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Il gioco dei bambini, un'attività molto seria

di Francesca Capriati - 26.06.2022 Scrivici

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Perchè i bambini giocano: perché è importante. A cosa serve il gioco per i bambini e come possono aiutarli i genitori nelle diverse età

In questo articolo

Perchè i bambini giocano

Giocare è un'attività molto seria per il bambino, ma perché i bambini giocano? Ce lo chiediamo spesso quando vediamo i nostri figli impegnati e così concentrati in un gioco da dimenticarsi di tutto il resto. 

Attraverso il gioco i bambini, sin dai primi mesi di vita, imparano a conoscere il mondo che li circonda e il proprio corpo. Soprattutto nel primo anno di vita il gioco è essenzialmente scoperta dei cinque sensi e del modo in cui usarli. Una continua sperimentazione che offre percezioni e sensazioni che contribuiscono allo sviluppo emotivo e cognitivo del bambino.

Una sfida, un'avventura. Come mai questo sonaglino fa un suono se lo muovo così? Come mai qui è duro e qui è morbido? Cosa succede se spingo qui o tiro qui? Non è semplice gioco, ma pura esplorazione nella mente e nell'ambiente. Un vero e proprio lavoro, stancante, impegnativo e produttivo.

Il gioco nei primi mesi di vita è essenzialmente conoscenza, messa alla prova delle proprie competenze. Ad esempio a 3 mesi impara ad afferrare gli oggetti, lasciarli andare, si diverte giocando con i peluche più grandi di lui. A 12 mesi esplora il rapporto causa-effetto di ciò che gli accade intorno.

Crescendo il gioco diventerà poi sempre più complesso e fantasioso e servirà a sperimentare indipendenza, curiosità, creatività.

Catherine Marchant, terapista presso il Wheelock College di Boston, spiega che i genitori possono interagire con i loro bambini e giocare con loro. In che modo?

Ad esempio nel gioco sociale, per tutto il primo anno i bambini amano sorridere, guardare ed interagire con la mamma e con gli altri. Perfetti il gioco del cucù o quello con cui gli si fa il solletico.

  • Tra i 4 e i 10 mesi qualsiasi oggetto può diventare un gioco perfetto. Toccare, sbattere, gettare  a terra, mettere in bocca. Tutto si traduce in una sperimentazione entusiasmante
  • Tra i 12 e i 21 mesi il gioco diventa sorpresa. Il massimo del divertimento è quando il genitore finge di utilizzare oggetti familiari in modo diverso. Ad esempio telefonando alla nonna con la spazzola per i capelli. Il top sono i giochi che fanno fiorire la loro immaginazione.
  • A due anni il gioco diventa simbolico. Il bambino può giocare con una scatola di scarpe per trasformarla in una nave o in uno scuolabus con tanto di rumori e clacson.
  • Tra i 30 e i 36 mesi il bambino amerà i giochi di ruolo e potrà vestire i panni di chiunque desideri.

Gli esperti consigliano ai genitori di favorire il momento di gioco del bambino e di lasciarsi coinvolgere.

E' giusto pensare al momento del gioco come a qualcosa di più del momento del giocattolo. Ogni cosa può diventare un gioco e tenere impegnato e concentrato il bambino nel momento della scoperta.

E' importante abbassare le difese e tornare bambini, interagendo insieme al proprio figlio nel gioco. Sedersi sul pavimento insieme a lui e giocare insieme significa anche favorire il suo sviluppo linguistico.

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