Baby parking: che cos'è, come funziona, come aprirne uno
Avete presente quell'espressione che si legge spesso nelle discussioni sui social? La scuola non è un parcheggio! Se l'idea di parcheggiare i bambini vi sembra orribile, allora sappiate che altrove questo termine è del tutto normale e accettato: i baby parking si chiamano così proprio perché… ci si parcheggiano i bambini! Ma cosa sono realmente e soprattutto come si può aprirne uno?
In questo articolo
Cosa sono i baby parking
No, non sono parcheggi: i baby parking sono luoghi in cui si possono lasciare i bambini al sicuro, con personale preparato, in quei momenti in cui non possiamo occuparcene. Non si tratta di una scuola, ma di un luogo in cui delle persone competenti si prendono cura di bambini tra un anno e 6 anni. Un servizio che esiste già in tantissimi altri paesi: per esempio in Francia si chiama halte garderie ed è spesso offerta dal comune, dalle parrocchie o da altre istituzioni per offrire ai genitori un'alternativa al nido per i bambini fino a 3 anni (dopodiché la scuola dell'infanzia, in Francia, è obbligatoria).
I baby parking somigliano di più alle ludoteche che a un asilo, perché sono pensate per far divertire i bambini mentre i genitori svolgono commissioni, si riposano o altro ancora. Quindi non un parcheggio, ma uno spazio sicuro in cui giocare e apprendere!
Come funziona il baby parking
Come abbiamo detto, i baby parking nascono per offrire un servizio ai genitori che non sanno a chi lasciare i bambini ma anche per far divertire i piccoli. Sono quindi organizzati in modo da poter accogliere bimbi all'evenienza, pagando a ore, per un massimo di cinque ore. Potete trovare baby parking negli stessi asili nido, dopo l'orario regolare, oppure in negozi, centri commerciali, aziende, circoli ricreativi, studi medici. In genere un baby parking può accogliere tra i 10 e i 25 bambini.
Inoltre i baby parking sono il luogo ideale anche per organizzare compleanni e feste, insomma sono un luogo fatto e pensato per i bambini!
Come aprire un baby parking
E se invece siete interessate o interessati al baby parking per poterne aprire uno, potete farlo, a patto di rispettare ovviamente determinate condizioni. La prima è avere il diploma di scuola secondaria di secondo grado, anche se non è richiesta una qualifica specifica. La procedura poi non è complessa: bisogna inizialmente aprire una partita IVA e iscriversi nel Registro delle Imprese della Camera di Commercio. Sono necessarie anche l'iscrizione all'INPS e all'INAIL e la valutazione del rischio secondo la legge 626 del 1994. Ovviamente i locali scelti, che siano in casa propria o altrove, devono essere dichiarati agibili; bisogna inoltre sottoscrivere un'assicurazione e rispettare le norme igienico-sanitarie. Esistono altri dettagli da tenere in conto, per esempio la presenza di una porta anti-incendio: per la lista completa di quello che serve per aprire un baby parking è bene rivolgersi alla Camera di Commercio della propria città.
Quanto costa un baby parking
Per quanto riguarda i costi di apertura di un baby parking, bisogna prevedere un budget di almeno 20.000 euro per poter mettere a norma i locali e gli impianti e renderli adatti all'accoglienza di bambini tra 13 mesi e 6 anni.
Per quanto riguarda invece il costo per usufruire di un babyparking si va tra i 5 e i 10 euro l'ora, con formule e possibilità diverse. Di questo bisogna tenere conto anche quando si fa il business plan per aprire l'attività, valutando quanti bambini si possono accogliere, quale sarà il guadagno e quali le spese (tasse incluse).
I baby parking sono un'ottima soluzione, per di più economica, per lasciare qualche ora i figli mentre si svolgono commissioni, o magari quando non hanno un posto al nido e si vuole che giochino con altri bambini.
E se avete voglia di aprirne uno, potrebbe non essere così complicato, basta un budget iniziale e un diploma di scuola superiore!