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Come valutare un asilo nido. Le domande da fare

di Chiara Mancarella - 22.03.2019 Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Quali domande devono porsi i genitori prima di scegliere un asilo nido che soddisfi i bisogni di crescita a "tutto tondo" del bambino? Ce ne parla la pedagogista Chiara Mancarella

In questo articolo

Domande da fare per scegliere un asilo nido

Quando diventiamo genitori aumenta quel senso di protezione che prima era tenuto nascosto o limitato alla nostra persona.

Occuparsi di un bambino appena nato richiede importanti cure, tanti sacrifici e una bella dose di pazienza. Trascorso il periodo di maternità per la neomamma è l’ora di rientrare al lavoro e, di conseguenza, prendere una delle decisioni più difficili: staccarsi dal bambino e affidarlo a cure esterne al nucleo familiare. Decidere di inserire il proprio bimbo al nido è una scelta che viene ponderata e ragionata a lungo all’interno della coppia.

A volte se c’è l’aiuto dei nonni si cerca di limitare l’ingresso a questo tipo di strutture, tuttavia, pedagogisti e psicologi, credono fortemente sulla funzione pedagogica e la crescita personale del nido e sul suo ruolo strategico ed educativo di ingresso nella società.

Come scrive Susan Isaac nel suo libro Dalla nascita ai sei anni. Impariamo a fare i genitori:

“…Durante gli ultimi mesi del primo anno, il bambino conosce sempre meglio gli oggetti che lo circondano, i giocattoli, i luoghi e le persone, e nello stesso tempo si risveglia la sua curiosità su cose e persone, il piacere di tentare ora questo, ora quest’altro, di scuotere un sonaglio, di osservare la mamma che va e viene, il fuoco o la lampada accesa, di far spruzzare l’acqua e così via…”.

Il bambino inizia quindi a staccarsi da quella diade madre-figlio per allontanarsi e iniziare a crearsi il suo mondo. Sapendo bene che i primi tre anni di vita sono fondamentali e rappresentano un grosso carico di stimoli bisognerebbe cercare di inserire i bambini in strutture in grado non solo di soddisfare i loro bisogni primari quando i genitori sono a lavoro, ma creare un programma di scoperte e attività che possano far vivere ai piccoli esperienze altamente educative.

Non tutte le famiglie si sa sono nelle condizioni di potersi permettere un nido privato, ma esistono nidi adatti a tutti, basta avere alcune accortezze nelle scelte che vengono fatte.

Perché proprio quello?

La prima domanda che dovrebbero porsi i genitori è "perché scegliere proprio quel nido o non un altro?". Prediligere quello solo per la vicinanza da casa non è fattibile, è necessario considerare più variabili. Si potrebbe prendere in considerazione il quartiere o le strutture vicine i luoghi di lavoro e le case dei nonni, se abitano nella stessa città.

Successivamente consultare i vari siti: attenzione però, non lasciatevi ingannare solo dalla grafica accattivante e dalla foto gallery; ciò che conta principalmente è il progetto pedagogico e il personale che ci lavora.

Le recensioni sono importanti

Ok i nidi da visitare sono diversi, prima di iniziare l’ispezione sarebbe utile chiedere un po' di pareri, oggigiorno tutti hanno una pagina sui social e i commenti sono all’ordine del giorno. Inoltre, in molte città ci sono gruppi social di mamme, un utile consiglio potrebbe essere quello di chiedere com’è quel nido e il tipo di esperienza che hanno avuto con i loro figli.

Visitate la struttura almeno un paio di volte

Solitamente le porte aperte per la visita si svolgono con i cosiddetti Open Day, in tali occasioni i genitori possono recarsi al nido, visitare i locali e intrattenersi con le educatrici che saranno in grado di fornire le giuste informazioni. Tenete conto che non ci sarete solo voi ma anche altri genitori e quindi le attenzioni che vi potrà dedicare la coordinatrice e il personale saranno molto limitate; per questo motivo è utile fissare un colloquio personale per conoscere meglio la struttura e chi ci lavora.

Occhio alle domande

Ricordate che non state andando in guerra: il vostro atteggiamento dovrà essere sereno, paziente e accomodante, quindi non abbiate in viso quell’espressione di mancanza di fiducia totale verso chi vi accoglierà.

È vero che affiderete il vostro tesoro più grande a queste persone, ma si spera che queste facciano bene il loro lavoro e meritano pertanto rispetto e fiducia.

Per esempio:

  • Rivolgete domande che riguardano il progetto educativo senza improvvisarvi esperti di pedagogia. Chi lavora all’interno del nido è personale attento e qualificato, con esperienza, inoltre sempre aggiornato con le normative e la ricerca pedagogica. Per tale motivo il progetto educativo riguarderà sicuramente lo sviluppo naturale del bambino.
  • Chiedete come si struttura la giornata e il tipo di attività che vengono svolte a seconda dell’età del bambino. Le attività infatti variano per età, ma tutte hanno comunque alla base esperienze sensoriali, di scoperta per il raggiungimento dell’autonomia.
  • Presenza di cucina interna e chi prepara i pasti. Una cucina presente all’interno potrebbe essere un ottimo punto a favore nella scelta perché potrebbe essere sfruttata non solo al momento dei pasti, ma anche per attività di preparazione di dolci durante le varie festività o attività laboratoriali.
  • Collaborazioni con il territorio. Far parte di una comunità significa interagire e collaborare con il territorio circostante attraverso iniziative promosse dal comune, da associazioni o dal nido stesso per garantire una continuità educativa orizzontale con il quartiere di appartenenza attraverso laboratori, incontri formativi.
  • Uscite didattiche. A volte anche il semplice giro dell’isolato per i bambini rappresenta una scoperta. La presenza di un parco vicino potrebbe essere uno spunto per notare le stagioni che cambiano e raccogliere materiale e poterci lavorare.
  • Coinvolgimento delle famiglie. La partecipazione dei genitori all’interno dei nidi è un’ottima occasione per scambiarsi pareri ed esperienze oltre a creare quel rapporto di fiducia con le educatrici di cui parlavamo sopra. Inoltre, i genitori stessi potrebbero proporre delle attività da svolgere all’interno del nido o organizzare dei gruppi per le uscite didattiche mettendo a disposizione le loro risorse.

Descrizione dei pasti

Una delle prime domande che vengono rivolte ai genitori durante il colloquio conoscitivo è il tipo di dieta del bambino, se è svezzato, cosa mangia e cosa non ha ancora assaggiato, eventuali allergie e le sue abitudini. Sappiate che i gusti cambiano con il crescere dell’età pertanto se a casa fate fatica a fargli mangiare un piatto di pastina state pur certi che al nido, vedendo gli altri bambini, finirà con il chiedere anche il bis.

Cosa non fare

Siete stati convocati per un colloquio :vediamo insieme cosa è bene evitare.
Come ogni buona educazione richiede guardare l’interlocutore negli occhi, evitate in pratica di girare lo sguardo verso pareti, tappeti, giochi per trovare il minimo difetto. Solo dopo il colloquio potrete chiedere alla responsabile di rivedere tutte le stanze del nido. Preparate un elenco di domande a casa in tutta tranquillità per evitare di dimenticare qualcosa. Non rivolgete continuamente lo sguardo al soffitto per cercare eventuali telecamere, se questa è la vostra prima preoccupazione chiedetelo molto serenamente.

Quanto conta lo spazio esterno

Un buon nido non si valuta dalla grandezza del giardino o dalla quantità di giochi in esso presenti. Sicuramente però è importante che ci sia un posto all’aperto dove nelle giornate di sole i bambini possano divertirsi e giocare. Se ci sono delle giostre un po' ammaccate o consumate fatelo presente, ma senza farne grosse tragedie.

Sicuramente come genitori non ci troviamo di fronte una scelta semplice, bambini così piccoli non parlano o non hanno ancora sviluppato una proprietà di linguaggio tale da descriverci perfettamente un’intera giornata appena trascorsa, ma state pur certi che se appena vede la struttura spalanca le braccia alle educatrici, sorride e corre a giocare, significa che vostro figlio sta bene e voi avete fatto la scelta giusta.

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