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Il gioco aiuta lo sviluppo del cervello dei bambini

di In collaborazione con Adnkronos Salute - 15.01.2019 Scrivici

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Fonte: iStock
Il gioco è molto importante per lo sviluppo cognitivo del bambino: ecco come funziona il gioco nelle diverse età del bambino e come scegliere i giochi più adatti per il suo sviluppo

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Gioco e sviluppo cognitivo del bambino

Il gioco, in ogni fase dell’infanzia, non è solo svago e divertimento, ma un modo di conoscere il mondo attraverso il corpo, i sensi, l’intelletto. "Con l’attività ludica il cervello del bambino si evolve e accresce la propria complessità. Per questo è necessario proporre il gioco giusto all’età giusta. A cominciare dalla vicinanza con il corpo di mamma e papà, prima palestra per l’allenamento dei sensi del piccolo; puntando molto sulla lettura, fondamentale per il processo di crescita e con un dosaggio oculato di tablet e videogiochi".

Lo ricordano gli esperti dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma nel nuovo numero di 'A scuola di salute', il magazine digitale a cura dell’Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell’Adolescente diretto Alberto G. Ugazio. Gli esperti dell’ospedale pediatrico della Santa Sede spiegano come funziona il gioco nelle diverse età, con informazioni utili per orientarsi nella scelta di quello più adatto.

Una sezione speciale della rivista affronta il tema dello sviluppo dei processi di lettura nell’era digitale attraverso l’intervista alla neuroscienziata statunitense Maryanne Wolf, una delle maggiori esperte sull’argomento e autrice del libro 'Lettore, vieni a casa'. "Appena nato, il gioco del bambino passa attraverso il contatto con il corpo dei genitori. Questa forma di relazione favorisce la regolazione delle funzioni vitali, la riduzione dello stress, la comunicazione istintuale con mamma e papà, lo sviluppo cognitivo e le capacità motorie - ricordano i pediatri - Dopo i primi mesi di vita, infatti, gli adulti possono diventare la palestra su cui far giocare il bambino, facendo giochi di motricità. Arrampicandosi, spingendosi e rotolandosi sul corpo del genitore apprenderà progressivamente nuove capacità di movimento come la posizione seduta, il gattonamento, il porsi in piedi da solo".

"Dopo i 4-6 mesi i giochi possono essere dedicati anche allo stimolo della sensorialità.

In questo periodo gli oggetti della vita quotidiana sono i più interessanti. I bambino tocca, osserva, annusa, ascolta, assaggia. Attraverso la manipolazione e il contatto impara a conoscere se stesso e il mondo che lo circonda - si legge sulla rivista - E’ il periodo giusto per preparare il 'cesto dei tesori': un contenitore di stoffa o vimini da riempire con oggetti della quotidianità domestica, di materiali, forme e colori diversi, che incuriosiranno il bambino e stimoleranno lo sviluppo dei sensi e delle sue capacità motorie".

"Dai 2 anni di vita il gioco si trasforma e i bambini cominciano a 'fare finta di': è il gioco simbolico, esperienza fondamentale per lo sviluppo cognitivo, sociale ed affettivo - sottolineano i pediatri - Il bambino esplora il mondo della fantasia, si confronta con un numero infinito di situazioni, avventure, sfide e, in questo modo, allarga il suo campo di azione. Il gioco simbolico si sviluppa partendo dal gioco imitativo: tra i 12 e i 18 mesi i bambini iniziano ad imitare piccole azioni che vedono intorno a loro (cullare, dare da mangiare, dormire, bere)".

"Dai due anni passano al cosiddetto gioco parallelo: spesso in presenza di altri bambini ma senza una reale collaborazione, cominciano a creare piccole storie. Dai 3 anni in poi le trame del gioco diventano sempre più lunghe e complesse. I bambini amano travestirsi e diventare i protagonisti delle loro storie, oppure iniziano ad utilizzare pupazzi o personaggi per metterle in scena. In questo periodo giocano a lungo da soli o con altri bambini, creando delle vere relazioni".

La lettura riveste un ruolo fondamentale per lo sviluppo dei bambini in ogni epoca dell’infanzia. Il neonato è attratto dal ritmo della voce del genitore e la musicalità di una storia letta ad alta voce è capace di incantare anche i più piccoli, fin dalla nascita. Accoccolarsi insieme e leggere rafforza molto il legame tra genitori e figli.

Inoltre, un bambino abituato quotidianamente all’ascolto di letture, svilupperà più facilmente il linguaggio, sarà più curioso, avrà voglia di imparare a leggere e avrà migliori tempi di attenzione perché abituato ad ascoltare. Il suggerimento per i genitori è, dunque, "di leggere molto insieme ai propri figli perché - come spiega la neuroscienziata Maryanne Wolf nell’intervista esclusiva per 'A scuola di salute' - questa attività è una delle basi più importanti per lo sviluppo del linguaggio orale e, successivamente, per l'apprendimento della lettura ed è significativamente più efficace rispetto alla visione di una storia animata su un dispositivo digitale o dell’ascolto di una versione audio", evidenziano gli specialisti.

Dagli esperti del Bambino Gesù, qualche regola per essere sicuri di selezionare sempre il gioco migliore per i bambini. Innanzitutto, il gioco deve essere adatto all’età. Durante l’attività ludica il bambino deve sentirsi capace e adeguato, altrimenti si troverà a sperimentare inutili frustrazioni. La fantasia è il principale strumento di gioco per un bambino: giocattoli semplici e neutri (ad esempio un pupazzo di pezza) stimolano più di altri ad utilizzare la creatività e a mettere in scena liberamente idee, emozioni, desideri. Per esplorare i propri interessi e scoprire le proprie passioni, i bambini devono potersi confrontare liberamente con diversi materiali di gioco: è consigliabile, quindi, proporre giochi non necessariamente differenziati in base al sesso (ad esempio soldatini, pistole, supereroi per i maschietti; trucco, gioielli e bambole per le bambine). Questa distinzione, infatti, oltre a trasmettere un’idea rigida di cosa è adatto a un maschio e cosa a una femmina, può anche condizionare o limitare la naturale inclinazione per un certo tipo di studi o per la futura professione.

Video: Consigli sui giochi per bambini a seconda dell'età

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