Il latte materno salva la vita
L'Organizzazione Mondiale della Sanità e tutte le società scientifiche internazionali consigliano l'allattamento al seno per almeno sei mesi dopo la nascita del bebè, perché apporta benefici indubbi e confermati da numerose ricerche scientifiche. Ma è vero che il latte materno salva la vita?
Uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica The Lancet e finanziato dalla Bill and Melinda Gates e dalla Wellcome Trust britannica ha analizzato i dati raccolti in più di 1300 studi e relativi a migliaia di donne e bambini in 164 Paesi diversi del mondo ed è giunto alla conclusione che, proprio come rivelano le stime dell'OMS, il latte materno potrebbe contribuire a salvare la vita di 800mila persone e a ridurre di 20mila casi il numero di morti a causa del carcinoma alla mammella e cancro alle ovaie.

Cosa non dire a una mamma che non allatta
vai alla galleryEcco un breve elenco di cose che è meglio non dire a una mamma che non può o non vuole allattare al seno
Nel dettaglio, lo studio ha dimostrato che:
- l'allattamento al seno contribuisce a prevenire il 36% le morti bianche
- riduce del 58% i casi di enterocolite necrotizzante, un disturbo che interessa soprattutto i bambini prematuri, il che conferma quanto sia importante garantire ai prematuri il latte materno
- il latte materno è benefico per la salute sia nei Paesi poveri che in quelli più ricchi
- un terzo delle infezioni respiratorie e la metà dei casi di diarrea potrebbero essere evitati nei Paesi a basso reddito
Per questa ragione i ricercatori, coordinati da Cesar Victora, dell'Università brasiliana di Pelotas, sottolineano l'importanza di promuovere l'allattamento al seno in ogni luogo del mondo, anche nei Paesi in via di Sviluppo, e di trasformare l'allattamento materno in una priorità di politica sanitaria
Il latte materno è praticamente il primo vaccino che diamo al bambino per aiutare a combattere le malattie
ha dichiarato Victoria.
Lo studio prende in esame praticamente tutte le ricerche che in passato hanno indagato su questo tema e hanno valutato i benefici dell'allattamento materno, anche quelle, ad esempio, che hanno concluso che allattare al seno sia collegato ad un più alto quoziente intellettivo.
Ciò spinge indubbiamente a riflettere sulla questione. Da un lato gli stessi ricercatori spiegano a The Lancet che
se sappiamo su basi scientifiche che l'allattamento materno può fornire benefici per la salute del bambino e della mamma perché non facciamo tutto il possibile per rendere l'allattamento più facile?
dall'altro il pensiero corre ai sensi di colpa che le mamme che non riescono ad allattare serenamente, che interrompono l'allattamento, che scelgono di nutrire i loro bambini con latte artificiale finiscono per provare in molti casi.
Cosa propongono gli esperti?
Di intervenire soprattutto sulla cultura e sul contesto sociale nel quale vive la neomamma, spesso influenzata da dicerie, pareri dei parenti, dal marketing che spinge per il latte formulato. Soprattutto nei Paesi in via di Sviluppo la tendenza che sta emergendo è quella di spingere la neomamma al biberon, come se questo fosse indice di modernità