Home Il bambino Allattamento

Come e quando usare i paracapezzoli?

di Laura Losito - 15.06.2021 Scrivici

paracapezzoli
Fonte: shutterstock
Paracapezzoli: cosa sono e quando si possono usare i paracapezzoli. Come utilizzarli? Quali sono i benefici e quali gli svantaggi?

Paracapezzoli

Normalmente, una neomamma si avvicina al mondo dei paracapezzoli quando ha qualche problema con l'allattamento: il bambino fatica ad attaccarsi e/o a succhiare, oppure si hanno tagli, screpolature e ragadi. Per alcune, i paracapezzoli rappresentano "la svolta" mentre per altre mamme si rivelano completamente inutili. Come mai? Quando servono davvero? E come orientarsi tra i vari modelli disponibili? Facciamo chiarezza!

In questo articolo

Cos'è un paracapezzolo?

Il paracapezzolo è una sorta di "capezzolo artificiale" di solito in silicone (ma esiste anche in altro materiali) e che in linea generale dovrebbe aiutare l'allattamento materno proponendosi come una sorta di tettarella per il seno. Il paracapezzolo presenta una "areola" e un "capezzolo" che ha dei fori che permettono al bambino di alimentarsi facilmente. Alcuni modelli di paracapezzoli hanno peraltro delle zone aperte che permettono il contatto diretto del mento e del naso del bambino con la pelle della madre - per favorire, appunto, il contatto pelle-a-pelle.

Paracapezzolo: a chi viene consigliato 

Alcune mamme sentono parlare del paracapezzolo già in gravidanza: alcune volte viene consigliato già durante il corso pre parto, oppure da parte di amici e parenti a cui ha "cambiato la vita". In generale, i paracapezzoli proteggono l'areola e facilitano l'allattamento. Ma di norma vengono consigliati quando si presentano alcune problematiche particolari:

  • Quando il bimbo fatica ad attaccarsi al seno, magari per la conformazione anatomica "non canonica" del capezzolo della madre
  • Quando il bambino è prematuro: in questo caso potrebbe essere utile l'uso del copricapezzolo per introdurlo all'allattamento materno, in modo "semplificato".
  • Quando i capezzoli fanno male: a volte l'allattamento può trasformarsi in un incubo per la madre, e in questo caso il paracapezzolo può aiutare a superare una fase difficile. Il piccolo può continuare a nutrirsi dal seno che resta ben protetto finché ferite e screpolature non guariscono.

Il paracapezzolo è sempre la soluzione?

Purtroppo, la risposta è no. Anche nei casi che abbiamo citato, il paracapezzolo non è una garanzia di risolvere il problema. Anzi, alcune persone ne sconsigliano drasticamente l'uso.

Prendiamo, ad esempio, il caso delle ragadi: secondo alcune persone il copricapezzolo è solo un palliativo, perché l'insorgenza di questo problema è dovuto ad un attacco al seno scorretto. Indossando il paracapezzolo, le ragadi probabilmente guariranno, ma si ripresenteranno in breve tempo, perchè mamma e bambino non solo non avranno imparato la corretta posizione, ma il piccolo avrà addirittura consolidato una suzione scorretta. Anche nel caso di capezzoli piatti, i "detrattori" del paracapezzolo dicono che questo non costituisce un problema, dato che il bambino dovrebbe prendere in bocca l'intera areola. Cionondimeno, per alcune persone appartenenti alle casistiche di cui sopra l'uso del copricapezzolo è stato di grande aiuto. Ma bisogna saperlo usare bene!

Come usare il paracapezzolo

Avete mai acquistato un paracapezzolo? Se sì, vi sarete accorta che la sua "installazione", e quindi il suo utilizzo, non sono affatto semplici. La cosa migliore è farsi aiutare da qualcuno che è già esperto, o meglio ancora da una consulente dell'allattamento o ancora dal personale dell'ospedale in cui abbiamo partorito. La maggior parte dei modelli prevede di essere lasciato in ammollo in acqua calda, e solo successivamente fatto aderire al seno, un po' come si fa con i byte che alcune persone usano contro il bruxismo. Bisogna azzeccare la taglia adeguata e considerare che il suo uso è, presumibilmente, per un periodo limitato. Come per il biberon, il bambino potrebbe "abituarsi" e in alcuni casi arrivare a rifiutare il seno se sprovvisto di paracapezzolo. Ri-abituarli non è ovviamente impossibile, ma di solito è molto faticoso.

I problemi che il paracapezzolo può provocare 

Il paracapezzolo è ovviamente nato per risolvere alcuni problemi connessi all'allattamento materno: non si può negare che usarlo quando i capezzoli fanno male e magari sanguinano è un gran sollievo, una soluzione che ci permette di continuare ad allattare in serenità. Ma pare che tutti i benefici del paracapezzolo siano subordinati al fatto che sia una soluzione momentanea. Perchè? Abbiamo già accennato di come il bebè si possa "abituare" ad un modo diverso di succhiare e anche ad un attacco diverso (meno ampio rispetto a quello del seno).

Inoltre, secondo alcuni pareri il paracapezzolo interferirebbe con la produzione del latte, in quanto la barriera da esso formata farebbe anche parzialmente da scudo alla stimolazione tattile creata dalla bocca del bambino. Questa stessa "barriera", poi, potrebbe anche creare dei problemi di drenaggio del latte, potenzialmente provocando ostruzioni dei dotti e mastiti. Insomma, se nella maggior parte dei casi il paracapezzolo non viene certo condannato, viene considerato un utile strumento per situazioni circoscritte. Fermo restando che, in caso di dubbi, la soluzione migliore è sempre rivolgersi al proprio medico.

Le cose da sapere quando si usa il paracapezzolo 

La cosa più importante da tenere presente è che il paracapezzolo è un oggetto che può essere effettivamente utile in alcune situazioni, per così dire, "anomale". Non è un oggetto da infilare nella valigia dell'ospedale insieme allo spazzolino da denti e ai cambi del bambino, perchè serve ad "agevolare l'allattamento". Quasi tutte le mamme hanno delle difficoltà ad attaccare il neonato le prime volte, è normale mettere in conto tanta pazienza per imparare, entrambi, come si allatta/si succhia il latte. E in questo caso il paracapezzolo non è la soluzione, anzi, potrebbe essere una complicazione. Inoltre, non è uno strumento adatto al fai da te. Va scelto facendosi aiutare da personale competente, perchè la taglia e la vestibilità devono adattarsi perfettamente al seno. Bisogna assicurarsi (magari, anche in questo caso, facendosi aiutare) che sia installato perfettamente. E bisogna sempre monitorare i progressi del bambino in termini di crescita di peso ed essere pronte ad eliminare il paracapezzolo non appena il motivo del suo utilizzo verrà meno.

Come disinfettarli

I paracapezzoli vanno semplicemente lavati sotto l'acqua corrente e puliti con un sapone neutro. L'importante e successivamente risciacquarli bene per eliminare ogni residuo di sapone.

Alcuni paracapezzoli hanno in dotazione una speciale custodia che può essere inserita nel forno a microonde che procederà a sterilizzare. 

gpt inread-altre-0

Articoli correlati

Ultimi articoli