegnere la luce.

E con Io stesso interruttore! Quando tu accendi la Notte, accendi anche i grilli!

E accendi le rane. E accendi le stelle! Chi può sentire i grilli e le rane con le luci accese? Nessuno. Chi può vedere le stelle e la luna con le luci accese?

Nessuno. Capisci che cosa stavi perdendo? Hai mai pensato di accendere i grilli e le rane? Hai mai pensato di accendere le stelle e l'immensa luna?

No – disse il ragazzo.

Bene, prova! – disse Oscuro.

E così fecero.

Andarono su e giù per le scale per accendere la Notte.

Per accendere l'oscurità. Per far vivere la Notte in ogni stanza.

In quel momento il ragazzo fu davvero felice".

Racconti di Halloween per bambini scuola infanzia

Ecco alcune storie da brividi da raccontare a scuola o da utilizzare come materiale didattico per creare finali alternativi.

  • Il fantasma Puzzapazza

C'era una volta in un paese lontano in un castello stregato un fantasma che tutti chiamavano Puzzapazza. Nessun del villaggio voleva andare al suo castello e lui non ne capiva il motivo: era bravo, gentile e non aveva mai spaventato nessuno. Una sera piovosa in autunno arrivò al castello un viandante che decise suo malgrado di bussare alla porta del castello.

Il fantasma Puzzapazza non credeva alle sue orecchie ed era felicissimo di avere visite. Fece accomodare il viandante nel castello con tutti gli onori, ma proprio mentre entrava in salotto gli scappo un PRRRRTTT! Mamma mia! Il viandante quasi sveniva per la puzza! Così il fantasma Puzzapazza cercò di aiutarlo e sorreggerlo ma PRRRTTT! Gliene era scappata un'altra! Il viandante era davvero disperato per la puzza! Scappava in tutte le stanze del castello cercando una stanza meno puzzolente, ma il fantasma lo seguiva cercando di scusarsi e dall'agitazione continuava a fare PRRRTTT e PRRRTTT! Il viandante scappò via e corse più lontano possibile.
Puzzapazza rimasdi nuovo solo, triste e disperato.

Ma il viandante che era una buona persona, quando iniziò a respirare aria profumata, si ricordò di quanto era stato gentile il fantasma Puzzapazza ad accoglierlo nel suo castello e a quanto aveva cercato di scusarsi, così decise di aiutarlo, ma non prima di aver indossato una maschera antipuzza.

Il Fantasma Puzzapazza non credeva ai suoi occhi, mai nessuno era tornato al castello per ben due volte. Così aiutato dal viandante scoprì che il fantasma mangiava solo fagioli stregati e quindi non era colpa sua se le puzze gli scappavano in continuazione.

Dopo pochi giorni di una dieta più equilibrata il problema che durava da tutta la vita del povero Puzzapazza era risolto e il fantasma organizzarono una grande festa alla quale parteciparono tutti gli abitanti del villaggio.

  • Rumori nella notte di Dino Buzzati

Nel silenzio entravano i rumori della notte: i fruscii misteriosi del giardino, della campagna, degli alberi, dei rami, delle foglie, del prato, le piccole voci delle bestiole, il lamento dei grilli, il gorgoglio delle lumache, delle piccole bisce, gli impalpabili
squittii dei grilli-talpa e dei ragni.

E in mezzo a tanta notte, tendendo le orecchie, un lontano trapestio sull'erba e sugli stecchi, leggero leggero.

Hai sentito?- ripeté Gianni impallidito.

No, Gianni, non ho sentito niente.

Racconti di paura per bambini delle elementari

Per i bambini più grandi si può optare per un racconto più lungo e strutturato che sia anche uno spunto per affrontare altri argomenti.

  • E' il caso, ad esempio, della storia del mostro di Loch Ness. Ecco dal sito di Maestra Mary un racconto sul mostro di Loch Ness.

"Quel martedì pomeriggio sembrava non finire mai. Improvvisamente la campanella suonò e gli studenti si riversarono in strada. Jane e Susy, al primo bivio, svoltarono verso il lago Ness e presero a camminare lungo un sentiero che si snodava tra rovi e cespugli spinosi.

- Andiamo Jane. Ricordati che dobbiamo essere di ritorno prima che faccia buio.

Attraversarono  un boschetto di abeti nani al di là del quale si apriva il lago. La spiaggetta che lo delimitava era fangosa.  Susy e Jane affondarono le scarpe nella melma grigiastra. Il cielo color antracite incuteva paura. Le ragazze camminarono fino a una rupe che si specchiava sulla superficie del lago. 

Sediamoci qui - propose Susy, indicando uno sperone roccioso facilmente raggiungibile. I l lago era tranquillo.

L'acqua era lievemente increspata dalla brezza serale.

Non c'è nessuno là sotto, è stato un sogno, devi convincerti, Jane - disse Susy accalorandosi.

Ma l'amica tremava, era spaventata! D'un tratto qualcosa parve agitarsi alle loro spalle. Un'ombra si levò dal lago.

Jane e Susy si volsero come attratte irresistibilmente da qualcosa. Il lago era nero come la pece. Poi, nel mezzo, si formò una gigantesca bolla. Un ruggito terrificante seguì a quella visione e due occhi rosso vivo s'illuminarono sulla superficie del lago. Poi apparve un corpo spaventoso,  simile ad un dinosauro fornito di tentacoli: un mostro disgustoso gigantesco,  metà rettile e metà piovra. Susy e Jane non riuscivano a muoversi: sembravano di marmo. Furono ritrovate verso sera in quello stesso punto, sane e salve, ma non ricordavano più niente di quel pomeriggio sul lago di Ness".

  • Gerardo e la candela

C'era una volta,molto tempo fa, un uomo che si chiamava Gerardo. Odiava tutti e quindi  avevo deciso di vivere isolato in cima ad una montagna. Abitava in un cupo castello dove c'era sempre buio e dove pioveva sempre sia in primavera che d'inverno. La gente lo evitata e si diceva che di notte l'uomo andasse in un campo di zucche per raccoglierle tutte e portarsele a casa. Si cibava solo di quelle: succo di zucca, pasta alla zucca, ravioli di zucca,marmellata di zucca….etc.

Un giorno si spensero le candele del castello e Gerardo aveva finito tutti i fiammiferi e così decise di scendere giù nei sotterranei, dove sapeva che era rimasta almeno una candela ed un fiammifero. Scese nel buio e a tastoni trovò il tavolo dove c'era sopra la candela con accanto il fiammifero.

Gerardo l'accese e, non sapendo dove appoggiarla, la mise dentro ad una delle tante zucche vuote di cui i sotterranei del castello erano pieni.

Gerardo non sapeva di avere in mano una candela proibita: chiunque la toccasse poteva esaudire un desiderio. Il desiderio dell'uomo era sempre stato quello di spaventare tutta la gente che sparlava di lui. Detto e fatto, Gerardo si trasformò in una strega.

Salì su una scopa magica e partì per raggiungere il paese. Atterrò davanti alla porta di una delle tante case e bussò tre volte di seguito. Aprirono due bambini che si trovarono di fronte ad un'orrenda strega. Gerardo pronunciò parole magiche per trasformare i bambini in topolini, ma la magia non funzionò perché le magie cattive non avevano potere sui bambini.

Gerardo si zittì ed i bambini non sapendo cosa fare gli offrirono dei cioccolatini e gli fecero compagnia. L'uomo allora regalò loro la candela dentro la zucca e gli insegnò la formula magica. E i bambini decisero di usarla non per trasformare le persone ma per ottenere qualche dolcetto in più.

Libri di Halloween per bambini

Infine ecco un elenco di libri di paura che possiamo leggere tutti insieme nel lettone la sera di Halloween:

  • Il Mostro peloso di Henriette Bichonnier e Pef: una fiaba ironica e irriverente che racconta l'incontro tra una creatura orrenda e pelosa e la piccola Lucilla, la figlia del re, sfrontata e impertinente.
  • Mi sembra di vedere un dinosauro di Emma Dodd: che ci fanno tre bambini in pigiama, torce alla mano, di sera nel bosco vicino casa? Sono Tommy e i suoi cuginetti a caccia di dinosauri! Una storia tutta da guardare, con attenzione, per cercare davvero le tracce dei dinosauri!
  • La strega Rossella scritto e illustrato da Julia Donaldson e Axel Scheffler: la strega sembra molto cattiva, ma in realtà è solo una creatura sprovveduta e un po' ingenua.
  • Una strana creatura nel mio armadio di Mercer Mayer: per sorczzare la più diffusa delle paure dei bambini, quella del mostro che si nasconde nell'armadio quando si dorme.
  • L'orco che mangiava i bambini: un racconto in bianco e nero pieno di ironia.
  • Il libro di Halloween è divertente di Olimpia Ruiz di Altamirano  Un libro interattivo per giocare, anche ad Halloween! I libri si leggono, ma ce ne sono alcuni che chiedono ai piccoli lettori di sforzarsi un po' di più… Qui bisogna armarsi di buona volontà e prepararsi a giocare! Come gli altri libri da scuotere della stessa autrice, anche questo chiede al bambino di compiere delle piccole azioni per far procedere la storia: battere sulla pagina, fare un passo indietro, far finta di essere una mosca, fare il verso del pipistrello... (ma quale sarà poi il verso del pipistrello?!)

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