Non mi piace giocare con mio figlio
Ci sono mamme che scoprono di amare moltissimo il gioco con i propri bambini, e altre no, anzi. Per alcune giocare con i propri figli è una noia mortale, ma si guardano bene dall’ammetterlo per evitare di essere giudicate.
Davvero sono brave mamme solo quelle che adorano giocare con i propri figli? Sembrerebbe proprio che di sì, almeno a giudicare dai social: mamme felici di costruire torri tutto il pomeriggio ridendo estasiate anche la 400esima volta che il bambino di un anno le butta giù. Mamme per cui il massimo della vita è passare tutto il pomeriggio a giocare a tennis con un duenne (provate, e poi sappiatemi dire); e, nella vita reale, mamme che sanno improvvisare un gioco coinvolgente per bambini che stanno venendo alle mani.
Mamme che “perché buttare i soldi nell’animazione, ci penso io a organizzare i giochi per la festa di compleanno” e le vedrete tenere in pugno una quindicina di cinquenni scatenati che si sfidano alla pignatta, perché per lei è cento volte meglio che restare a bere prosecco insieme agli altri genitori. Certo, avere come amica una mamma per cui è realmente una passione intrattenere i bambini è un’immensa risorsa per chi invece non si sente portata per cose di questo genere.
Ma una volta che ci hai provato sul serio, che hai trascorso interi pomeriggi a giocare con tuo figlio guardando l’orologio ogni 10 minuti e sperando con tutte le tue forze che il telefono, il citofono o un incendio in casa ti strappassero dal tuo dovere, hai dovuto prendere atto che tu non sei così. Ami trascorrere tempo con i tuoi bambini, portarli al parco, ai musei, a mangiare fuori, ma detesti giocare con loro.
Ti mancano la voglia e la fantasia, e ti annoi mortalmente. Ma ti costringi a farlo, perché che razza di madre è una che non gioca con i propri bambini?
Prima obiezione: i bambini, fin da neonati, hanno bisogno di SPAZIO.
In barba alle mamme giocherellone di Facebook, qualsiasi libro consiglia di lasciarli fare e intervenire solo in caso di bisogno. Altrimenti si rischia in primo luogo di iperstimolarli, secondariamente di creare in loro il bisogno di avere continua compagnia, ostacolandoli nello sviluppo dell' indipendenza. È bene invece lasciare che siano i bambini a condurre il gioco mentre il genitore rimane nelle vicinanze.
Seconda obiezione: quando arriva un fratellino o una sorellina, e inizia ad avere l’età per giocare col primogenito, la presenza “passiva” della mamma ha l’importante compito di insegnare loro a giocare insieme, magari proponendo un'attività e poi mettendoli nelle condizioni di divertirsi da soli e in sicurezza, con tutto l'occorrente a portata di mano. Ma soprattutto, prima di guardare Facebook, guardate i vostri bambini: sono sereni e felici?
Allora significa che, anche se per voi “ignorare la polvere e i piatti sporchi” non funziona perché vi fa sentire solo più stressate e nervose, va bene così. Si dice che quando la mamma è felice lo sono tutti e questo è in gran parte vero. Mamme sovraesposte, esauste e insoddisfatte hanno un forte effetto negativo sui figli e sul loro benessere emotivo. È semmai la qualità del tempo che trascorrete con i vostri figli ad essere importante, e per questo è essenziale che l’attività che svolgete piaccia a tutti e due.