Home Il bambino Giocare e crescere

Sole, come difendere i bambini

di Dott ssa Teresa De Monte - 03.07.2019 Scrivici

sole-come-difendere-i-bambini
Arriva l'estate. Come proteggere i bambini dal sole? I consigli della pediatra

In questo articolo

Come proteggere i bambini dal sole 

Il nostro è il paese del sole, delle bellezze paesaggistiche, dell’avere a portata di mano mari, monti, collina, campagna, ma siamo capaci di apprezzarle pienamente?  Sappiamo proteggerci dalle insidie del sole, delle zecche e delle variazioni climatiche? Usiamo i prodotti solari, facciamo uso di magliette e cappellini in modo corretto? Le statistiche rivelano che se gli adulti si crogiolano al sole anche nelle ore peggiori, invece  proteggono i bambini, ma molte volte non riescono ad evitare loro arrossamenti e scottature.

Temere solo il sole d'agosto è un errore madornale, perché già l'intensità del sole di aprile equivale a quella dell'estate piena, con l'aggravante che esponiamo una pelle non preparata, non protetta in modo idoneo. Ecco qualche consiglio su come proteggere i bambini dal sole.

  • La gradualità all'esposizione è fondamentale: si inizia per un'ora, per consentire alla pelle un adattamento progressivo,  utilizzando una protezione alta per gli UV. Fino a sei anni la protezione deve essere massima, non solo creme 50+, ma scegliere prodotti resistenti all'acqua e quelli più persistenti, che non vanno via subito, cappellino e maglietta a trama fitta, perché le creme solari per bambini non sono sufficienti, e specie al primo sole, inoltre tutti, a tutte le età, devono evitare il sole tra le 12 e le 15 (ora legale).

Nei più grandicelli la crema deve essere riapplicata di continuo perché hanno comportamenti a rischio: si bagnano di continuo, si sdraiano sulla sabbia.

  • La scelta del solare è fondamentale: filtro fisico o chimico? Tutti e due, perché oggi i filtri chimici sono molto ben tollerati e danno pochissime reazioni allergiche offrendo in cambio una protezione efficace dagli ultravioletti; i filtri fisici o minerali, in genere a base di ossido di titanio o di zinco, riflettono le radiazioni e sono indicati per i soggetti allergici. Un solare efficace contiene entrambi i filtri e copre tutte le lunghezze d'onda. In etichetta cerchiamo la sigla SPF (sun protection factor, fattore di protezione al sole) più adatta al proprio fototipo (da 8 a 15 è bassa e 50+ è molto alta, non esiste più la dizione schermo totale), che protegge dagli UVB, ovvero i raggi che arrivano solo sullo strato superficiale della pelle provocando arrossamento.

Ma è importante anche il fattore di protezione per gli UVA, perché penetrano più in profondità e sono responsabili dell'intolleranza al sole e con ogni probabilità anche del melanoma (ecco perché le lampade abbronzanti sono tutt'altro che innocue). Nei prodotti solari il fattore di protezione UVA deve essere di almeno un terzo rispetto a quello SPF per avere un prodotto ben bilanciato, oggi alcuni solari hanno anche l'aggiunta di ectoina, una sostanza naturale scoperta nei batteri che popolano i deserti e che si è visto in grado di migliorare la capacità protettiva. Gli effetti del sole possono essere anche fastidiosi, esempio le luciti con sfoghi, prurito e a volte vescicole piene d'acque sulle zone esposte, quindi non sottovalutiamo il sole in città, quando si va al parco o in si portano i bimbi in bicicletta.

  • Se portiamo i bambini all’aperto bisogna pensare a proteggerli dalle esposizioni dirette alle radiazioni ultraviolette (UV) del sole che possono danneggiare la loro pelle molto delicata, utilizzando vestitini leggeri, meglio se in fibra naturale, copricapi e crema solare, e dal caldo per il rischio di un colpo di sole.

Una protezione ancora più efficace si ha se lasciamo i bambini all'ombra, soprattutto tra le ore 11.00  e le 18.00. Vien da sé che i danni causati dai raggi solari sono particolarmente pericolosi per i lattanti e i bambini piccoli, e che la maggior parte delle vittime di ipertermia ha un’età compresa tra 0 e 4 anni. I lattanti e i bambini piccoli si adattano meno facilmente dell’adulto alle temperature elevate, per questo, quando fa molto caldo, bisogna evitare di portarli in locali chiusi surriscaldati e scarsamente ventilati, per il rischio di colpo di calore, o, peggio ancora, lasciarli incustoditi nell’automobile parcheggiata al sole: la temperatura all’interno di un’automobile può salire rapidamente e l’ipertermia nel bambino può avvenire in soli 20 minuti.

  • Durante le ondate di caldo occorre dedicare particolare attenzione ai bambini che hanno già qualche problema di salute: malattie cardiache, circolatorie, respiratorie e asma, perché sono particolarmente sensibili al caldo e ai valori elevati di ozono, che la diarrea e le patologie del sistema nervoso aumentano il pericolo di ipertermia e di disidratazione. (Dal Ministero della Salute)

Le 10 regole per un sole sicuro

  • Proteggere il neonato

Evitare l'esposizione diretta nei primi 6 mesi e limitarla il più possibile nei mesi successivi. La carrozzina piò essere all'ombra in modo che gli occhi non guardino in direzione del sole. La testa va sempre coperta con un cappellino di cotone e gli indumenti vanno regolati a seconda della temperatura. Attenzione: anche all'ombra il bambino, per il riverbero del sole, corre il rischio di scottature, quindi non tenetelo a lungo sotto l'ombrellone e mai nelle ore più calde.

  • Curare l'alimentazione

Con il caldo il bambino perde molti liquidi attraverso il sudore, che vanno reintegrati, per evitare i rischi di disidratazione. Un'alimentazione ricca di liquidi e di sali minerali è la regola.

  • Scegliere l'ora migliore

Le ore indicate per l'esposizione al sole del bambino sono quelle del primo mattino e del tardo pomeriggio.  Evitare le ore dalle 11 alle 17-18 e proteggere sempre il bimbo indipendentemente dal tempo atmosferico, si può ustionare anche sotto un cielo coperto di nuvole.

  • Non dimenticare gli occhi

Se il bimbo è piccolo deve indossare un capellino con visiera. Se, invece, ha già un età per portare gli occhiali da sole, questi devono avere un filtro solare di ottima qualità (marchio CE). per evitare che i raggi ultravioletti possono provocare dei danni alla retin. La cosa migliore è quella di abituarli di indossare degli occhialini da sole, proprio come mamma e papà. È importante utilizzare un prodotto di qualità e non acquistare i primi che capitano su una bancarella.

Gli occhiali da sole devono avere delle lenti scure che garantiscano la massima protezione dei raggi ultravioletti. I colori consigliati sono marrone grigio o verde, i gialli o rossi o fucsia non sono in grado di proteggere l'occhio. Le lenti devono essere leggere ed infrangibili, di materiale plastico, la montatura leggera, robusta e confortevole, ben centrata rispetto agli occhi. Per avere tutte queste caratteristiche è d’obbligo rivolgersi ad un ottico preparato.

  • Schermare la pelle

Nei primi giorni di vacanza, quando la pelle ancora molto chiara e non è ancora pronta a difendersi, è utile coprire i bambini con una maglietta di cotone e anche un cappellino. Questo per evitare che i raggi colpiscono direttamente la pelle.   Occorre applicare sulla pelle del bimbo un prodotto solare con filtro che protegga dall'azione dei raggi UVA e UVB. Nei prodotti per l'infanzia il fattore di protezione dagli UVB è in genere molto alto. Il prodotto solare va applicato per bene su tutte le parti esposte, almeno 30 minuti prima dell’esposizione al sole.

  • Il prodotto di protezione va applicato più volte al giorno

Ogni 2 ore, specie se il bimbo entra ed esce continuamente dall'acqua. La sera dopo il bagnetto su tutto il corpo del piccolo si spalma un prodotto idratante doposole specifico per l'infanzia.

  • Non trascurare l'abbigliamento

Non coprire troppo il bambino, usate filati naturali.

  • Esposizione graduale

I pericoli maggiori di scottatura e di accumulo delle radiazioni sono legati alla vacanza breve, soprattutto al fine settimana. L'organismo ha bisogno di tempo per adattarsi al cambiamento di clima e alla pelle servono parecchie ore per mettere in atto i meccanismi di difesa, in uno, due giorni è impossibile, e a maggior ragione in un bambino piccolo le cui difese non sono ottimali.

  • Mettere il bimbo spesso all'ombra, se sotto i 12 mesi sempre

Quando si sceglie il luogo delle vacanze, occorre valutare che ci sia la possibilità di mettere il bimbo all'ombra.

Vien da sé che il luogo ideale dove trascorrere le vacanze è la pineta,  se manca va bene anche la spiaggia purché attrezzata con spazi d'ombra idonei.

  • Scottature

Malgrado tutte le precauzioni, il bimbo può scottarsi e avere anche la febbre. In questo caso deve essere visto dal pediatra. Se manifesta un colpo di sole e/o colpo di calore va portato in un luogo fresco e si mettono in atto le norme del Primo Soccorso.
 

gpt inread-altre-0

Articoli correlati

Ultimi articoli