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Il gioco euristico: significato e obiettivi

di Mariaelena LaBanca - 04.10.2016 Scrivici

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Il gioco euristico, spesso associato a Maria Montessori, consiste nell'offrire ad un gruppo di bambini materiali e oggetti di diversa natura con i quali possono giocare liberamente senza l’intervento dell’adulto

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Gioco euristico

Il gioco euristico consiste nell’offrire ad un gruppo di bambini oggetti di diversa natura con i quali possono giocare liberamente senza l’intervento dell’adulto. Ma qual è il significato di questo termine? In greco il verbo eurisko significa scoperta e questa è un'attività che permette alle bambine e ai bambini di scoprire e sperimentare le funzioni di materiale di uso comune di cui loro non conoscono ancora le funzioni. Questa attività è stata ideata per bambini d’età compresa tra i 12 – 24 mesi. E’ una naturale evoluzione del cestino dei tesori proposto ai bambini da 6 a 12 mesi.

Il cestino dei tesori

Il cestino dei tesori è un modo di presentare alle bambine e ai bambini, già dai 6 mesi di età, oggetti di uso quotidiano di cui possano apprendere in maniera naturale la funzione. Possibilmente, i materiali da utilizzare sono gomma, legno, alluminio, stoffa, sughero, cartone per la loro struttura sensoriale. Ma anche il pettine, le chiavi di casa, gli attrezzi da cucina come il mestolo sono perfetti per l'utilizzo. Chiunque abbia un bimbo di età compresa tra i 6 mesi e 3 anni sa che, se riceve un regalo, giocherà per 3 minuti con il contenuto e per il resto del tempo con la scatola, la carta e il nastro che lo avvolgevano! E non dimentichiamo la loro passione per le etichette dei giochi morbidi come i peluches: ne sono naturalmente attratti. Basta prendere una coperta, posizionarla in terra, mettere al centro un cestino basso con dentro oggetti come:

  • Scatoline (quelle dei cosmetici, ad esempio, con dentro il foglietto illustrativo)
  • Mollette di legno
  • Mazzo di chiavi
  • Piccoli coperchi o pentole
  • Oggetti da cucina (paletta di legno, mestolo)
  • Stoffe di vari colori e consistenza (dal tulle al velluto)
  • Spazzola
  • Spazzolino
  • Pettine

Poi possiamo sederci accanto al bambino e osservare il modo in cui interagisce con gli oggetti.

Gioco euristico proposto da Goldschmied 

Nel momento in cui crescono le abilità percettive e oculo-manuali dei piccoli, dal cestino dei tesori si passa al gioco euristico.

La pratica del gioco euristico fu a lungo studiata e proposta da Elionor Goldshmied ed è molto utilizzata all'asilo nido nella classe dei bimbi medi (semidivezzi). In questo periodo è più vivo l’interesse per la scoperta e la sperimentazione degli oggetti, di come si comportano nello spazio a seconda di come sono maneggiati, di come possono essere messi in relazione tra di loro. Sicuramente con questa attività possono essere coinvolti e stimolati adeguatamente anche i bambini d’età maggiore, tra 24 e 36 mesi.

Gioco euristico secondo Montessori

Anche se il gioco euristico è una creazione della pedagogista inglese Elionor Goldshmied, viene spesso associato a Maria Montessori e catalogato tra le attività montessoriane da proporre alle bambine e ai bambini. E' molto probabilmente l'approccio, il tipo di materiale e l'ambiente in cui vuole essere proposto a farne un'attività che potrebbe essere ricondotta alla pedagogia montessoriana poiché si tratta di materiale di uso comune con cui i piccoli sono liberi di relazionarsi senza l'intervento dell'adulto che rimane spettatore e non si sostituisce al bambino nel gioco. Inoltre l'ambiente sgombero, come vedremo più avanti, privo di altro tipo di stimoli, lo rende tanto accostabile ad una attività montessoriana.

I materiali nel gioco euristico

Il gioco euristico è inteso come attività di esplorazione spontanea che il bambino compie su materiale di tipo “non strutturato” “ povero”. Materiale “povero” significa che non fa parte dei giocattoli tradizionali, ma si tratta di semplici oggetti d’uso domestico, comune. A scuola, nella raccolta del materiale sono coinvolti anche i genitori e il gioco è arricchito da numerosi oggetti di vario genere, associabili tra loro, con i quali i bambini possono compiere azioni combinate:

  • contenitori piccoli da inserire in quelli grandi
  • palline da impilare
  • oggetti che rotolano
  • rocchetti
  • teli
  • tappi di sughero
  • mollette di legno
  • uova da rammendo
  • nastri di velluto
  • scatole
  • passamaneria
  • bamboline di pezza
  • automobiline di metallo

Durante quest’attività l’adulto osserva: al bambino basta solo un sorriso di conferma per non abbandonare l’oggetto e continuare ad esplorarlo; si viene così a creare una comunicazione tranquillizzante e non invadente tra l’adulto ed il bambino.

Gli obiettivi del gioco euristico 

Proponendo questo gioco in modo costante sicuramente si migliorerà la concentrazione del bambino, ci sarà sempre più coinvolgimento oculo-motorio, si svilupperanno le capacità sensoriali-percettive (caldo-freddo), uditivo (vari rumori), la nascita dei primi concetti logici (dentro-fuori, aperto-chiuso). Inizialmente il bambino esprime un interesse immediato per il materiale proposto: sembra quasi che si “immerga” negli oggetti manifestando una reazione euforica, ma di breve durata; tende poco dopo a staccarsi da queste attività, ricercando la presenza dell’adulto. Questo comportamento è strettamente collegato alla necessità di riacquistare fiducia in se stesso, il bambino ritorna a giocare con il materiale proposto e, gradatamente l’interesse e la concentrazione aumentano scoprendo l’uso e la funzione dell’oggetto in modo creativo.

In questa fase, il gioco che i bambini preferiscono è quello di infilare, svuotare, lanciare, battere gli oggetti tra loro, portarli alla bocca. Solo successivamente sperimentano la capacità di allineare, impilare, fare, disfare secondo schemi ripetitivi che conferiscono loro sicurezza. Perché il bambino possa esprimere al meglio la sua creatività, fantasia e, soprattutto le proprie emozioni dal gioco euristico, è consigliabile proporlo in uno spazio delimitato e sgombro da altri giochi o distrazione, per permettere ai bambini a cui è proposto l’attività di muoversi liberamente in un clima di serenità e tranquillità.

Il materiale deve essere abbondante e rinnovato sistematicamente in modo da permettere al bambino il massimo delle combinazioni. Il materiale è di solito contenuto in sacchetti appesi al muro, a casa si possono usare i sacchetti e, una volta finita l’attività, si possono riporre. Vanno bene anche delle scatole in cui disporre i vari materiali a seconda della tipologia: questo aiuterà i piccoli a capire la distinzione degli oggetti tra loro e a fare ordine.

A scuola l’educatrice avrà cura di sostituire il materiale deteriorato onde evitare situazioni di pericolo per i bambini così come a casa ogni mamma potrà via via sostituire il materiale con quello che ritiene più idoneo per la curiosità del figlio.

Gioco euristico al nido

Per evitare che i bambini si ritrovino tutti concentrati nel medesimo spazio, l’educatrice si preoccupa di preparare precedentemente l’attività, distribuendo gli oggetti in mucchietti separati o misti, saranno poi i bambini a scegliere l’oggetto da esplorare. Quando l’attività volge verso la conclusione, i bambini raccoglieranno gli oggetti dietro l’incoraggiamento dell’educatrice riponendoli nei vari sacchetti e appendendoli ognuno al proprio gancio. Rimettere in ordine fa parte del gioco ed è una delle abitudini più importanti da fare acquisire ai bambini. Riporre ogni oggetto nel proprio contenitore favorisce lo sviluppo di concetti logico-matematici. L’attività del gioco euristico si propone una o due volte la settimana per la durata di 10-30 minuti al massimo poiché, trascorso quel tempo, l’attenzione del bambino viene a scemare.

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