Insegnare ai bambini a parlare
"Mamma, mi tattonti una ttoria?" questa è una delle domande che ricorre spesso nelle nostre giornate, a volte in auto, a volte in casa, a volte nel lettone.
E negli ultimi mesi ha subito piccole trasformazioni, tanto che vorrei ricordarmi più spesso di registrarle, non tanto per testimoniare ogni progresso, quanto per conservare memoria di questi primi suoni imperfetti che hanno in me tante risonanze affettive, parte importante di quello che si chiama appunto babytalk, il registro che bambini e adulti usano per le loro prime interazioni.
Imparare il repertorio completo dei suoni di una lingua è un compito che occupa spesso i primi quattro anni di vita, ma che può arrivare ad impegnare i bambini almeno fino alle scuole elementari. Molti errori sono tipici e frequenti e non sono segnali di un problema nello sviluppo linguistico.
Può essere importante, tuttavia, aiutare i bambini e le bambine ad assumere sempre maggiore consapevolezza di come i suoni vengono prodotti, seguendo l'esempio degli attori di teatro, che eseguono appositi esercizi per la pronuncia standard e accurata dei suoni usati tutti i giorni.
Infatti, anche l'esempio dato dagli adulti è imperfetto, sia perchè spesso parliamo molto velocemente e in modo poco accurato, sia perché ognuno di noi ha un 'accento', cioè pronunciamo le stesse parole dell'italiano in modi leggermente diversi secondo la nostra provenienza.
Un esercizio che può essere divertente è quello di guardarsi allo specchio mentre si pronunciano alcune parole per guardare quali sono gli organi che muoviamo e che sono coinvolti nei diversi suoni (la lingua, i denti, le labbra...) e cosa succede se introduciamo delle variazioni, ad esempio un suono 'doppio', un suono sussurrato e così via. La correzione esplicita della pronuncia di solito non è consigliabile, potrebbe inatti generare insicurezza e timori. Un altro tipo di esercizio utile invece al rafforzamento e alla consapevolezza è quello di preparare un piccolo video, ad esempio per fare gli auguri di compleanno ad un familiare lontano.

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Si può anche pensare di recitare una poesia o cantare una canzone: in questo tipo di contesto, in cui appunto si predispone una piccola 'recita' è possibile mettere a punto strategie di ripetizione e perfezionamento. Questo tipo di attività si è dimostrata utile con i più piccoli a migliorarne le capacità articolatorie ed espressive.
Per ogni sospetto, per ogni dubbio sullo sviluppo dei propri bambini, è importante che i genitori incontrino un logopedista che, a partire già dai due anni può non soltanto decidere di fare qualche seduta con i bambini, se è il caso, ma rassicurare i genitori e impostare con loro il modo più corretto di relazionarsi con l'eventuale difficoltà del piccolo. Un intervento precoce permette a tutti, qualsiasi sia la difficoltà, di ottenere il massimo dal proprio potenziale, per arrivare pronti il più possibile ad afforntare le sfide della scuola primaria
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