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Come si fa il cioccolato
Il cioccolato viene prodotto dal cacao, nello specifico dai semi della pianta tropicale Theobroma cacao, un albero sempreverde originario dell'America Meridionale. È uno degli alimenti più consumati al mondo e ormai è realizzato in moltissime forme e varianti diverse: dalle tavolette alle praline, da quello fondente al bianco e persino piccante o salato. Prima di arrivare nei negozi, però, il processo produttivo è lungo e composto da diversi passaggi. Partendo dalla storia, già nel 250 a.C i Maya producevano una bevanda molto simile alla cioccolata calda a base di fave di cacao e acqua riscaldata. Le piante di cacao crescono infatti nell'Amazzonia e nelle foreste pluviali dell'America Latina, Africa occidentale e sud-est asiatico. In Europa questa sostanza è arrivata nelle corti solo nel '600 dopo la scoperta dell'America.
La storia della cioccolata dai Maya a oggi
La cioccolata calda dei Maya era tuttavia molto diversa da quella che beviamo attualmente. Questa bevanda era una sostanza liquida grassa e molto amara, con un sacco di spezie che ne arricchivano il sapore. Per avere qualcosa di più dolce e gustoso si è dovuto aspettare l'800 quando l'olandese Coenraad Johannes van Houten, figlio di un importante produttore di cioccolato, decise diestrarre parte del grasso dalla massa dei semi di cacao macinati e usarne la polvere ricavata come base di una bevanda molto più buona. Il procedimento fu poi sfruttato nel 1847 dall'inglese Joseph Fry, che decise di aggiungere alla massa di cacao un po' del grasso ricavato col sistema di Van Houten per realizzare una pasta modellabile. Questa scoperta portò in poco tempo a produrre la prima tavoletta di cioccolato.
Come spiegare ai bambini come si fa il cioccolato
Dopo aver parlato un po' della storia e della provenienza del cacao, si può passare a spiegare ai bambini come delle fave si trasformano nel "cibo degli dei". L'albero di cacao produce infatti dei frutti, chiamati cabosse, dentro le quali si trovano dalle 20 alle 50 fave.
Proprio queste vengono prelevate, fatte fermentare per una settimana e poi messe a essiccare al sole. Terminato questo passaggio, vengono ripulite e tostate in modo da eliminare l'eccesso di umidità e di composti acidi che danno il colore scuro al cacao. In seguito le fave vengono private della buccia, macinate e liquefatte, ovvero trasformate in liquido. Alla fine di questo processo si ottiene una pasta di cacao che verrà lavorata in maniera diversa a seconda del prodotto desiderato. Per esempio dalla pasta di cacao si può arrivare a produrre una barretta di cioccolato ma anche il burro di cacao.
Come ottenere il cioccolato
Per fare il cioccolato vero e proprio, la pasta di cacao viene scaldata a circa 100°C e pressata. Al composto si aggiungono zucchero e burro di cacao. Da questo momento, a seconsa del tipo di tavoletta che si vuole fare si aggiungono gli altri ingredienti. Per esempio per ottenere del cioccolato fondente non va aggiunto nient'altro, per quello al latte bisogna invece aggiungere il latte in polvere. Una volta realizzato l'impasto viene messo in un'impastatrice nella quale viene girato e rigirato fino a quando non si ammorbidisce. A questo punto il cioccolato attraversa la fase di temperaggio. La massa di cacao viene raffreddata e riscaldata a intervalli, per garantire una buona cristallizzazione finale. Attualmente nelle fabbriche questo passaggio viene svolto da macchinari industriali ma le piccole realtà continuano a compierlo manualmente. Per capire se il temperaggio è ben fatto si prende una punta di cioccolato sul coltello e si aspetta che solidifichi a temperatura ambiente. Una volta temperato, il composto va versato nello stampo, a seconda della forma si avrà così la tavoletta, la barretta o il cioccolatino che si desidera.
