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In occasione della settimana dell'Allattamento dal 1 al 7 ottobre 2020 si è affrontato un tema molto interessante: come la tecnologia possa aiutare le mamme, soprattutto durante l'emergenza covid-19.
La paura della pandemia da Covid-19 e le misure adottate per contrastare la diffusione del virus hanno avuto un forte impatto psicofisico sulle mamme e sulle pratiche connesse alla nascita, in particolar modo sull'allattamento al seno. Nonostante noi neonatologi, con l'aiuto di tutti gli operatori, abbiamo cercato di tranquillizzare i neogenitori con attività volte a garantire la sicurezza del percorso nascita e con informazioni chiare e corrette, anche grazie al supporto dei media, abbiamo riscontrato una significativa diminuzione dei progressi fatti negli ultimi anni nell'allattamento materno - Lo afferma il presidente della Società italiana di neonatologia (Sin), Fabio Mosca
La Commissione Allattamento della Sin ha condotto una ricerca su 10 ospedali italiani a luglio 2020 per capire la situazione dell'allattamento materno ai tempi del covid-19. I risultati di questa survey fanno riflettere gli esperti, in quanto nonostante fosse forte l'invito ad allattare il proprio piccolo al seno, la scelta di isolare la donna.
Per fronteggiare l'emergenza, sin dai primi giorni della diffusione del coronavirus, il Direttivo della Società italiana di neonatologia (Sin) con la Commissione Allattamento, d'intesa con il Tavolo tecnico Allattamento del ministero della Salute (Tas) e con l' Associazione italiana delle Banche del latte umano donato (Aiblud) ha elaborato il documento "Allattamento e Infezione da SARS-CoV-2", il cui scopo è di offrire delle indicazioni condivise per prevenire ed affrontare possibili casi di contagio madre-neonato e per sostenere l'allattamento materno. In particolare è stata ribadita l'importanza di favorire l'allattamento anche nel caso di madri Covid-19 positive asintomatiche o paucisintomatiche, raccomandando l'uso del latte materno crudo spremuto nel caso in cui il neonato fosse impossibilitato ad attaccarsi al seno, per condizioni cliniche incompatibili della mamma e/o del neonato.
La Sin, insieme a Vivere Onlus Coordinamento delle Associazioni dei Genitori, si è anche attivata per garantire il contatto pelle a pelle e la cura da parte dei genitori per i piccoli ricoverati in TIN.
"E nei casi di permanenza in Terapia intensiva neonatale, durante il lockdown, la tecnologia potrebbe avere un ruolo fondamentale, afferma il Prof. Mosca, per mantenere costante un rapporto tra medici e familiari.
Virtual breastfeeding
E per sostenere l'allattamento materno la tecnologia ci viene in aiuto con il virtual breastfeeding support, una consulenza virtuale in tema di allattamento. Durante un appuntamento individualizzato viene aperta una sessione real-time, durante la quale la/il consulente, presso il proprio studio, e la mamma/famiglia, presso la propria abitazione, si vedono e parlano utilizzando computer, smartphone o tablet.
In questo modo il consulente, può valutare la posizione, l'attacco al seno, il ritmo della poppata e dare consigli ai genitori. Può indicare soluzioni e diagnosticare eventuali problemi. La videoconferenza è una soluzione economica, efficace e può essere utilizzata da tutte le madri.
La tele-lactation, se applicata a specifici programmi di sanità pubblica, potrebbe facilitare e garantire l'accesso ad informazioni corrette sul tema dell'allattamento. Tutte le madri avrebbero a disposizione una rete di consulenti competenti, un sostegno efficace per allattare il proprio piccolino.