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Perchè i bambini giocano
Giocare è un'attività molto seria per il bambino, ma perché i bambini giocano? Ce lo chiediamo spesso quando vediamo i nostri figli impegnati e così concentrati in un gioco da dimenticarsi di tutto il resto.
Attraverso il gioco i bambini, sin dai primi mesi di vita, imparano a conoscere il mondo che li circonda e il proprio corpo. Soprattutto nel primo anno di vita il gioco è essenzialmente scoperta dei cinque sensi e del modo in cui usarli. Una continua sperimentazione che offre percezioni e sensazioni che contribuiscono allo sviluppo emotivo e cognitivo del bambino.
Una sfida, un'avventura. Come mai questo sonaglino fa un suono se lo muovo così? Come mai qui è duro e qui è morbido? Cosa succede se spingo qui o tiro qui? Non è semplice gioco, ma pura esplorazione nella mente e nell'ambiente. Un vero e proprio lavoro, stancante, impegnativo e produttivo.
Il gioco nei primi mesi di vita è essenzialmente conoscenza, messa alla prova delle proprie competenze. Ad esempio a 3 mesi impara ad afferrare gli oggetti, lasciarli andare, si diverte giocando con i peluche più grandi di lui. A 12 mesi esplora il rapporto causa-effetto di ciò che gli accade intorno.
Crescendo il gioco diventerà poi sempre più complesso e fantasioso e servirà a sperimentare indipendenza, curiosità, creatività.
Catherine Marchant, terapista presso il Wheelock College di Boston, spiega che i genitori possono interagire con i loro bambini e giocare con loro. In che modo?
Ad esempio nel gioco sociale, per tutto il primo anno i bambini amano sorridere, guardare ed interagire con la mamma e con gli altri. Perfetti il gioco del cucù o quello con cui gli si fa il solletico.
- Tra i 4 e i 10 mesi qualsiasi oggetto può diventare un gioco perfetto. Toccare, sbattere, gettare a terra, mettere in bocca. Tutto si traduce in una sperimentazione entusiasmante
- Tra i 12 e i 21 mesi il gioco diventa sorpresa. Il massimo del divertimento è quando il genitore finge di utilizzare oggetti familiari in modo diverso. Ad esempio telefonando alla nonna con la spazzola per i capelli. Il top sono i giochi che fanno fiorire la loro immaginazione.
- A due anni il gioco diventa simbolico. Il bambino può giocare con una scatola di scarpe per trasformarla in una nave o in uno scuolabus con tanto di rumori e clacson.
- Tra i 30 e i 36 mesi il bambino amerà i giochi di ruolo e potrà vestire i panni di chiunque desideri.
Gli esperti consigliano ai genitori di favorire il momento di gioco del bambino e di lasciarsi coinvolgere.
E' giusto pensare al momento del gioco come a qualcosa di più del momento del giocattolo. Ogni cosa può diventare un gioco e tenere impegnato e concentrato il bambino nel momento della scoperta.
E' importante abbassare le difese e tornare bambini, interagendo insieme al proprio figlio nel gioco. Sedersi sul pavimento insieme a lui e giocare insieme significa anche favorire il suo sviluppo linguistico.